Il culto moderno degli eroi
Nel secolo XX il culto degli eroi ha conosciuto la sostanza di una vera religione pagana, rinata inopinatamente tra le maglie della società profana di massa.
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Nel secolo XX il culto degli eroi ha conosciuto la sostanza di una vera religione pagana, rinata inopinatamente tra le maglie della società profana di massa.
Hamsun elogiava l’autoctonia, non il provincialismo; l’autoctonia di chi, avendo come lui molto viaggiato, a ragion veduta riconosce l’importanza delle radici, della Heimat, del contatto con le sane e immutabili origini.
Stauffenberg e gli altri congiurati del 20 luglio 1944 erano tutte persone che, man mano che la sconfitta si avvicinava, si misero a elaborare un dilettantesco piano di rivolta dietro l’altro, spinti soprattutto dalla temuta prospettiva di essere travolti dal disastro e di perdere, così, quanto rimaneva delle posizioni di potere di una casta al tramonto.
Una recente pubblicazione ci permette di ripercorrere a fondo uno degli snodi essenziali della cultura nazionalista italiana, incentrata sin dai suoi esordi sul culto dei martiri dell’Idea e sulla devozione verso chi dona la vita per la nazione.
Lungi dall’essere uno Stato di polizia, il Regime fascista non fece che allargare alla totalità del popolo i suoi miti fondanti, le sue liturgie politiche, il suo messaggio di civiltà, il suo italianismo, la sua vena sociale.
In una serie di scritti che vanno dal 1929 al 1964 Baeumler ingaggiò una lotta culturale per ricondurre Nietzsche nel suo alveo naturale di pensatore storico e politico.
Il singolarissimo teologo spagnolo Baltasar Gracián, vissuto nel Seicento, aveva presentato l’eroismo come qualità dell’individuo differenziato che, grazie ad una poderosa fiducia in se stesso, duramente conquistata, perviene al successo nel mondo e al trionfo della sua volontà su quelle altrui.
Lo studio del Nazionalsocialismo come cupa religione psicopatologica, attraversata da ogni sorta di perversioni, è una pratica ben collaudata e sempre in auge.
Molti degli edifici che fecero corona a quella vicenda folgorante che fu l’ascesa del Nazionalsocialismo sono ancora lì. Basta lasciarsi guidare da un’eccezionale iniziativa editoriale, che con una serie di pubblicazioni sta dando vita a vere e proprie guide specialistiche.
Leggendo il recente libro di Andrea Augello Uccidi gli italiani. Gela 1943, la battaglia dimenticata (Mursia), si verifica che anche nel caso dell’invasione della Sicilia – nonostante gli scandalosi comportamenti degli alti gradi – ci furono eroismi sconosciuti e degni di miglior fortuna.
Il secco e l’umido di Jonathan Littell, un pamphlet contro Léon Degrelle, è un tipico caso clinico di patologia psichica molto politicamente corretta.
Il libro di Hans-Jürgen Lange ‘Otto Rahn e la ricerca del Graal’, a differenza di altri usciti anni fa sul medesimo argomento, si segnala per serietà e credibilità storiografica.