Il pensiero nell’epoca della post-verità
Stiegler è alla ricerca di un pensiero terapeutico nei confronti del deserto prodotto dal Gestell nell’Antropocene.
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Stiegler è alla ricerca di un pensiero terapeutico nei confronti del deserto prodotto dal Gestell nell’Antropocene.
La questione del rapporto di Martin Heidegger con il nazionalsocialismo e l’ebraismo non ha mai smesso di destare scalpore.
La storia filosofico-teologica dell’oblio nel quale, nel corso del tempo, in Europa è stato relegato il concetto di hyle, materia.
Uno studioso “eretico” che studiò le sette cinquecentesche cercando di giudicare tramite esse il proprio tempo e le grandi ideologie novecentesche.
Alla teosofia di Böhme debbono guardare quanti vogliano cogliere l’essere sempre all’opera del principio, della dynamis, libertà-potenza.
Quigley apre una prospettiva della storia globale basata sull’analisi realistica e anti-ideologica degli eventi.
Dal libro di David Bakan emerge che Freud trasfuse nella psicanalisi le tradizioni ebraiche, in forma desacralizzata.
Per Schmitt il movimento nazionalsocialista è tanto Stato quanto Popolo e il potere si regge sul Führerprinzip, cioè il principio del Capo supremo.
Un breve profilo dell’attività intellettuale del filosofo danese.
Nel sistema di Severino è possibile ascoltare l’eco di quel principio, nulla-di-ente, che anima ogni vita.
Con L’Europa e l’anima dell’Oriente, del 1938, il filosofo Walter Schubart tracciava il conflitto tra polarità russa e mentalità faustiana.
Il nuovo libro di Giovanni Sessa incontra la dimensione dionisiaca e tragica della vita.