Lupus in fabula
La letteratura dell’Orrore ha sempre scongiurato come un abominio il venir meno della linea di demarcazione che separa l’uomo dalle belve.
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La letteratura dell’Orrore ha sempre scongiurato come un abominio il venir meno della linea di demarcazione che separa l’uomo dalle belve.
Un romanzo di Betty Bouthoul su Shaykh al Jabal, il famigerato capo della Setta degli Assassini.
Il brigante di Giuseppe Berto narra una fosca vicenda di amore, morte e vendetta.
La morte del Vazir Muchtar, romanzo di Jurij Tynjanov, torna in libreria per i tipi di Settecolori.
L’esordio letterario di Marco Pinti trasporta il lettore in un futuribile medioevo postmoderno.
Un recente libro di Nuccio D’Anna fornisce le chiavi necessarie per aver accesso alle profondità dell’universo dantesco.
La Dama Nera, conosciuta come Elisabetta nell’Occidente latino, rivive nelle pagine del capolavoro di Valentine Penrose, un classico dell’erotismo riproposto dopo sessant’anni.
Sandro Giovannini ha dedicato un saggi all’esegesi della produzione di Borges, di Victoria Ocampo e altri autori elitisti.
Il libro di Alice Kaplan su Brasillach è esemplare d’una situazione che peggiora dopo un lavaggio dei cervelli durato decenni.
Riccardo Rosati propone una lettura eminentemente estetica della creatività e delle scelte dello scrittore giapponese.
Le considerazioni di Bonald sono quelle di un conservatore dell’Ancien Régime che vede gli Ebrei con la mentalità paternalistica di un cattolico che considera gli Ebrei come il Popolo di Dio.
Dal cuore di tenebra della Rivoluzione francese è scaturito il Novecento, lunghissimo secolo breve che ci illudiamo di aver lasciato alle nostre spalle.