Per una critica della ragione liberale
Il libro di Andrea Zhok ricostruisce in modo organico la genesi del liberalismo, giungendo all’esegesi del suo farsi mondo nella contemporaneità.
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Il libro di Andrea Zhok ricostruisce in modo organico la genesi del liberalismo, giungendo all’esegesi del suo farsi mondo nella contemporaneità.
Il libro di Revelli sul populismo è condivisibile sotto il profilo esegetico, non altrettanto nelle conclusioni cui perviene.
Un bilancio impietoso del Sessantotto a cinquanta anni di distanza.
Un libro di Pierfranco Pellizzetti descrive impietosamente le principali “cordate” intellettuali presenti sulla scena del dibattito pubblico italiano.
Il livello surreale cui è giunto il giornalismo italiano, seguendo senza più alcun freno i dogmi del linguaggio politicamente corretto.
L’inarrestabile diffusione di un demenziale vocabolario “antisessista” è un ulteriore segno della dittatura del politicamente corretto.
Il secco e l’umido di Jonathan Littell, un pamphlet contro Léon Degrelle, è un tipico caso clinico di patologia psichica molto politicamente corretta.
Un libro di Victor Farìas, uno dei più zelanti poliziotti a difesa del Pensiero Unico, contribuisce a ricollocare Heidegger nella tradizione di pensiero anti-progressista e radicalmente identitaria
I diktat del politicamente corretto rendono rapidamente veritieri, nelle società contemporanee, gli incubi di 1984 di George Orwell
Due romanzi di Pierfrancesco Prosperi disegnano un futuro antiutopico in cui l’islamizzazione dell’Italia è già un fatto compiuto.
La casa editrice Treccani e la resistibile decadenza della sua enciclopedia.