Di fantasmi, incantesimi e destino
Nel sistema di Severino è possibile ascoltare l’eco di quel principio, nulla-di-ente, che anima ogni vita.
Archivio di storia, tradizione, letteratura, filosofia. Online dal 1998
Nel sistema di Severino è possibile ascoltare l’eco di quel principio, nulla-di-ente, che anima ogni vita.
L’origine della carta e il suo riciclo mostrano che tutto in natura è ibrido e, come sapeva Anassagora, che “tutto è in tutto”.
Un libro di Massimo Donà dedicato alla discussione del dadaismo, la più radicale tra le avanguardie primo-novecentesche.
Massimo Donà è autore di una profonda interpretazione de La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci.
Il Jazz, per il filosofo, è finalizzato a radicalizzare i processi nichilistici della modernità, al fine di aprire uno spazio in cui si manifesti un’azione effettivamente formatrice.
Una silloge di scritti di carattere teologico in cui Massimo Donà entra nel corpo vivo delle questioni inerenti Dio e la dottrina trinitaria.
In Italia si sta affermando una corrente di pensiero che riconosce la centralità della domanda teoretica, posta però oltre le categorie della logica tradizionale.
Nei drammi di Shakespeare, analizzati da Donà organicamente per trarre da essi il contenuto segreto che si mostra nei cenni e nelle allusioni dei personaggi, emerge la confusa varietà della vita, nella quale è altresì rinvenibile una misteriosa unità, un’identità inconsistente.
‘Teomorfica’ di Massimo Donà (Bompiani) propone un sistema di pensiero muovendo dall’ambito estetico, in un frangente storico in cui il comune sentire filosofico dice l’impossibilità del sistema.
Verso la notte e le sue ignote costellazioni di Andrea Emo, recentemente edito da Gallucci per la cura di Massimo Donà e Raffaella Toffolo, emenda dai luoghi comuni che gravano sul dibattito teorico relativo alla categoria del Politico.
La filosofia di Massimo Donà, di cui è stato recentemente pubblicato Parole sonanti. Filosofia e forme dell’immaginazione, recupera un sapere Altro, che ha avuto uno sviluppo carsico, in quanto pensiero “notturno”, “novalisiano”, ma comunque presente, nonostante la marcia trionfale del lógos diairetico-eleatico, in Occidente.