I temi della geopolitica e dello spazio russo nella vita culturale berlinese dal 1918 al 1945
La geopolitica e un breve ritratto di tre suoi ‘padri nobili’: Karl Haushofer, Oskar von Niedermayer e Otto Hoetzsch.
Archivio di storia, tradizione, letteratura, filosofia. Online dal 1998
La geopolitica e un breve ritratto di tre suoi ‘padri nobili’: Karl Haushofer, Oskar von Niedermayer e Otto Hoetzsch.
Prima parte (su quattro) di un saggio sullo sviluppo possibile del tradizionalismo dello scorso secolo in una visione geopolitica dei tempi futuri.
La domanda metafisica “accade” quando ci eleviamo dall’heideggeriano dominio della chiacchiera (in cui, generalmente, sin dall’infanzia è confinata la nostra esistenza) e cominciamo a ricercare il senso di ciò che è.
Gnomon. Una indagine sul numero (Adelphi, pp. 480) di Paolo Zellini riporta tutto l’inizio della matematica allo gnomone, basandosi su un frammento di Filolao.
Il Viaggio all’isola Bouvet descritto da Silvio Zavatti, pioniere degli studi polari italiani, in un libro del 1960 pubblicato dalla Casa editrice Giuseppe Malipiero di Bologna.
Il medievale ‘Libro dei ventiquattro filosofi’ narra di altrettanti maestri che, convenuti per discutere di molti problemi, rimasero con un’unica, ardua domanda: ‘Che cos’è Dio?’.
Una panoramica sulla plurisecolare ricerca della Terra Australis Incognita, la sua incerta ubicazione e la storia delle scoperte geografiche australi tra il XVI e il XVIII secolo.
Giordano Bruno sfugge alle dicotomie manichee e il saggio di Gabriele La Porta riposiziona la vita e le opere del Nolano nel solco, a-religioso e a-politico della Tradizione Ermetica Occidentale.
Nella filosofia di Rudolf Steiner il “pensare che osserva il pensare” si sperimenta nelle discipline interiori della Concentrazione, della Meditazione e della Contemplazione.
Le scimmie, appartenendo alla specie più recente, non possono aver dato origine ad una specie più antica quale l’uomo.
L’interessante teoria del Vuoto Quantomeccanico di Massimo Corbucci, così strettamente ricollegata ad un’antica sapienza di tipo realmente tradizionale e metafisico quale quella espressa nel Sankhya post-vedico, imporrebbe al mondo scientifico di rivedere non soltanto il modello standard di cui si è parlato, ma le intere basi del proprio operato.
Per cominciare ad uscire dalla palude delle superstizioni illuministiche, non ci sarebbe niente di meglio che chiedersi: «perché, in generale, l’ente, e non, piuttosto, il Niente?».