Giuseppe Sermonti e la lingua degli archetipi
La recentissima scomparsa del Professor Giuseppe Sermonti spinge ad una ampia riflessione sul senso della sua opera.
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La recentissima scomparsa del Professor Giuseppe Sermonti spinge ad una ampia riflessione sul senso della sua opera.
Sermonti dimostra che la tesi dell’origine di una specie per aggiunte terminali ai caratteri di un’altra è ormai superata.
Esiste una sorta di travaso morfico tra i gruppi ma non si può parlare di derivazione, anche perché non esistono forme di transizione tra nessuno dei taxa conosciuti, viventi o fossili, ma solo esplosioni ed estinzioni quasi improvvise.
L’evoluzionismo, in virtù dell’avanzamento degli studi in tutte le discipline correlate, può essere definito una teoria ormai tramontata, che sopravvive esclusivamente sui testi scolastici e sui libri degli accademici che ancora si ostinano a difenderla seppur con mille distinguo, mille se e ma.
Le scimmie, appartenendo alla specie più recente, non possono aver dato origine ad una specie più antica quale l’uomo.
Progressismo, democraticismo e socialismo non sono che una serie di superstizioni che non possono reggere l’occhio impietoso e obiettivo della ricerca scientifica.
Una critica ad alcuni dogmi dell’evoluzionismo sostenuto dai neodarwinisti.
Oltre le teorie di Charles Darwin e il fondamentalismo biblico: Una terza via nelle opere di Giuseppe Sermonti, Giovanni Monastra e Roberto Fondi
Una critica dell’atteggiamento pretesamente scientifico tenuto dagli evoluzionisti darwinisti