Brevissime note sulla memoria dell’origine
L’assenza di memoria mantiene viva l’origine, di cui non serve ricordare il ‘volto’, quanto piuttosto l’esperienza.
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L’assenza di memoria mantiene viva l’origine, di cui non serve ricordare il ‘volto’, quanto piuttosto l’esperienza.
Nel suo recente libro Sovvertire il tempo Giovanni Damiano coniuga l’approccio empirico della storia con quello sintetico e generalizzante della filosofia.
La tradizione come tradere va a fondo per riemergere come ‘tradizione dell’origine’, franta, sconnessa, sempre a rischio, mai assicurata una volta per tutte.
Come notava Heidegger, ‘Arché significa insieme inizio e dominio’ – ma questo non comporta alcuna predeterminazione.
Come alla fine dell’età ellenistica il neoplatonismo si pose “come controcanto del cristianesimo” quale alternativa al rinnegamento dell’origine, evocazione forte e piena del Nuovo Inizio, così il libro di Damiano L’emozione genealogica è riferimento saliente per quanti oggi si muovano nella medesima direzione.
Nella visione generale della vita dei popoli tradizionali il Centro veniva inteso come il luogo in cui il mondo divino era entrato in contatto con quello umano.
Il presente saggio costituisce un estratto dall’Introduzione del recente libro del prof. Giovanni Sessa Itinerari nel pensiero di Tradizione (Chieti 2014).
Una pubblicazione delle Edizioni Arya in cui l’autore, usando il linguaggio di Platone, Hegel e Heidegger, ripercorre la fenomenologia dello spirito indoeuropea.