Il ritorno degli Olimpici
La cristianità appartiene al passato, ma simboli ancor più antichi sembran guardarci con nuova freschezza.
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La cristianità appartiene al passato, ma simboli ancor più antichi sembran guardarci con nuova freschezza.
I temi del pensiero politico di Vladimir Putin, ribaditi nel suo discorso nel Giorno della Costituzione del 12 dicembre 2013, delineano una politica in linea di continuità con la storia e l’anima russa.
Piero Buscaroli è indubbiamente uno dei “grandi vecchi” della destra italiana. Il tratto scarno ed incisivo della frase, l’eleganza del periodare, il tralignare in esso di conoscenze erudite accompagnate dal ritmo affabulatorio, rendono unica la sua prosa.
Nel Tramonto dell’Occidente Oswald Spengler si sofferma ampiamente sulle peculiarità dell’anima russa. Nella visione spengleriana, Pietro il Grande impone alla Russia una forma che non le è congeniale, che è lontana dallo spirito contadino, antico, mistico e religioso della Vecchia Russia.
Il discorso tenuto da Vladimir Putin alla decima conferenza di Valdai nel settembre 2013 apre interessanti prospettive geopolitiche per il futuro dell’Eurasia.
La cultura delle destre di Gabriele Turi, storico contemporaneista dell’Università di Firenze, è un tentativo esegetico del berlusconismo che si distingue per la tesi centrale sostenuta, davvero paradossale.
Il filo rosso della storia russa è il costante richiamo al modello della romanità nella duplice e oscillante versione dell’imperatore costantinianeo e dell’imperatore-filosofo, fra Bisanzio e la Grecia classica, fra l’impero assolutistico di stampo più orientale e il modello romano-occidentale più tollerante e pluralista.
I motivi che hanno dato luogo all’esplosione di Alba Dorata sono ben noti: crisi economica devastante, immigrazione selvaggia, criminalità dilagante… Sono i fenomeni tipici delle “democrazie occidentali”, che tuttavia in Grecia hanno avuto un impatto più forte a causa dell’intrinseca debolezza dell’economia ellenica.
Agli occhi di Toynbee, il comunismo sovietico si configura come una sorta di nuova religione laicizzata e terrestrizzata, ma la Russia nella sua sostanza resta pur sempre uno Stato-Impero totalitario che raccoglie l’eredità simbolica e politico-religiosa dell’Impero Romano d’Oriente.
Una recente pubblicazione ci permette di ripercorrere a fondo uno degli snodi essenziali della cultura nazionalista italiana, incentrata sin dai suoi esordi sul culto dei martiri dell’Idea e sulla devozione verso chi dona la vita per la nazione.
All’interno del mosaico dei popoli e delle diverse civiltà, un sistema integrato euro-russo si porrebbe come “Terza Forza” o come “Terra di Mezzo” tra l’Asia e l’Occidente anglo-americano. Ovviamente questa prospettiva è tutta da costruire.
L’intenzione è quella di realizzare con gli amici che sono interessati un network di intellettuali motivati dall’ideale della integrazione Europa – Russia.