Sul domandare metafisico
La domanda metafisica “accade” quando ci eleviamo dall’heideggeriano dominio della chiacchiera (in cui, generalmente, sin dall’infanzia è confinata la nostra esistenza) e cominciamo a ricercare il senso di ciò che è.
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La domanda metafisica “accade” quando ci eleviamo dall’heideggeriano dominio della chiacchiera (in cui, generalmente, sin dall’infanzia è confinata la nostra esistenza) e cominciamo a ricercare il senso di ciò che è.
Il medievale ‘Libro dei ventiquattro filosofi’ narra di altrettanti maestri che, convenuti per discutere di molti problemi, rimasero con un’unica, ardua domanda: ‘Che cos’è Dio?’.
Giordano Bruno sfugge alle dicotomie manichee e il saggio di Gabriele La Porta riposiziona la vita e le opere del Nolano nel solco, a-religioso e a-politico della Tradizione Ermetica Occidentale.
Nella filosofia di Rudolf Steiner il “pensare che osserva il pensare” si sperimenta nelle discipline interiori della Concentrazione, della Meditazione e della Contemplazione.
Per cominciare ad uscire dalla palude delle superstizioni illuministiche, non ci sarebbe niente di meglio che chiedersi: «perché, in generale, l’ente, e non, piuttosto, il Niente?».
In una serie di scritti che vanno dal 1929 al 1964 Baeumler ingaggiò una lotta culturale per ricondurre Nietzsche nel suo alveo naturale di pensatore storico e politico.
Il pensiero greco è stato un pensiero aurorale, mattutino, iniziale, quindi connesso al destino. Questo il dovere del pensiero: il rispetto dei greci è avvenire del pensiero. Ricorso, non ritorno ai greci.
Il singolarissimo teologo spagnolo Baltasar Gracián, vissuto nel Seicento, aveva presentato l’eroismo come qualità dell’individuo differenziato che, grazie ad una poderosa fiducia in se stesso, duramente conquistata, perviene al successo nel mondo e al trionfo della sua volontà su quelle altrui.
Una panoramica introduttiva sulla complessa filosofia della storia di Friedrich Hegel.
“Giorgio Locchi me donnait l’impression d’une immense sérénité, d’une grande douceur, mais qui cachait une détermination inébranlable dans ses convictions, solidement étayées par un corpus philosophique classique de très haut niveau”.
Il nuovo saggio di Giandomenico Casalino si inquadra in una precisa visione del mondo, con ampiezza di vedute e con una rara profondità d’argomentazioni.
Lo sport insegna che lotta è bene, che la vittoria è un valore in sé, ma anche che l’avversario non è il nemico.