La società degli spettri
La dizione ‘società degli spettri’ sintetizza, come meglio non si potrebbe, i concetti di sinistra, di democrazia, di antifascismo.
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La dizione ‘società degli spettri’ sintetizza, come meglio non si potrebbe, i concetti di sinistra, di democrazia, di antifascismo.
Un tributo a Gianantonio Valli e Sergio Gozzoli.
L’ateismo è una religione molto diffusa nel mondo contemporaneo, con i suoi officianti, i suoi riti e i suoi anatemi contro gli infedeli.
Noi abbiamo un solo dovere, quello di respingere questa invasione per assicurare un futuro a noi e ai nostri figli e nipoti.
Quel senso di appartenenza a una comunità nazionale che altrove è uno dei sentimenti più normali e diffusi, in Italia sembra non esistere o essere solo una prerogativa di taluni individui chiamati “fascisti”.
Il progetto mondialista coincide con la perversione cacogenetica, cioè il peggioramento della stirpe derivante dal culto della bruttezza, della deformità, della degenerazione.
Gli dei fanno impazzire coloro che vogliono rovinare, e cominciano col togliergli il senso del ridicolo.
Il caso dei funerali del capitano Erich Priebke assurto a emblema della furia e della cecità degli antifascisti.
La “mano invisibile” di cui parlava Adam Smith esiste e oggi non è poi più così tanto invisibile, solo che si dimostra assai più adatta a strangolare una società piuttosto che a indirizzarla verso il benessere comune.
Per salvare l’Italia dal baratro in cui stiamo sprofondando, occorrerebbe una politica del tutto diversa: ma un’alternativa non può venire da sinistra: la sinistra è il problema, o almeno una parte non piccola di esso.
Il potere di suggestione dei media può tirare la cosiddetta opinione pubblica in qualsiasi direzione immaginabile, anche la più assurda, folle e autodistruttiva.
Si preferisce enfatizzare alcuni aspetti della seconda guerra mondiale e passare sotto silenzio altri, in maniera da creare un’impressione complessivamente distorta.