Vae victis!
Lindau ripropone L’erede di Montezuma, romanzo di Carlo Coccioli del 1964.
Archivio di storia, tradizione, letteratura, filosofia. Online dal 1998
Lindau ripropone L’erede di Montezuma, romanzo di Carlo Coccioli del 1964.
Chi si aspettasse di trovare in Grossman un fautore della democrazia liberale rimarrebbe deluso.
Con L’Europa e l’anima dell’Oriente, del 1938, il filosofo Walter Schubart tracciava il conflitto tra polarità russa e mentalità faustiana.
Tra senso di appartenenza e viaggio esiste un’inattesa affinità elettiva, come dimostra Verso le rovine di Cevengur di Vasilij Golovanov.
La letteratura dell’Orrore ha sempre scongiurato come un abominio il venir meno della linea di demarcazione che separa l’uomo dalle belve.
Nell’opera di Il’in il volontarismo si salda alle suggestioni escatologiche derivate dell’Ortodossia.
Come il giorno e la notte di Hans Schmid – Guisan (1881 – 1932) è frutto tardivo e perciò prelibato della grande stagione del Simbolismo europeo.
Un romanzo di Betty Bouthoul su Shaykh al Jabal, il famigerato capo della Setta degli Assassini.
Il brigante di Giuseppe Berto narra una fosca vicenda di amore, morte e vendetta.
La morte del Vazir Muchtar, romanzo di Jurij Tynjanov, torna in libreria per i tipi di Settecolori.
L’esordio letterario di Marco Pinti trasporta il lettore in un futuribile medioevo postmoderno.
La Dama Nera, conosciuta come Elisabetta nell’Occidente latino, rivive nelle pagine del capolavoro di Valentine Penrose, un classico dell’erotismo riproposto dopo sessant’anni.