Libri, cari compagni d’un tempo
Difficile dire se il libro, come oggetto materiale, fatto di carta e di cartoncino, sopravviverà alla civiltà tecnologica avanzata.
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Difficile dire se il libro, come oggetto materiale, fatto di carta e di cartoncino, sopravviverà alla civiltà tecnologica avanzata.
L’affondamento del transatlantico tedesco Gustloff, nel febbraio 1945, fu il più grave della storia per numero di vittime.
Anche persone di una certa cultura, probabilmente, non hanno mai sentito parlare della battaglia del Passo di Kasserine, in Tunisia, del febbraio 1943, nella quale le forze italo-tedesche hanno inflitto una pesantissima sconfitta all’esercito americano.
Una lettura critica e attuale di Per la pace perpetua di Immanuel Kant.
L’insegnamento della storia nelle scuole è stato individuato da qualcuno come canale privilegiato d’indottrinamento immigrazionista.
Si può ottenere la cittadinanza, ma non si può imporre il possesso della nazionalità, cioè la vera appartenenza ad un popolo, che è soprattutto un fatto interiore.
Immagini del passato ci ricordano quanto fosse dura la vita nella civiltà contadina, ma anche come fosse fiera, dignitosa, autosufficiente; «ecologica», appunto, nel senso più profondo ed autentico della parola.
Non ci vuole molto per smontare dalla radice tutta la grossolana impalcatura della cosiddetta educazione sessuale mondialista, globalista e omosessualista dell’O.M.S.
Drieu sognò una società in cui gli Europei si sentissero fieri non già di creare sempre nuove macchine, ma di erigere qualcosa di nobile e bello, come i loro antenati avevano fatto con le cattedrali gotiche.
Tre esploratori ottocenteschi approfondirono e ampliarono l’opera pionieristica dei loro predecessori, consentendo alla madrepatria di assicurarsi materie prime d’ogni genere e, al tempo stesso, di creare nuovi sbocchi per le proprie industrie e il proprio commercio.
Esistono frontiere vive e frontiere stabili: l’Europa possiede una frontiera viva, anzi, è essa stessa una frontiera viva; lo è sempre stata, ma oggi ha smarrito la memoria storica, ha smarrito la propria identità e, quindi, non si rende conto di quale sia la posta in gioco.
L’uomo moderno avrebbe voluto farsi un dio, ma spesso non è riuscito a diventare niente, nemmeno quell’insetto che pure, in certi momenti, avrebbe desiderato essere.