Gender: l’enigma del consenso
L’aberrante ideologia genderista è l’ultimo bastione delle sinistre internazionali.
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L’aberrante ideologia genderista è l’ultimo bastione delle sinistre internazionali.
La raccolta Eros, Magia, Sacro in J. Evola apre interessanti scenari per la filosofia evoliana.
L’insegnamento della storia nelle scuole è stato individuato da qualcuno come canale privilegiato d’indottrinamento immigrazionista.
Attraverso dei precisi meccanismi di propaganda e di manipolazione, il cosiddetto “terzo sesso” è stato sdoganato con il supporto della psichiatria e dell’accomodamento psicoanalitico, e si è arrivati allo smantellamento dell’eterosessualità.
Un recente libro di Adriano Scianca indica come la battaglia all’eroticamente corretto vada fondata sul recupero della differenza.
Anche il politicamente corretto nelle sue molteplici e ossessive versioni si presenta come dittatura delle parole e dell’agire.
Il livello surreale cui è giunto il giornalismo italiano, seguendo senza più alcun freno i dogmi del linguaggio politicamente corretto.
Non ci vuole molto per smontare dalla radice tutta la grossolana impalcatura della cosiddetta educazione sessuale mondialista, globalista e omosessualista dell’O.M.S.
L’inarrestabile diffusione di un demenziale vocabolario “antisessista” è un ulteriore segno della dittatura del politicamente corretto.
La lettura di ‘Papà, mamma e Gender’ può risultare alienante, ma è un modo di pensare con cui occorre confrontarsi, visto che è quello che ispira la cultura dominante.
Le politiche contro-educative in salsa gender nelle scuole sono ormai diffuse a macchia d’olio su tutto il territorio italiano e i casi di cronaca più o meno sconvolgenti al riguardo sono praticamente quotidiani.
In Italia, nell’indifferenza pressoché generale dei grandi media, si è consumato nel corso di quest’anno uno scontro frontale tra le forze pro-gender ed un primo fronte di resistenza all’onda sovversiva.