Secondo Nietzsche il dolore più grande per l’uomo è che lo stesso dolore non abbia alcun senso e che la vita sia in sé irrazionale.

Apollo, Pan, Dioniso mostra che gli antichi dèi hanno trovato ricovero nella letteratura.

A Nonno di Panopoli non interessava tanto la completezza quanto la rivelazione del dio mediante il racconto.

La Sapienza arcaica non segnò una rottura nei confronti del mito, non manifestò, sic et simpliciter, l’affermarsi della ratio: il lógos greco sorse in colloquio stringente con la cultura che lo precedette.

Il grande Pan non è morto, come invece sosteneva Plutarco, ma si è senz’altro addormentato, a causa del nostro umano decadimento.

Epifanie ed occultamenti di un dio “nato due volte” e l’arcaicità del suo culto nella Grecia antica

Qualcosa di viscerale, di intimo, legava la cultura egemone nel secolo XIII, cioè la provenzale cavalleresca, incardinata sull’onore individuale e di stirpe, alla civiltà di Roma repubblicana, grandiosamente rilanciata una prima volta dalle élites culturali duecentesche

Una rilettura controcorrente de La nascita della tragedia di Friedrich Nietzsche.

Un saggio sui misteri orfici e sul culto di Orfeo nel mondo greco