Volt, il conte futurfascista

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Vincenzo Fani Ciotti (1888-1927) fu autore di un preveggente romanzo fantastico-futurista in cui si mescolano invenzioni scientifiche, anticipazioni sociali e polemiche politiche.

Il panismo dannunziano alla luce del «disvelamento dell’essere» di Heidegger

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Alcuni tratti peculiari accomunano il sentire dal poeta pescarese con la filosofia del disvelamento dell’essere sviluppata da Heidegger.

Dalla Casina Rosa. Prospettive morselliane

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Il volume collettaneo Guido Morselli. Un Gattopardo del Nord raccoglie alcuni contributi dei più noti esegeti italiani e stranieri dello scrittore.

Tra il «Calendario» e Strapaese. Nicola Lisi e l’Altro come assenza e verità sostanziale

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Di Nicola Lisi (11 aprile 1893 – 24 novembre 1975) è recentemente tornato in libreria Diario di un parroco di campagna, un appello alla bellezza e alla necessità di rinuncia al proprio io al fine di riscoprire un rapporto armonioso con Dio, con gli uomini e con le cose del mondo.

Ardengo Soffici: dalla crisi dell’Ignoto toscano al vitalismo autoritario del giustiziere Lemmonio Boreo

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E’ stato recentemente ristampato Ignoto toscano di Ardengo Soffici, considerato unanimemente lo scritto più rappresentativo della prima fase sofficiana.

Palazzeschi: conservatore “romano”, futurista, anticomunista e apolitico

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Maestro del riso dissacrante e del grottesco, Aldo Palazzeschi certamente non prese parte alla “politica politicata”, ma di questioni politiche se ne intendeva eccome.

Storia ed esoterismo si tingono di «giallo»

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Nei suoi romanzi Giulio Leoni costruisce una trama poliziesca e investigativa o nel passato vicino o lontano, oppure aggiunge a una classica trama poliziesca elementi fantastici, fantascientifici, orrorifici, esoterici e occulti, senza che però questi appaiano posticci.

Vampiri e spettri. Ecco i nonni italiani del «fantastico»

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Si può dire che la tentazione del fantastico abbia colpito un po’ tutti i nostri maggiori scrittori, veristi compresi, anche se saltuariamente. Più diffusa la vena sotterranea a livello di narrativa popolare, e lo sforzo di una critica aperta e intelligente dovrebbe essere quello di riportarli alla luce.

Céline en Italie

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Maurizio Makovec a publié un livre fort intéressant sur l’aubaine littéraire de Céline en Italie. L’oeuvre, précédée par un éclairant avant-propos d’Alain de Benoist, est divisée en deux parties. La première est dédiée à la critique et aux interprétations de Céline dans la culture italienne, et la deuxième passe en revue les traductions italiennes des oeuvres de Céline.

“Roma”: ritratto palazzeschiano di una società in declino

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Pubblicato nel 1953 per i tipi della Vallecchi, Roma – appartenente alla cosiddetta trilogia del “ritorno all’ordine” – è il romanzo più tradizionale del funambolo della letteratura italiana: Aldo Palazzeschi.

Un classicista sui generis nella cultura letteraria italiana del ‘900

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Cardarelli si rivela uno spirito controcorrente nell’era delle avanguardie e delle “rivoluzioni”: in lui emerge un chiaro intento volto alla riscoperta delle radici della propria terra.

Il figlio di due madri: il realismo magico di Bontempelli

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Scritto in pieno regime autarchico, Il figlio di due madri è un romanzo – o meglio, un racconto lungo – fortemente innovativo.

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