Procès politique?
Friedrich Nietzsche, critique le plus radical de la notion d’égalité, se révèle être encore aujourd’hui un cauchemar pour les intellectuels du régime. Pourtant, Nietzsche reste le philosophe le plus lu au monde.
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Friedrich Nietzsche, critique le plus radical de la notion d’égalité, se révèle être encore aujourd’hui un cauchemar pour les intellectuels du régime. Pourtant, Nietzsche reste le philosophe le plus lu au monde.
In qualche modo, le Lettere ad un amico di Adriano Romualdi sono l’Anti-Cencelli: un breviario della buona metapolitica, un diario di lotta culturale.
Tra i molti libri dedicati ad Evola nel 2014, in occasione del quarantennale della scomparsa, vale senz’altro la pena ricordare il volume di Sandro Consolato Evola e Dante. Ghibellinismo ed esoterismo, pubblicato dalle edizioni Arya.
Hamsun elogiava l’autoctonia, non il provincialismo; l’autoctonia di chi, avendo come lui molto viaggiato, a ragion veduta riconosce l’importanza delle radici, della Heimat, del contatto con le sane e immutabili origini.
A la liberté anarchique et délétère, Evola oppose le devoir d’une sérieuse désintoxication interne.
Il manifesto dell’astrattismo dada evoliano del 1920.
Aldilà di Bene e Male (Edizioni di Ar 2014, con testo originale a fronte) è un’opera dalle mille facce sin dal titolo. Sembra rimandare a un aldilà, a una trascendenza, a un oltre, mentre invece àncora nell’aldiquà, proprio attraverso il tramonto dell’endiadi bene/male come sanzione ultraterrena e ‘norma’ divina.
Una nota redazionale sulle recenti discussioni su Evola pubblicate sul nostro sito.
La posizione della Fondazione Evola nei confronti di critiche “a tenaglia” mosse da sinistra e destra.
Un intervento critico contro la partecipazione della Fondazione Evola a un convegno di studi organizzato da ambienti massonici.
Le polemiche scatenatesi intorno al convegno dedicato all’eredità di Julius Evola sono la dimostrazione concreta dell’esistenza di una grave ipoteca del sapere esercitata da talune cricche universitarie.
Il convegno “L’eredità di Julius Evola”, svoltosi a Roma il 29 novembre e che vedeva come relatori tutti docenti universitari, ha dato lo spunto ad una lobby accademica per un regolamento di conti con i propri nemici interni.