Pauwels l’admirable

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Pauwels ne change pas. Il n’a jamais renié en lui ni l’esprit scientifique, ni l’esprit religieux. Il n’est pas dualiste, mais moniste. L’homme est Un, comme sera Un le surhomme

Henri Crouzat e “L’isola in capo al mondo”

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Nonostante il successo che ebbe nell’immediato, il romanzo di Henri Crouzat L’isola in capo al mondo è stato dimenticato. Il suo vero protagonista era l’isola subantartica di Amsterdam

Jules Verne e il romanzo polare “La sfinge dei ghiacci”

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Il romanzo La sfinge dei ghiacci di Jules Verne, del 1897, si pone quale esplicita continuazione del Gordon Pym di Edgar Allan Poe e si svolge nelle estreme regioni antartiche

Metafisica della guerra: Ungern (Sternberg) Khan

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Le Edizioni di Ar hanno pubblicato Il dio della guerra di Jean Mabire, uscito in Francia nel 1987: una fusione tra la finzione romanzesca e il saggio storico sul barone von Ungern

Del rapporto tra volo e scrittura in Saint-Exupéry

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Nei racconti e nei romanzi di Saint-Exupéry si delinea l’infinita ricerca del senso attraverso la simbologia del viaggio

Quelle mille foto per scandagliare l’oggetto Céline

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Pubblicato Louis-Ferdinand Céline in foto, una raccolta per immagini, sia fotografiche che letterarie dell’autore di Morte a credito, curata da Andrea Lombardi

Da Zola a Céline: la modernità che si rovescia

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Mezzo secolo è passato dalle teorizzazioni zolaiane a quegli anni Trenta in cui, scrive Céline, tutto è diventato più potente e pericoloso, perfino le divinità.

Jean Raspail: “La hache des steppes”

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La Hache des Steppes de Jean Raspail nous montre où se trouve véritablement notre prochain: dans le monde vertical qui nous unit à nos ancêtres.

Jean Giono e “Le Chant du Monde”

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Una panoramica sulla vita e l’opera dello scrittore francese Jean Giono (1895–1970), cantore dell’incanto pagano della natura.

Céline contro Sartre

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Breve storia della nota querelle Sartre-Céline, l’opposizione tra il censore moralista e lo scrittore maledetto.

Flaubert, contestataire et “nietzschéen”

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Ce livre de Maurice Bardèche montre surtout quel fut l’arrière-plan de toute l’oeuvre flaubertienne, entièrement dominée par la nostalgie du paganisme.

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