Per i tipi della Newton Compton Editori nel mese di ottobre del 2012 sono apparse la nuova edizione dell’ormai classico Simboli, miti e misteri di Roma di Alfredo Cattabiani[1] e questo innovativo Misteri, segreti e storie insolite di Napoli di Agnese Palumbo[2] e Maurizio Ponticello[3], autori partenopei profondi conoscitori della loro città, la più ricca in Italia e in Europa per le storie misteriose che si raccontano, considerata nell’antichità la culla dei misteri del Mediterraneo. Volume che ha avuto un ampio e meritato successo di pubblico raggiungendo già a gennaio la quarta edizione*.
Gli Autori inoltratisi negli anfratti, spesso seppelliti e dissimulati da secoli polverosi, si sono chiesti cosa fossero i misteri, “la complessa varietà di significati che si nasconde dietro l’idea di qualcosa che non ci è dato svelare e che risiede nell’intimo ignoto di ciascuno di noi” (p. 8). Partiti dalle suggestioni che suggerisce la città, i suoi luoghi, le sue grotte e la sua anima occulta, hanno “immaginato che – al di là dell’etimologia che affonda nella ritualità delle feste eleusine – per “mistero” si dovesse intendere tutto quello che è nascosto. I segreti custoditi dietro i veli di Sansevero, certamente, ma anche ciò che è racchiuso nel gigantesco ventre sotterraneo sotto il manto stradale, negli antichi culti, nei Mystes di una religiosità al femminile fino all’energia pulsante della dedizione popolare e di certo folclore che trattiene tracce ininterrotte della Tradizione” (p. 9).
Riassumendo: “Riti, pratiche devozionali, celebrazioni, cronache fantastiche o simboliche. Meccanismi e messaggi subliminali che meritano di essere indagati. Partendo da Virgilio,” il cuore di questa documentazione, “e passando per Parthenope, Dioniso, Persefone, Iside…, l’indagine del sopra e del sotto, l’esplorazione del dentro e del fuori” (id) sono trattati esaurientemente nei capitoli di questo libro.
La presenza dell’antico Vate Mantovano, protettore e taumaturgo, nelle pagine di questo libro è veramente notevole ma giustamente proporzionata alla sua presenza nella storia e nella vita della Città. Virgilio letterato eccelso e mago la cui presenza non è solo fisica, grazie alle sue spoglie mortali tumulate sulla via Puteolana, rimarrà il vero Protettore di Neapolis finché, con difficoltà, qualcun altro prese il sopravvento: “fino a una buona metà del XIV secolo, Virgilio Mago era tenuto in considerazione più di un santo, era il protettore per eccellenza che risolveva disagi di qualsivoglia natura. Storicamente è riconosciuto quale paladino della città in sostituzione della sirena alata Parthenope, in carica fino a quando san Gennaro non ne prese il posto, il ruolo e tutti gli attributi” (p. 344).
Fra i tanti miracoli virgiliani come non ricordare quello concernente l’omphalos partenopeo, il mitico uovo-palladio occultato e preservato nel Castel dell’Ovo.
Il libro ci guida realmente, come recita il sottotitolo, fra gli enigmi più seducenti di una città dai mille volti, ma non solo perché gli autori nelle loro ricerche non si limitano allo spazio urbano. Gli argomenti trattati sono i più vari dalle piccole superstizioni ai misteri esoterici celati nei monumenti, dal munaciello, piccolo spiritello napoletano, a Pulcinella di probabili origini etrusche, dalla smorfia alle janare del Noce di Benevento, da Maradona al Principe Raimondo De Sangro, dalla Sibilla Cumana alla geografia sacra. Ma questo è sono solo un pallido campione di quanto illustrato dagli Autori, i quali nei loro brevi saggi uniscono sapientemente un alto profilo di contenuti e notazioni, mai banali, alla facilità di lettura per un pubblico più ampio possibile.
Mi piace segnalare la ricostruzione storico interpretativa del famoso palindromo noto come “quadrato magico del Sator”:
S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S
Dopo le testimonianze di ambito Templare e Cistercense, l’esposizione delle varie interpretazioni passate, alcune effettivamente forzate, per giungere a quell’analisi preferibile, esposta da Nicola Iannelli[4] che con l’ausilio di complessi calcoli, effettuati con il computer, “rinvia ai rituali divinatori etruschi e al culto delle sacre origini di Roma in onore del Dio della fertilità Fauno, al quale sono dedicate le feste lustrali e rifondanti dei Lupercalia. Il significato del Sator, allora, sarebbe scritto nella mappa stellare” (pp. 387-388) del giorno di fondazione dell’Urbe.
Da non sottovalutare le pagine dedicate ad argomenti apparentemente più frivoli quali le corna e gli antichi simboli apotropaici[5] che “un’approssimativa (e troppo prevenuta) spiegazione ha sempre letto questi simboli come volgare, oscena celebrazione di promiscuità. Eppure, i bassorilievi ben esposti sulle mura delle case e della città, nelle tombe, con le erme nei crocicchi, nei campi e nei piccoli templi dedicati, da un’analisi più attenta si riconoscono come simboli portafortuna, e il loro senso non è più erotico di quanto non lo siano i nostri più comuni ex voto” (p. 24).
Un libro scritto a quattro mani con un proprio carattere che non dovrebbe mancare nelle librerie dei nostri lettori.
AGNESE PALUMBO – MAURIZIO PONTICELLO, Misteri, segreti e storie insolite di Napoli. Gli enigmi più seducenti di una città dai molti volti, Newton Compton Editori, Roma 2013, pp. 416, € 9,90.
[Originariamente pubblicato in: “Arthos”, XVI, n.s., 22, 2013, pp. 93-94].
* [Ad aprile 2014 è uscita l’ottava edizione].
[1] Cfr. la mia rec. in: “La Cittadella”, n. 25, lugl.-sett. 1990, pp. 22-23.
[2] Autrice, fra gli altri, di 101 donne che hanno fatto grande Napoli [Newton Compton, Roma 2010].
[3] Del quale mi piace ricordare Napoli, la città velata. Luoghi e simboli dei Misteri, degli dèi, dei miti, dei riti, delle feste [Controcorrente, Napoli 2007] e I misteri di Piedigrotta. Dai culti segreti alla festa: il Codice Dioniso, il simbolismo, Tradizione, Storia ed altre storie napoletane nel labirinto [Controcorrente, Napoli 2009], libri che superano le attese suggerite dai titoli.
[4] N. Iannelli, Sator. Epigrafe del culto delle sacre origini di Roma. La genesi e il significato del quadrato magico svelati nella teoria della correlazione astronomica, Bastogi, Foggia 2009 [Cfr. la mia rec.in: “Arthos”, 19 n.s., 2011, p. 107].
[5] A Pompei un “fallo famoso è scolpito su un riquadro di travertino accanto a una scritta: Hic habitat felicitas (qui dimora la felicità), un augurio e simbolo protettivo, piuttosto che lo spot (come sostengono in molti) di una casa di piacere. Numerosi altri falli sono sparsi per le antiche strade archeologiche accompagnati da altrettanti fraintendimenti e maliziose interpretazioni” (p. 24).
ekaros
Interessante libro, come tutti i particolari argomenti trattati. E’ un invito a visitare Napoli, e a conoscere la sua variopinta personalità. Molti anni indietro, una notte, per le anguste viuzze della napoli spagnola, nel silenzio delle prime ore del mattino, martellato da incessanti pensieri, volsi lo sguardo in alto, oltre i tetti di alcuni vetusti palazzi, e alcune stelle parvero placare i miei rumori interiori. Poi, dalle alte gronde, due agili individui si sporsero e mi fissarono per alcuni istanti, e poi uno di loro prese da una sacca un grande panno arruffato, lo getto per aria e il panno rimase sospeso sopra i tetti dei due palazzi, coprendo così la piccola via dove io mi trovavo. Era una grande rete, una magica rete… E a poco a poco ogni mio più recondito pensiero volò lassù, come rapito da quell’arcana rete, dissolvendosi in vari colori al contatto con questa… E mi sentii libero, infinitamente libero…e ripresi il mio cammino…
Magia di Napoli…
bianca mucedola
scrivo dalla patria del principe di san severo raimondo di sangro , signore alchemico e attento scrutatore dei percorsi più segreti e intimi dell’animo dell’uomo capace di usare la ragione dell’universo per scoprire ogni segnale che proviene dal battito del cuore che ci unisce al macrocosmo. tutto questo rende napoli città che può essere svelata solo attraverso il cristo velato della cappella di san severo