Giorgio Galli, il politologo conosciuto soprattutto per il suo libro Hitler e il nazismo magico (Rizzoli), uscito in prima edizione nel 1989, che è stato uno dei maggiori successi editoriali di saggistica degli ultimi vent’anni, si confronta di nuovo con l’argomento in gran voga: i rapporti tra Nazionalsocialismo ed esoterismo. E oggi pubblica per Hobby&Work un libro-intervista, curato da Luigi Sanvito, che si intitola La svastica e le streghe. Intervista sul Terzo Reich, la magia e le culture rimosse dell’Occidente. Il titolo, in linea con il sensazionalismo da rotocalco tipico del bric-a-brac che da anni esce a getto continuo in materia, non rende giustizia a questa operazione editoriale. La quale, se non attinge a memorabili vette storiografiche, per lo meno evita di cadere nell’invenzione oppure nell’occultismo di maniera.
Tuttavia, si continua a volare abbastanza basso. Lo stesso Hitler e il nazismo magico, lo confessiamo, non ci entusiasmò per profondità di indagine, legandosi a un’attrezzatura scientifica labile e collocandosi molte lunghezze indietro rispetto, ad esempio, al lavoro scritto nel 1985 da Nicholas Goodrick-Clarke Le radici occulte del nazismo (tradotto in Italia da Sugarco nel 1993), ben altrimenti documentato. Vogliamo essere sinceri: questo La svastica e le streghe ripropone il rimasticamento di considerazioni già esposte più volte da altri, ben prima che Galli iniziasse a interessarsi di questo argomento. Come del resto nella sua fatica precedente, oggi Galli non propone una sua compiuta e motivata interpretazione circa il fenomeno esoterico all’interno del Nazionalsocialismo, limitandosi – come fece allora – a riprendere una serie di spunti da libri precedenti, da decenni noti agli specialisti e anche ai normali lettori. E procedendo, per di più, col metodo non esattamente scientifico della “citazione dalla citazione”. Per esempio, le citazioni di seconda mano da Mosse (che attingeva dai vari Chamberlain o List o Gobineau), sono ancora presenti imperterrite, certo utili a soddisfare un’occasionale curiosità del pubblico “grosso”, ma del tutto inutili all’approfondimento di un tema che, senza nuove acquisizioni oppure senza nuove interpretazioni, rimane nella condizione di un decrepito “già detto”.
Come oltre vent’anni fa, Galli ripete, ad esempio, che secondo lui il momento in cui la vena esoterica nazionalsocialista sarebbe venuta allo scoperto in vicende di portata storica sarebbe stato il volo di Hess in Scozia nel 1941. L’abbiamo capito. Ma non abbiamo capito perchè dovrebbe bastare il fatto che Hess fu affiliato in gioventù alla Thulegesellschaft e che avesse amici britannici con qualche interesse esoterico, per concluderne con Galli – senza portare l’ombra di una prova – che si tratterebbe di un avvenimento influenzato dall’occultismo. Non può bastare.
Vi fu senza dubbio, nell’ideologia e nella ritualistica nazionalsocialista (ma non nel campo del decisionismo politico) una corposa sfera esoterica. Basta dare uno sguardo a quanto scrissero Rosenberg o Wirth o Günther, oppure fare un salto a Wewelsburg o alle Extersteine. I teorici del mito del sangue che furono attivi durante il Terzo Reich ebbero alle spalle una lunga e articolata tradizione völkisch, tutta innestata sulla cultura misterica. A titolo di esempio, ci permettiamo di suggerire a Galli di sfogliare la prima traduzione italiana della Teozoologia di Jörg Lanz von Liebenfels – che certamente già conoscerà nell’edizione originale – risalente in prima edizione tedesca al 1905, e recentemente pubblicata dall’Editrice Thule Italia. Un libro di ariosofia, tipico esempio di quell’occultismo pre-nazionalsocialista su base razzialista cui lui attribuisce indimostrabili influenze politiche sul Terzo Reich.
Nel Nazionalsocialismo non vi fu una sfera esoterica che abbia avuto un qualche ruolo su decisioni di portata politica. Almeno, stando ai documenti in nostro possesso. E si sa, la storiografia si basa sui documenti, tutto il resto appartenendo al vasto mondo dell’illazione. Hitler, come è a ognuno noto, non appena pervenuto al potere, si premurò di far chiudere all’istante tutti i sodalizi esoterici attivi in Germania, relegando le speculazioni misteriche, ricorrenti nell’ambiente vicino a Himmler, nell’ambito delle stravaganze impolitiche, da lui tollerate solo per personale amicizia verso il capo delle SS. Il Führer, che in gioventù ebbe documentati contatti con i circoli del pangermanesimo esoterico, e che incarnava egli stesso aspetti di magismo “sacerdotale”, già nel Mein Kampf condannò come sterili tali cerchie. Il suo terreno era quello politico, e qui ragionava freddamente, presentandosi come capo di un moderno partito di massa.
Ma neppure riguardo alle streghe – l’altro argomento affrontato dal libro di Galli – ci pare che si sia colpito nel segno. Galli afferma che, a suo parere, la secolare persecuzione delle streghe sarebbe stata una lotta degli uomini, padroni del potere, contro il sesso femminile, al fine di annientarne la libertà in almeno tre ambiti: «La gestione femminile del parto, l’uso terapeutico delle erbe, la rivendicazione esplicita della propria libertà sessuale». Le cose non andarono così. A dar retta ai maggiori storici mondiali del fenomeno stregonico, la maggioranza degli individui accusati di stregoneria nel corso di svariati secoli furono infatti di sesso maschile. Gli “stregoni”, più ancora delle streghe, furono le vittime di quella lotta ai relitti del paganesimo pre-cristiano. Nella cultura tradizionalista del mondo contadino gli oscurantisti cristiani e i primi teorici del pensiero scientista – per l’occasione alleati – videro un tenace nemico pagano da estirpare, uomo o donna che fosse.
Qualche anno fa, un noto libro di Luciano Parinetto (Solilunio. Erano donne le streghe?, Pellicani Editore) si occupò del tema proprio in questo senso, portando cifre e documenti sostenuti da una ricca mole bibliografica. Eminenti studiosi come Ginzburg e Monter da gran tempo hanno dimostrato questo dato con studi scientifici di vasta notorietà: le “streghe” erano donne e uomini, ma più spesso i secondi delle prime. Eliminare la stregoneria – con le sue pagane culture antagoniste: medicina tradizionale, naturalismo panteista, accesso alla sfera della trance, di antica ascendenza dionisiaca – significava per la Chiesa e i suoi alleati sradicare le ultime tracce di un sapere ostinatamente anti-moderno. E alleato della Chiesa, in quei secoli, fu per l’appunto il pensiero razionalista, economicista, infine liberale e progressista, oggi egemone più ancora di allora. Tutti sanno che Francis Bacon, il padre scientista del moderno progressismo, era un fanatico nemico della stregoneria e un fautore della sua repressione. Nessuna fantastica guerra tra i sessi, dunque. Ma una guerra di sterminio delle ultime resistenze della paganità tradizionale da parte della Chiesa e degli alfieri della cultura razionalista e illuminista. Che è poi la medesima cui appartiene Galli, come apertamente attesta egli stesso nel libro segnalato.
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Tratto da Linea del 7 febbraio 2010.
debraee
Per cercare stregato o stregata l'affronto va a chi disdegna gli insegnamenti che non si ritengono validi o perchè è comoda l'ignoranza dei più o perchè si cerca di celare la verità. E la VERITA' fa male ai capoccioni e capoccia che si portano dietro, allora si inventano la FAVOLA di Adamo ed Eva per incolpare di più Eva. Stregato R.G., poesie di ORKYDEA NERA.
W. Montecuccoli-Kuch
L'archivio delle streghe (perseguitate) di Himmler, Hexekarthotek, non è altro che una raccolta di "brave donne tedesche" preseguitate dalla "associazione omosessuale" (cito) dei preti a causa della lotta del pensiero extraeuropeo contro quello pagano europeo, secondo Himmler. Non ho nessun interesse nel difendere quel Galli che comunque, nel bene o nel male, dedica la sua vita a questi temi, quindi un pò lo difendo! Lui non dice niente di diverso dai suoi detrattori in realà! Tutto l'impianto esoterico si collega a quello concreto e di Realpolitik, anzi…se solo Realpolitik fosse stata, forse le cose non sarebbero andate come sono andate! ma di fatto esisteva ed era rilevante (in una mente del mondo germanico)e ha condizionato le scelte. Basti guardare alla visione razziale anglofila (naturale, non si può pensare che i tedeschi parlassero di "perfida Albione". Churchill non conta, è mezzo yankee) che ha escluso una distribuzione di fucili in massa ai milioni di nordafricani e indiani, o al budget striminzito per sviluppare la "scienza ebraica" nucleare.