Sull’avvenire delle nostre scuole

1) Introduzione

Periodicamente arrivano da oltreoceano notizie sul vasto fenomeno di contestazione della cultura “occidentale”, considerata intrinsecamente razzista e quindi nociva. Si sente parlare di corsi di studio chiusi, autori tolti dai programmi, polemiche sulle scelte ideologiche di scrittori e artisti consacrati dai canoni estetici… I mass media riportano questi fatti spesso con toni enfatici e sensazionalistici, che generano da una parte preoccupate riflessioni in quel che resta della cultura conservatrice, dall’altra parte suscitano le scomposte urla di gioia dei progressisti che vedono sempre più vicino il loro sogno: la fine dell’uomo bianco!

Sul finire del XX secolo il critico letterario Harold Bloom profetizzava l’avvento di una nuova era teocratica basata sulla sacralizzazione del risentimento. Quel tempo purtroppo è arrivato: le menti si sono chiuse in dogmi assai più rigidi e assurdi di quelli che postulavano le religioni in passato.

2) Il libro di Alice Borgna

Un interessante libro di Alice Borgna, studiosa di Antichistica, ci aiuta a capire qualcosa di più preciso sul dibattito che si sta svolgendo negli Stati Uniti e sui suoi riflessi nella realtà europea e italiana (Alice Borgna, Tutte storie di maschi bianchi morti…, Laterza 2022, p.168). L’autrice ha avuto esperienza diretta del mondo accademico americano e i fatti riportati nel libro sono assolutamente inquietanti: in sintesi il movimento della Cancel Culture sta mettendo in discussione la cultura così come tradizionalmente è stata insegnata nel sistema di istruzione. La cultura “occidentale”, sbrigativamente identificata con la “cultura dei bianchi” deve essere studiata da altri punti di vista, ovvero quello dei “non bianchi” e questo dovrà evidentemente tradursi anche nella garanzia di spazi per studiosi appartenenti ad “altre etnie”: insomma possiamo aspettarci di vedere una cultura per quote etniche, nonché di genere, di orientamento sessuale ecc. ecc.

Le polemiche hanno suscitato dei veri e propri vespai che hanno reso ormai impraticabile l’ambiente accademico. Alice Borgna riporta i dettagli su questa feroce guerra culturale nella quale non si risparmiano i colpi bassi, tuttavia vuole anche far riflettere i lettori sul vero nocciolo della questione: la presunta inutilità della cultura classica. In un sistema che la Borgna definisce “Utilopoli” hanno spazio soltanto le discipline considerate “utili”: nelle facoltà tecniche le richieste di rappresentanza etnica sono minime o inesistenti. La battaglia si svolge nelle facoltà umanistiche perché si tratta di un tema puramente ideologico. Quale migliore occasione dell’ondata antirazzista per liberarsi della fastidiosa zavorra delle eredità storiche, considerate inutili dal sapere “tecnico”?

L’autrice poi si rivolge alla realtà italiana nella quale al momento le polemiche di carattere “etnico” sono più attutite, mentre sono più vive che mai quelle sull’effettiva utilità dello studio delle materie classiche, soprattutto del greco e del latino. Le materie umanistiche sono state ridotte e sminuite nei provvedimenti che i governi di vari colori hanno messo in atto negli ultimi decenni. Il risultato è che le materie classiche, precedentemente insegnate dal servizio scolastico pubblico, tendono a diventare un lusso extrascolastico per chi se lo può permettere.

Il saggio-pamphlet della Borgna è anche piacevole da leggere perché scritto con un tono ironico che cerca di sdrammatizzare questioni assolutamente serie. L’autrice, tuttavia, evidenzia una certa simpatia per le istanze liberal e, verso la fine del libro, non si trattiene dall’intonare una patetica geremiade su una presunta condizione svantaggiata delle donne in ambito accademico.

3) Un punto di vista alternativo

Commentando l’attuale clima iconoclasta dal punto di vista della controcultura, si possono facilmente rilevare le contraddizioni del sistema. Innanzi tutto la questione della rappresentanza etnica appare risibile: negli Stati Uniti gli Ebrei, che rappresentano circa il 2% della popolazione, sono rappresentati con sostanziose percentuali a due cifre nella classe dirigente e nei posti di potere. Di questa evidente ingiustizia sembrano non essersi accorti né gli attivisti del movimento Black Lives Matter, né certi “conservatori” bianchi che ciarlano di radici giudaico-cristiane dell’Occidente… Anche da questo si intuisce il carattere artefatto e strumentale della “questione razziale”!

La presenza ebraica nelle università americane ha avuto un’influenza decisiva soprattutto dalla metà del ‘900, periodo in cui i pensatori circoncisi della Scuola di Francoforte pontificavano proprio dagli atenei americani, lasciando un’impronta inconfondibile sui successivi orientamenti culturali che hanno determinato il declino del mondo occidentale. Insomma i sostenitori della correttezza politica hanno il coltello dalla parte del manico da quasi un secolo ma, com’è nel loro stile, fanno la parte della vittima: «L’aggressore urla che lo stanno sgozzando», per citare Céline…

Le prassi operative dei progressisti sono quelle della rivoluzione culturale cinese: intimidazioni in stile mafioso organizzate dall’alto contro oppositori pressoché inesistenti; il tutto con un livello di fanatismo ideologico impressionante che, come accadde ai tempi di Mao, verosimilmente sfocerà in un bagno di sangue… non
metaforico!

Nella polemica sulla cultura classica è fin troppo facile individuare l’assalto finale dell’offensiva neoliberista che vuole ridurre a merce tutto e tutti recidendo le radici culturali di qualsiasi tipo per ottenere un tipo umano omogeneizzato e quindi incapace di opporre resistenza. Il liberismo economico si muove in stretto accordo con l’ideologia marxista dell’antirazzismo, come del resto aveva già fatto nella seconda guerra mondiale. Si tenga presente che il costo che uno studente deve sostenere per studiare nei prestigiosi campus americani è di oltre 70.000 dollari all’anno! Spendendo cifre di questo genere i laureati statunitensi acquisiscono la preparazione per lottare contro le ingiustizie…

Per quanto riguarda la situazione italiana, nulla lascia pensare che le cose possano migliorare. Il modello di istruzione al ribasso è studiato per impedire che nella scuola pubblica si formi una classe dirigente. I rampolli delle classi sociali privilegiate, invece, studiano in costose università private nelle quali vengono addestrati all’uso delle tecniche di manipolazione di massa. In questo modo le élite si sono garantite una duratura egemonia per il tempo a venire: il marxismo culturale è saldamente padrone del campo!

Inoltre i veri protagonisti della questione, ovvero i giovani che studiano in facoltà umanistiche, sembrano generalmente lontani dal percepire l’importanza della posta in gioco. Non è un mistero per nessuno che la maggior parte dei giovani universitari, e soprattutto gli “umanisti” abbiano un debole per le ideologie progressiste. I cattivi maestri che hanno progettato l’attuale sistema educativo hanno avvelenato le nuove generazioni con una miscela tossica di multiculturalismo, femminismo, genderismo e ambientalismo da strapazzo. Molti giovani studenti non riescono nemmeno a capire che le ideologie di sinistra vogliono il suicidio assistito della cultura classica! Quando questi giovani usciranno dall’università saranno condannati a una vita di sfruttamento e di precariato alla quale loro stessi hanno fornito un consenso… non si sa quanto informato…

4) Conclusioni

Le prospettive non sono certo confortanti: il sistema appare potentissimo perché riesce a far leva sui bassi istinti delle masse che non hanno la minima idea del valore della conoscenza e che rispondono solo agli stimoli di pulsioni primordiali prontamente sollecitate dal sistema orgiastico-mercantile. Tuttavia i canoni antropologici della società del “benessere” sono talmente forzati e fuori dalla realtà che c’è da chiedersi se sia possibile proseguire su questa strada…

L’alternativa può essere costruita dagli stessi laureati in Lettere che in gran parte diventeranno insegnanti e che, pur essendo considerati dei derelitti come figure professionali, hanno tuttavia un grande potere nelle loro mani: saranno loro a gestire l’istruzione di massa e, se vogliono, possono dare alle nuove generazioni gli
strumenti culturali per decostruire la narrazione dominante! La possibilità di decolonizzare l’immaginario dalla concezione puramente mercantile della vita è demandata alla buona volontà e all’iniziativa individuale dei singoli: anche se il terreno è arido si deve almeno tentare di gettare il seme della rinascita.

Alice Borgna, Tutte storie di maschi bianchi morti…, Laterza 2022, p. 168.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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3 Responses

  1. Daudeferd
    | Rispondi

    Sacrosante parole, Michele Fabbri, carissimo Michele Fabbri. Sacrosante parole che fanno tremare ogni fibra del mio corpo. E penso alla mia situazione, a tutto quello che ho passato e che tuttora vivo, in mezzo a questo stupido gregge di sinistra. Il fatto è che la vagina di tutto questo male è proprio il liberismo: è da lì che l’ebreo Marx ha tirato la testa marcia del bambino malato chiamato comunismo. Il comunismo sovietico (o di altra parte del mondo) è il ”prodotto”, il figlio del liberismo, del progressismo massone e sionista. Oggi, indicare quel presunto tale, idiota, di sinistra, quale deretano parlante di scempiaggini, significa solo indicare nelle foglie dell’albero del male le radici stesse di quel male, che così non è. Il male è nelle radici: sono quelle radici, le radici del progressismo, del liberalismo. Il liberalismo è la vagina del male. E si sa, ben si sa, come dicono in Toscana: ”la mamma dei grulli è sempre incinta”.

  2. Daudeferd
    | Rispondi

    Già il precedente articolo ”La Papessa”, aveva destato in me una certa reazione, ma mi trattenni. Quantomeno riuscii a farcela, anche perché ormai mi sento (purtroppo) ben rodato a tutte queste folli scemenze (o stupide follie, fate voi), che mi tocca sentire quotidianamente. Medito ancora sul Neolitico europeo, alla scoperta che si fece qualche anno fa nel Mantovano (Valdarno, mi sembra), della coppia sepolta più di 5000 anni fa (circa 5500 anni fa): due crani dolicomorfi, con occipitale ben evidente, pronunciato e romboidale; visi non tanto lunghi, tendenti alla euriprosopia con mascella robusta (non erano né ”alpini” G2a, né ”dinarici” I2, né medio-orientali etc., ma soprattutto non erano Newyorkesi ”lbgtcccp”); un ragazzo ed una ragazza, tra i 16 ed i 20 anni, sepolti abbracciati, e con tutto il loro corredo. Proprio una scena toccante: il braccio di lei sull’omero di lui; i due volti che si guardano teneramente, quasi a volersi sfiorare con un bacio eterno. Una coppia tradizionale, come è giusto che sia, Natura Duce ”secondo Natura”, con il progetto di un tetto coniugale, i figli, l’amore per una nuova famiglia. Due crani che, nella loro morfologia, rivelano il fenotipo cromagnoide, non ”levantino”; due giovani innamorati della nostra stirpe che ha vissuto la vita secondo la Tradizione, la nostra, europea, nel Neolitico; un’epoca misteriosa e meravigliosa, sempre nostra, che cela ancora tutti i suoi più reconditi significati religiosi, ed anche del quotidiano vivere (che io comunque non reputo ”profano”); un’epoca fatta di fatiche, sogni, prove, amarezze, ma vissuta con Dignità (Ignis Deorum ”Fuoco degli Dei), non come l’hanno descritta questi cialtroni progressisti e solo per dare un ”senso” (?) alle loro lordure attuali, che MAI sono state europee e MAI lo saranno, almeno fin quando ognuno di noi conserverà il buon senso e ….. la Dignità.
    Il vostro Daudeferd

  3. Daudeferd
    | Rispondi

    Scusante, Valdaro, una frazione di Mantova, di 180 abitanti, ubicata all’inizio dell’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco. La coppia neolitica di cui parlo è esposta nel Museo Archeologico di Mantova, ed è stata rinvenuta nel 2007. Fate un salto a questo museo, voi che ne avete la possibilità. Trattasi di un reperto bellissimo.
    Daudeferd

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