Nel clima di etnomasochismo e di arianofobia dilaganti in Occidente, è assolutamente necessario rilanciare la lettura di un classico degli studi antropologici: Tipologia razziale dell’Europa di Hans F.K. Günther.
Il libro dello studioso tedesco è un utile strumento per debellare i pregiudizi antirazzisti che nella società contemporanea sono profondamente radicati e difficili da estirpare.
Günther opera una classificazione razziale della popolazione europea dividendola in cinque gruppi principali: razza nordica, razza occidentale, razza dinarica, razze estide, razza baltico-orientale.
Per razza deve intendersi un gruppo umano le cui caratteristiche si ripetono generazione dopo generazione, si tratta quindi di un concetto che non coincide con quello di popolo e meno ancora con quello di lingua: il fatto che su un territorio si parli una lingua indoeuropea è indice che su quel territorio ci deve essere stato il predominio di una classe dirigente nordica.
Günther analizza le caratteristiche psicosomatiche dei vari tipi razziali corredando il volume con disegni e fotografie. La razza nordica si distingue per le caratteristiche di disciplina e di coraggio che la rendono idonea a funzioni di comando e di organizzazione. Tuttavia i nordici denotano una scarsa capacità di adattamento a società miste in cui i caratteri di altre popolazioni tendono a dissolvere istituzioni fondate sulla gerarchia. Così la storia dei Greci, dei Romani, dei Persiani, mostra come inizialmente la classe dirigente nordica abbia costruito civiltà complesse e raffinate, ma come sia poi decaduta in conseguenza della mescolanza con elementi meridionali e levantini.
Alla fine dell’Impero Romano, con le invasioni barbariche, l’intera Europa è investita da un fenomeno di reindoeuropeizzazione, e il medioevo si caratterizzerà come una civiltà tipicamente nordica.
In generale la storia mostra come i nordici si contraddistinguano per una forma di potere legata al possesso inalienabile della terra, e questa forma di potere viene abbattuta da organizzazioni sociali basate sulla commercializzazione e sul potere anonimo del denaro. Tali fenomeni negli ultimi tre-quattro secoli si sono continuamente ampliati, e la diffusione di idee egualitarie ci ha portati, alle soglie del XXI secolo, a un ripugnante scenario di disgregazione sociale e di meticciato razziale che annuncia un futuro di inevitabili scontri interetnici…
Günther nel suo libro propone osservazioni che al lettore di oggi si rivelano profetiche. Lo studioso affermava che la riduzione dell’elemento razziale nordico avrebbe portato a una rapida diminuzione del livello intellettuale europeo, e il livello culturale della società globalizzata si commenta da solo!
Inoltre Günther parlava di “volto criminale della modernità”, che infatti oggi paghiamo tutti sulla nostra pelle.
Infine non si può fare a meno di riportare questa citazione che sembra scritta ai giorni nostri: “la pressione delle tasse colpisce – lo abbiamo già detto – soprattutto le classi più prevalentemente nordiche, le quali devono continuamente sborsare quei soldi che servono per l’assistenza e la riproduzione di quelli che hanno invece caratteristiche ereditarie scadenti o criminali. E fra le assistenti sociali si incontrano spesso ragazze sane e nordiche che, in ragione del loro mestiere, molto probabilmente rimarranno zitelle”.
Il saggio del Günther per certi aspetti deve essere integrato da studi più recenti, e un suo difetto consiste nel trascurare certi elementi culturali che hanno pesato molto sullo svolgimento dei fatti storici: in particolare si pensi alla sciagura della Riforma protestante, che proprio nell’Europa del Nord si è sviluppata e ha messo radici, scatenando il demone del capitalismo.
Tuttavia Tipologia razziale dell’Europa è un testo che deve costituire un punto di partenza per una rilettura della storia in senso razziologico: un lavoro culturale che potrà dare frutti significativi in futuro. Infatti mai come oggi si sono avvertite l’insufficienza e la malafede delle dottrine egualitarie, che vengono artificialmente tenute in vita da una classe dirigente che cerca consenso nella massa subumana dei mediocri e dei degenerati…
Il libro del Günther, pubblicato nel 1926, è ancora un’opera attualissima e per questo è una lettura che dovrebbe essere raccomandata nelle scuole di tutta Europa, per invitare i giovani del Vecchio Continente a un virtuoso percorso di emancipazione etnica.
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Hans F.K. Günther, Tipologia razziale dell’Europa, Editrice Ghénos, Ferrara 2003, pp.224.
Silvano Pagus
Libro eccezionale e di monito per i propri figli perchè seguano la retta via
yeye
é questo programma è bellissimo