Questo articolo fa parte di una serie di cinque.
Questa è la serie completa degli articoli:
- Le nuove frontiere della sovversione: la nascita dell’uomo-ibrido (prima parte) – la teoria del gender imposta ai bambini.
- Le nuove frontiere della sovversione per la nascita dell’uomo-ibrido (seconda parte) – la diffusione del genderismo in Europa
- Le nuove frontiere della sovversione: la nascita dell’uomo-ibrido (terza parte) – i libretti dell’UNAR per diffondere il genderismo nelle scuole italiane
- Le nuove frontiere della sovversione: la nascita dell’uomo-ibrido (quarta parte) – L’Italia nell’abisso del genderismo
- Le nuove frontiere della sovversione per la nascita dell’uomo-ibrido (quinta ed ultima parte) – partenogenesi umana ed uteri artificiali, verso l’anarchia generativa
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“Chi invece scandalizzerà
anche uno solo di questi piccoli che credono in me,
sarebbe meglio per lui che gli venga appesa al collo
una macina da mulino
e sia gettato negli abissi del mare”.
(Matteo 18,6)
Già in altre circostanze avevamo posto l’attenzione dei lettori sul progetto di devastazione delle fondamenta primarie della civiltà, posto in essere dalle forze della Sovversione in quest’epoca di accelerato declino dell’umanità.
La degenerazione della sessualità, com’è ampiamente noto, è sempre stata uno degli strumenti preferiti dalle forze demoniche per “tentare” l’essere umano. E non è un caso: infatti, se correttamente vissuta, la sessualità può costituire un mezzo in grado di elevare l’uomo tramite l’esperienza della riunificazione fisica con la propria metà mancante e la generazione della vita, creando una sorta di riproposizione ed allo stesso tempo anticipazione (a seconda dell’angolo temporale di riferimento), per quanto ampiamente imperfetta, dell’androgino primordiale/finale, in cui spirito, anima e corpo sono perfettamente fusi. Ma proprio perché si tratta di uno strumento così potente, laddove la sessualità venga orientata verso il basso, rovesciandone la funzione, essa può scaricare la sua enorme potenzialità al contrario, diventando uno strumento in grado di distruggere l’uomo, rendendolo schiavo delle passioni più infime ed incontrollabili, storpiandone la natura e le capacità.
In quest’epoca, le forze sovversive non si limitano più a cercare di danneggiare l’essere umano tentandolo sempre più sistematicamente tramite una sessualità lussuriosa, incontrollabile, disordinata, deviata e totalmente materializzata, ma con un salto di livello utilizzano questo strumento per la creazione diretta del sotto-uomo, dell’androgino rovesciato, quello rivolto verso il basso, sessualmente ibrido e deformato.
L’ossessivo utilizzo dell’omosessualità e del cd. genderismo quali virus letali da diffondere tramite l’azione sistematica dei gruppi LGBT e lo sfruttamento di tanti ottimi “utili idioti” nella veste di sordidi quanto zelanti manovali, rappresenta l’arma finale d’attacco in grado di rovesciare il mondo della Tradizione, già pesantemente prostrato.
Le forze tifoniche che operano con sempre maggiore libertà d’azione in quest’epoca hanno alzato il tiro in modo devastante: per andare a segno con certezza e realizzare gradualmente il proprio piano nel medio-lungo periodo, hanno individuato quale facile e proficuo bersaglio la psiche dei bambini che, proprio perché si presenta come una sorta di tabula rasa, presenta un altissimo tasso di recettività. Dovendo i bambini immagazzinare informazioni e comportamenti sulla base di ciò che viene trasmesso loro nei primi anni di vita, essi sono molto più facilmente “modellabili” degli adulti: un po’ come una sorta di vecchia pellicola fotografica da impressionare. I “ricordi ancestrali” che possono essere residualmente presenti nell’anima di questi bimbi, verranno facilmente scalzati dalle nuove regole loro trasmesse e quindi, una volta divenute adulte e plasmate da questa contro-educazione demoniaca, sarà quasi impossibile cercare di far retrocedere queste creature su posizioni normali. In questo modo si prepara la creazione dell’ “uomo nuovo” della sovversione, il sotto-uomo o contro-uomo simbolo dell’era cd. post-moderna, privo di identità. Un ibrido perfetto, una creatura interiormente (ed esteriormente) disordinata, instabile e malleabile, uno strumento ideale per instaurare un dominio incontrastato su un’umanità materializzata, numericamente controllata, psichicamente soggiogata e spiritualmente azzerata.
Ricordiamo, in particolare, come la cd. teoria del genere (gender) sostenga che le differenze sessuali tra maschio e femmina non avrebbero alcuna base reale, ma sarebbero il frutto di scelte educative “sessiste” nel corso di millenni, e quindi costituirebbero un mero “prodotto culturale” forzatamente imposto. Tra il maschio e la femmina esisterebbero in realtà un numero indefinito di altri “generi” intermedi, tutti da riconoscere e da equiparare agli altri. Anche i conseguenti, svariati orientamenti sessuali, comprendenti le diverse forme di omosessualità, la bisessualità, e così via, andrebbero considerati del tutto legittimi e naturali, e quindi da parificare all’eterosessualità.
Ogni individuo sarebbe pertanto libero di scegliere il proprio “genere” di appartenenza ed il proprio orientamento sessuale, senza dover subire le imposizioni della cultura ufficiale: l’umanità non sarebbe dunque costituita di uomini e donne, ma altro non sarebbe se non un’informe massa di ibridi che avrebbero il diritto di costruirsi a piacimento la propria identità sessuale. E’ evidente, in questo discorso, che la distinzione tra maschio e femmina venga considerata una sovrastruttura, un prodotto delle convenzioni borghesi-conservatrici che altererebbe una realtà naturale diversa: si percepiscono nitidamente gli echi di una sorta di post-marxismo culturale. Un altro esempio di come questa ideologia perversa, nata dall’ambito economico e poi artatamente estesa ed applicata a tutti gli ambiti extraeconomici come un vero e proprio virus sovversivo, costituisca di nuovo la base culturale dell’ennesima operazione di attacco frontale alla Tradizione.
La contro-educazione infantile secondo i perversi dettami suesposti rappresenta, quindi, una delle più avanzate manifestazioni dell’azione sovversiva in questo periodo storico, in grado di insinuarsi perfidamente nei meandri della società, approfittando della cecità dell’opinione pubblica – manipolata ed ignara, borghesemente assuefatta e plasmata dai dogmi del politicamente corretto, dall’ipocrisia e dalla retorica – e beneficiando del lavoro di tanti servi zelanti, tra cui spiccano puntualmente i cd. “intellettuali progressisti”, che si danno da fare più o meno consapevolmente al servizio delle forze più oscure.
Intanto la Chiesa Cattolica, sapientemente ridicolizzata, parodizzata e ridimensionata nella sua funzione, assediata dall’interno e dall’esterno in un vortice di decadenza che era stato ampiamente predetto da molti mistici del passato, da centro spirituale si è ridotta a centro sociale dispensatore di una tenue morale, sempre più vaga, debole e relativa, che rappresenta solo un bicchierino d’acqua di fronte ad un chilometrico fronte di fiamme devastatrici che avanza sempre più pericolosamente.
Dietro il fronte sovversivo si muovono, come sempre, i “soliti noti”. A loro il compito di creare i presupposti per la dissoluzione finale, per la creazione del nuovo ordine mondiale in cui pochi “eletti” potranno governare un’umanità ormai geneticamente modificata, amorfa, ibrida. E ognuno di questi “attivisti” della sovversione apporta il proprio contributo, in base al proprio ruolo: ora tramite finanziamenti, ora tramite opera di propaganda “culturale”, ora tramite la politica praticata.
E quindi vediamo muoversi questi soggetti, oltre che sul fronte della destabilizzazione geopolitica ed economica, anche su quello della destabilizzazione sociale, etica, familiare, culturale. Dall’immancabile “filantropo” George Soros con il suo Open Society Institute (il cui nome è già tutto un programma) a Bill Gates (Microsoft) e Jeff Bezos (Amazon), dal Goldman Found alla Rockefeller Foundation, fino alla Fondazione Ford, o a società quali Kodak, Chevron, JP Morgan, Toyota, Pepsi, Ubs, Ibm, Johnson&Johnson, Merril Lynch, Microsoft, Apple, AT&T, Nike, Chrysler, Xerox.
E ancora ritroviamo l’ONU, l’Unione Europea, l’alta finanza, le potenti quanto sfuggenti ONG, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che da un po’ di anni ha iniziato ad occuparsi dello sviluppo sessuale dei bambini europei, Hollywood con la produzione in serie di spettacoli, reality, fiction, soap-opere e cartoni animati a tema.
E naturalmente non mancano capi di governo, ministri, uomini politici, sempre di più in prima fila nell’opera dissolutoria. Da Zapatero ad Hollande, dalla Merkel a Cameron, l’elenco è sempre più ampio.
L’ottimo testo pubblicato di recente per Arianna Editrice da Gianluca Marletta ed Enrica Perucchietti, Unisex. La creazione dell’uomo senza identità, già citato su Azione Tradizionale (http://www.azionetradizionale.com/2014/03/01/la-deriva-pedofila-delloccidente/), descrive con molta precisione questo terribile piano d’azione ordito dai potentati mondialisti.
Con l’occasione, è fondamentale soffermarsi anche sul contributo, praticamente sconosciuto in Italia, apportato in Germania da Gabriele Kuby, sociologa ed autrice di saggi legati all’educazione e alla sessualità. A lungo impegnata nei movimenti studenteschi tedeschi sessantottini, Gabriele Kuby si è poi convertita al cattolicesimo il 12 gennaio 1997, festa del Battesimo di Gesù, ed ha iniziato una battaglia di denuncia contro i piani mondialisti di distruzione dell’umanità e della Tradizione.
La Kuby, che si fece notare nel 2003 con un saggio critico su Harry Potter che riscosse anche l’approvazione dell’allora pontefice Benedetto XVI, iniziò la sua battaglia nel 2007, pubblicando l’opera “Statalizzazione dell’educazione. Sulla via per diventare uomini nuovi”, con la quale costrinse l’ex ministro federale della famiglia in Germania, la serva della sovversione Ursula von der Leyen (di cui, tra le altre cose, si parlerà nel prossimo articolo) a togliere dalla circolazione nel 2007 il libro di educazione sessuale Corpo, amore, il gioco del dottore, in cui fra altre aberrazioni si invitavano ai genitori a giocare sessualmente con i loro bambini. Nel 2008 la Kuby ha pubblicato Gender devolution. Il relativismo in azione (pubblicato in Italia da Cantagalli) e, nel 2012, Die globale sexuelle Revolution (La rivoluzione sessuale globale,con il sottotitolo Distruzione della libertà nel nome della libertà, non ancora tradotto in Italia -e chissà se mai lo sarà-, di cui una copia fu consegnata sempre a Benedetto XVI, che ringraziò l’autrice per il suo prezioso lavoro), in cui vengono illustrati progetti, metodi, azioni e conseguenze di un’agenda globale potentissima, il cui scopo è quello di modificare le costituzioni dei paesi, le istituzioni educative e le consuetudini dei cittadini per creare quel nuovo ordine mondiale cui si accennava.
La Kuby ha spiegato in un’intervista, a conferma di quanto si diceva poc’anzi: “La rivoluzione sessuale globale viene promossa dalle élites al potere. Ho già detto di Onu e Unione Europea, ma con esse si deve intendere l’intera rete di impenetrabili sotto organizzazioni: di queste fanno parte gruppi industriali globalizzati, grandi fondazioni come Rockefeller e Guggenheim, persone molto ricche come Bill e Melinda Gates, Ted Turner e Warren Buffett, o grandi Ong come la International Planned Parenthood Federation e l’Unione Internazionale delle lesbiche e degli omosessuali (Ilga). Tutti questi soggetti lavorano nei livelli superiori della società avendo a disposizione enormi risorse economiche. E tutti hanno un interesse comune: ridurre la crescita della popolazione su questo pianeta. L’aborto, il controllo delle nascite tramite contraccettivi, la distruzione della famiglia: tutto questo serve lo scopo della creazione di un nuovo ordine mondiale.
(…) Attraverso la rivoluzione sessuale globale le élites al potere attaccano l’ordine della creazione e, così facendo, tutta l’umanità”
(http://www.tempi.it/il-sesso-selvaggio-e-il-gender-mirano-a-distruggere-la-famiglia-e-creare-un-nuovo-ordine-mondiale)
Il libro La rivoluzione sessuale globale è stato nel frattempo presentato in Italia da Antonio Malo, Professore Ordinario di Antropologia nella Pontificia Università della Santa Croce, il cui commento è qui rinvenibile (http://costanzamiriano.com/2013/11/25/rivoluzione-sessuale-globale/) e che viene preso come riferimento per illustrare le parti salienti dell’opera, premettendo che nel commento ci sono alcune conclusioni non del tutto pertinenti e condivisibili che comunque non inficiano la sostanza dell’analisi.
Nella prima parte del libro, l’autrice presenta l’origine storica dell’attuale rivoluzione sessuale. La rivoluzione francese è considerata un primo riferimento storico fondamentale di un certo discorso di egualitarismo degenere, che troverà nel movimento femminista e libertario del ’68 (dove sorsero le tesi sulla “liberazione sessuale” che trovarono in Herbert Marcuse il loro principale ideologo) la tappa precedente all’ideologia di genere. Il filo rosso che collegherebbe il ‘68 e l’ideologia genderista sarebbe poi, secondo l’autrice, una sorta di “post-maltusianismo”, cioè il tentativo di diminuire la popolazione mondiale, soprattutto nell’occidente e nei paesi in via di sviluppo[1].
L’impulso globale della rivoluzione sessuale avrebbe preso forma con le conferenze organizzate dall’ONU al Cairo nel 1994 ed a Pechino, dove si cominciò a preparare l’agenda dell’ideologia di genere, affinché tutti gli Stati mutassero gradualmente le loro legislazioni, fondandole non più su un dato oggettivo naturale, cioè sulla distinzione tra sesso maschile e femminile, ma su una costruzione artificiale volutamente edificata per disarticolare le fondamenta del mondo tradizionale, già peraltro minato tramite altre vie.
Nella seconda parte dell’opera, la Kuby analizza organismi e documenti con cui successivamente si è cercato di diffondere sempre più l’ideologia di genere. Fra i documenti più rilevanti, l’autrice dà ampio spazio ai 29 principi di Yogiakarta, che furono formulati nel 2007 da un gruppo di “esperti”, senza autorizzazione né legittimazione, in un incontro privato nella capitale indonesiana. Nel marzo dello stesso anno, questi principi furono presentati all’opinione pubblica nella sede dell’ONU a Ginevra. L’Unione Europea li accolse subito e incominciò a imporli alle istituzioni ed ora agli asili e alle scuole. Infatti, tornando al discorso a monte, l’autrice sottolinea come per distruggere il fondamento della famiglia si debba minare l’unione eterosessuale, il che non è facile fra adulti nella stragrande maggioranza eterosessuali. Invece i bambini e gli adolescenti possono essere facilmente plasmati, soprattutto se chi occupa il ministero delle politiche familiari condivide quest’ideologia.
Come documenta la signora Kuby, sempre più spesso nelle scuola e nei giardini d’infanzia i bambini vengono sessualizzati con giochi, fiabe, rappresentazioni teatrali. Si presenta ai bambini ogni sorta di pratica sessuale deviante come scelta equivalente incoraggiandoli a esperimentarla. Con ciò la loro personalità può subire cambiamenti irreversibili. Inoltre, gli organismi statali sempre più spesso sono spinti a creare strutture che finiscono per minare, attraverso un’educazione sessuale deviata, generalizzata e obbligatoria a partire fin dalla scuola materna, l’autorità dei genitori e le strutture tradizionali delle comunità.
In quest’opera demoniaca gioca anche un ruolo decisivo la “violenza” linguistica: infatti, mediante la creazione di neologismi come “gender” o la sostituzione di parole, come “genitore A e B” o “1 e 2”, si cerca di fatto di dare origine a nuove realtà artificiali e innaturali per corrompere le fondamenta della famiglia.
L’autrice nota come i metodi della rivoluzione sessuale globale per neutralizzare i propri nemici siano sostanzialmente gli stessi della vecchia rivoluzione francese: anziché con la ghigliottina, i nuovi giacobini provvedono a far fuori i loro oppositori attaccandoli, screditandoli, facendo perdere loro il posto di lavoro, minandone la carriera accademica o politica. Si tratta, d’altronde, degli stessi metodi usati da sempre dalla sinistra per occupare ogni spazio del mondo della cosiddetta “cultura” (si passi l’espressione, per quanto inflazionata e retorica).
Come contorno perfetto per questo quadro di programmato disfacimento del genere umano, ricollegandoci al discorso sulla sessualità degenerata, troviamo poi la pornografia, ormai sempre più libera e sempre più incontrollabile nelle sue molteplici forme, un vero e proprio “bene di consumo” come qualunque altro, che trova nel web – ormai alla portata di tutti, con tablet e smartphone – prima ancora che nelle tv a pagamento, uno spazio d’azione di prim’ordine. La pornografia, come osservato peraltro da diversi studi in materia, con il tempo genera dipendenza ed altera irreparabilmente diverse funzioni cerebrali. Osserva ancora la signora Kuby:
“La pornografia è una droga e come tale crea dipendenza. Una droga che distrugge la capacità di amare e di assumere la responsabilità di essere padre e madre. Inoltre costituisce un piano inclinato sul quale è facile scivolare verso quell’abisso della criminalità sessuale che finisce col coinvolgere anche i bambini e i giovanissimi. A proposito della Germania, esistono dati allarmanti: il 20 per cento dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni “consumano” quotidianamente pornografia, il 42 per cento almeno una volta alla settimana. Che persone potranno formarsi in queste condizioni?”
L’obiettivo è proprio questo: incidere sui bambini e sugli adolescenti significa “formare” i nuovi, futuri mostri dell’era post-moderna. Se non ci sarà un aggressivo intervento di rettifica, i risultati di quest’operazione saranno compiutamente visibili nel medio-lungo periodo. Ma già i primi frutti sono visibili ed allarmanti, così come sono già tangibili gli effetti causati dalle degenerazioni introdotte a partire dagli anni ’60 e ’70. Per quanto di entità inferiore rispetto a quella attuale, esse si presentarono comunque di forte impatto, visto che all’epoca si trattava delle prime forme di scardinamento, nel secondo dopoguerra, di istituti tradizionali che, per quanto ormai sclerotizzati e borghesizzati, necessitanti di una rivitalizzazione e di una genuina rielaborazione, fungevano ancora da barriera protettiva contro le forme più estreme di decadenza. L’osservazione delle ultime generazioni di genitori e di figli e delle relative famiglie, o di quel che ne resta, fornisce dati inequivocabili: una forma di disgregazione e di accelerata decadenza dell’istituto familiare e della normalità nei rapporti fra sessi e fra generazioni è già abbondantemente in corso. La “rivoluzione del genderismo” potrebbe infliggerle il colpo di grazia.
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[1] Nell’ottica dell’autrice la diffusione del genderismo e la parificazione di tutte le forme di sessualità sarebbe infatti anche funzionale ad un progetto di riduzione numerica della popolazione mondiale: pianificandone a tavolino il numero, sarebbe più facile esercitare determinate forme di controllo, come si accennava d’altronde poc’anzi. Oggi la riduzione controllata della popolazione potrebbe dunque costituire un’arma fondamentale per i potentati mondialisti, al contrario di quanto si potesse pensare fino ad alcuni decenni fa, quando invece l’incremento sistematico della popolazione era considerato (e in buona parte lo è ancora, sotto diversi punti di vista) un elemento di decadenza in grado di rafforzare la demonia dell’economia, di accrescere i livelli di asservimento materiale e spirituale dell’uomo, dando linfa al fenomeno della cd. “civiltà di massa”, e costituendo una “risorsa” fondamentale per il capitalismo. Per un’analisi al riguardo – che evidenzia, tra l’altro, la natura puramente materialistica del pensiero ottocentesco di Malthus – si veda J. Evola, Gli uomini e le rovine, capitolo XV.
Nebel
E dunque mi chiedo: quale è il fine ultimo di questo piano mondiale? Chi sarebbero coloro che ne trarrebbero beneficio e di che tipo? Che opposizione si potrebbe erigere a riparo e a ripristino di ciò che, concordo perfettamente con l’Autore, è la SEMPLICE E INDISCUTIBILE LEGGE NATURALE? Se la civiltà europea, sebbene ancora dolorante per le ferite di due spaventose guerre alle spalle, non contrasta ma accoglie allegramente colpo su colpo gli urti alle proprie fondamenta e CULTURA MILLENARIA, non è dunque evidente la sua (NOSTRA) sconfitta?
ekaros
Interessantissimo testo.
Le scatenate forze della sovversione hanno oggi la totale supremazia, in tutto… Evocate secoli indietro, nell’attuale presente dirigono occultamente come marionette sia pomposi e tronfi predicatori, finanza e politica, sia la massa dormiente, illusa e vilipesa nella disastrata arena ove si sta recitando il tragico atto finale di questa umana commedia… E tutti dormono e sognano, e nel delirio precipitano, preda di forze oscure, e come ossessi nel fondo precipizio danzano, sempre più in basso, sempre più fondo, nel buio più totale, nel caos più cupo…
Solo una luce brilla, ma a pochi conosciuta….una luce…una via… un nuovo mondo…
aryano81
Oggi purtroppo ” rimanere in piedi in mezzo alle rovine ” come il Barone ci ha insegnato è sempre più difficile ; la Tradizione per Noi rimane il punto di riferimento , la concretizzazione di tutti i nostri ideali ,la nostra coscienza interiore.Detto questo per ritornare all’ articolo ,ogni commento è superfluo , inutile di fronte alla devastante e subdola opera di trasformazione sociale messa in opera oramai da diversi anni e che ha fine ultimo , oramai si è già delineato per lo meno nella forma a
Aprioristica, l’ homo razionale , senza più meraviglia ,cinico ,privo di ogni emozione , etica , valóri ; rimane solo lui e il suo raziocinio fine a se stesso
Rudolf05
Sì, il ‘raziocinio’, il ‘sole dell’avvenire’ il ‘progresso e progressismo, il modernismo, il globalismo sono òle metastasi che squarciano anima ed animus dell’Uomo. Non sole lo Tradizioni sono oggetto di massacro dall’infame genia dei cosiddetti illuminati, non semplicemente i Valori sono fatti tabula rasa, ma si colpisce la Legge Naturale. Scopo finale di questa feccia che occupa il potere-per delega o meno- è appunto quello di creare un sotto-uomo globalizzato, cittadino del mondo, senza razza, valori di riferimento e tradizioni e privato anche della sua biologia di riferimento. Pederasti, pedofili, asessuate individualità amorfe e decerebrate, biologicamente ed intellettualmente sterili, ma OTTIMI consumatori e sostenitori del materialismo ‘democratico’, salutato con grande enfasi dalle strutture di regime liberal-libersista-democratico, schiave leccapile dei criminali che dettano-ancora- l’agenda di quello che va o non va fatto.