Il metafisico francese al vaglio della tradizione di Roma
A Ovest con René Guénon, così si intitola il nuovo saggio di Sandro Consolato, incentrato sulla figura di colui che fu forse il più grande campione della critica alla modernità del XX secolo, caposcuola di quella corrente di pensiero del “tradizionalismo integrale” che ispirò autori tra i più eterogenei – da Aldous Huxley a Julius Evola -, tutti animati da uno sguardo non proprio benevolo nei confronti delle proverbiali “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria.
Il saggio, scevro da ogni tipo di elogio o di prevenzione, indaga con oggettività, in specie, la ricezione della tradizione di Roma nel pensiero del metafisico francese, di cui il professor Consolato, da anni studioso della romanitas, passa in rassegna le più o meno puntuali interpretazioni dei simboli ancestrali, a partire da quello del dio degli initia Giano, avvalendosi vieppiù del portato gnoseologico di figure di primo piano nel milieu degli studi sulla tradizione romana di inizio secolo scorso, come il matematico pitagorico Arturo Reghini e quella enigmatica figura di studioso e divulgatore di scienze riposte che fu Ciro Formisano, meglio noto come Giuliano Kremmerz.
Il primo contributo agli “studi tradizionali” di Sandro Consolato risale al 1989, trattandosi proprio di un saggio su René Guénon e la tradizione romana, pubblicato per la storica rivista del pensiero di Tradizione “Arthos”, diretta da Renato Del Ponte, autore, fra gli altri, del fortunato testo La religione dei Romani, e scomparso di recente, il quale così si esprimeva a proposito: “amplissimo ed esauriente studio […] il cui principale merito consiste – oltre che nella profondità della ricerca – nella grande dose di moderazione e di comprensione della visione guénoniana, affrontata, per così dire, all’interno delle sue stesse contraddizioni, laddove esistono”.
Afferma invece Consolato, nella sua Introduzione al nuovo testo: “Rileggendo a distanza di tanti anni quel mio lungo articolo, mi è sembrato non inutile rivederlo, ampliarlo, correggerlo, sulla base delle conoscenze e delle idee maturate da allora a oggi, e tale lavoro mi ha poi spinto a una rilettura correttiva e integrativa, meno faticosa vista la loro maggiore vicinanza temporale al presente, di tutti gli altri saggi brevi che ho dedicato a colui che Julius Evola volle chiamare “il maestro senza pari della nostra epoca”. Alla fine di tutto questo lavoro di ‘restauro’, mi sono reso conto che il filo conduttore di tutti i miei studi guénoniani era il rapporto tra il metafisico nato nel 1886 a Blois e morto nel 1951 al Cairo e il tema della “Tradizione” in Occidente, quindi delle tradizioni dell’Occidente, dal più remoto passato al tempo presente. Da qui l’idea di una raccolta unitaria di questi studi, il cui titolo, A Ovest con René Guénon”.
Da par nostro non possiamo non ravvisare in questo saggio un puntuale e, per certi versi, originale contributo agli studi sul pensiero di Tradizione, capace di fornire notevoli spunti di riflessione sia a chi voglia avvicinarsi a questa affascinante visione altra dell’esistenza sia a chi cammini da tempo su questo impervio ma sempre rinfrancante sentiero.
* * *
Sandro Consolato, A Ovest con René Guénon, Arya, Genova 2023, pp. 256.
Originariamente pubblicato su Barbadillo dell’8 marzo 2023.
Lascia un commento