Gilberto Oneto, intellettuale padano dalla feconda vena di scrittura saggistica, ha pubblicato un originale libro sul ruolo dei piccoli stati nella storia europea dal titolo Piccolo è libero. Il tema è di grande attualità poiché l’Europa, dopo la fine della guerra fredda, è stata battuta da un vigoroso vento indipendentista che ha messo in discussione tante comode certezze della classe dirigente.
Oneto mostra come troppo a lungo i piccoli stati siano stati oggetto di discredito da parte della cultura dominante. In realtà soprattutto nell’area padana la civiltà comunale e i piccoli stati hanno avuto un ruolo guida nell’economia e nella cultura per molti secoli. Nonostante questo ancora oggi viene propagandata la leggenda nera dell’Italia preunitaria dominata dagli stranieri: un’idea di chiara matrice xenofoba che ignora gli splendori delle corti rinascimentali e barocche che erano la guida intellettuale d’Europa!
Oneto passa in rassegna i vantaggi di cui godono i cittadini dei piccoli stati. In primo luogo la possibilità di essere più vicini al potere, con forme di democrazia diretta e con una maggiore trasparenza delle istituzioni. Inoltre i governi dei piccoli stati sono più inclini ad affrontare i problemi concreti, senza invischiarsi in polemiche ideologiche che finiscono per stordire l’opinione pubblica e per deresponsabilizzare i governanti. Il più facile controllo del territorio e la coesione identitaria della popolazione permettono di controllare facilmente i fenomeni criminali, soprattutto di tipo mafioso. La piccola comunità, inoltre, tende per natura a un certo grado di differenziazione, costituendo un baluardo contro il devastante strapotere delle multinazionali mondialiste che porta inevitabilmente a sviluppi neocomunisti.
Naturalmente il piccolo stato si può trovare anche in posizione di svantaggio, soprattutto quando si trova a dover fronteggiare ideologie totalitarie o imperialismi aggressivi. Ma quando si riesce a trovare un equilibrio fra potenze, la frammentazione dei poteri territoriali garantisce i migliori standard di libertà e di qualità della vita.
Fra i piccoli stati federali che hanno dato prova di poter funzionare meglio e più a lungo ci sono la Confederazione Elvetica e le Province Unite Olandesi. Ma Oneto passa in rassegna anche una serie di microstati che in alcuni casi sono sopravvissuti fino ai giorni nostri: San Marino, Andorra, Principato di Monaco, Lussemburgo…
Naturalmente si tratta di esempi non necessariamente ripetibili, ma che offrono interessanti indicazioni su come si può amministrare con successo un territorio molto ridotto in condizioni di notevole autonomia.
Un libro, quello di Oneto, ricco di indicazioni e foriero di speranze per il futuro: ormai è sempre più evidente che l’unica possibilità di affrontare l’apocalisse mondialista passa per il risveglio etnico delle comunità locali!
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Gilberto Oneto, Piccolo è libero, Leonardo Facco Editore, Treviglio (BG) 2005, pp.126.
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