Viva il 25 aprile 2008. Ma…

Berlusconi non ha fatto festa, lo so. E con lui quasi un cittadino su due. Ma… lo confesso, io il 25 aprile 2008 ho festeggiato. E di gusto. Anzi di brutto. Colazione al bar, non dico dove non dico quale (mi permetto questa fabriziodeandrata), e un giretto in un paese limitrofo, con lo sguardo interessato alle bancarelle di un centralissimo mercato delle pulci. Ho trovato, come nuovi, tanti bei libri degli anni Venti pubblicati dai fratelli Bocca.

Le copertine erano fantastiche. Cito a memoria: l’immancabile Sesso e carattere di Otto Weininger (che per un errore di copertina e negli indici figurava come: E. Weininger), e poi Nietzsche (fra cui in bella mostra Ecce Homo) e Schopenhauer.

Ho scorto anche molti libri d’arte, roba commerciale (il solito Vespa), e poi fumetti d’annata. I gloriosi “Albi di Topolino”, che da bambino leggevo nella sala d’aspetto del medico di famiglia. Tantissimo Tex e Diabolik e Dylan Dog (sono già passati cento anni della nascita del fumetto in Italia), quindi il mio preferito: Zagor, lo “spirito con la scure”

Di riviste poche. Anche se ho beccato due preziosi fascicoli di “Panorama” datati 7 e 14 marzo 1968. Periodo della fondamentale (?) “Battaglia di Valle Giulia” con annessi e connessi, a 1 euro e 50 ciascuno (se insistevo me li avrebbero dati per 1 euro l’uno). Nel primo dei due c’era un’utilissima “carta d’identità delle droghe” – allucinogeni, stimolanti, sedativi, narcotici – e una breve intervista a Emilio Servadio (non è che i giovani dei Sessanta smaniassero solo per le mitiche Gitanes o Gauloises, vero amici?).

Ma ho trovato anche un timidissimo numero di “Libro e moschetto” e i mitici “Mani di fata” e “Grand Hotel”. Ah sì: periodici sportivi, e raccolte con le prime pagine dei quotidiani dell’epoca fascista e post-fascista. Infine: dvd, videocassette oramai oggetti da museo e compact disc. “ Le nozze di figaro” di Abbado e per par condicio il “Guglielmo Tell” di Muti. Ovviamente mischiati alla solita robaccia da masochisti, sconsigliata dai medici e dai vicini di casa over 60.

L’atmosfera in giro non era da gran festeggiamento, più un’occasione per fare circolare, keynesianamente, qualche euro da portare a casa. E poi girava gente d’ogni tipo. Si viveva una tipica giornata da tardo Impero, insomma. Prima o poi qualcosa succederà, c’è da giurarci. Per un alieno (tipo uno di quelli dei libri di Ennio Flaiano), sarebbe stato impossibile capire in quale luogo della Penisola, anzi del Pianeta, fosse sbarcato.

Del pranzo non parlo. Ottimo comunque. (Ah dimenticavo, un giovane esponeva i bellissimi soldatini “Atlantics” serie HO, altra roba da archeologia; accanto a lui, due tizi vendevano una bandiera di casa Savoia come saldo di fine stagione. Purtroppo, non ho visto né bandiere rosse né falci né martelli).

Sulla strada del ritorno. I treni stranamente in orario erano semivuoti eppure da quelle parti il comico Beppe Grillo stava organizzando il suo secondo Vaffa-day. Stavolta se la prendeva coi giornalisti, che a suo dire non scriverebbero la “verità”. Beh, attendo istruzioni da questo nuovo profeta di piazza (da “ricordati che devi morire” a “ricordati che devi votare” questo sì che è vero pensiero laico…), ex pupillo di Pippo Baudo, ed ex super-ospite di “Fantastico” e del “Festival di Sanremo”. Come dirgli di no con un curriculum simile?

Insomma, il 25 aprile 2008 non ho incontrato la “folla delle grandi occasioni”, come direbbe Pizzul in telecronaca. Malauguratamente tutti stavano per i fatti loro. Magari profittando del bel tempo: una gita al lago D’Orta. O su quello di Garda. E allora? Io che di solito sto a casa incollato ad un volume di storia di qualcosa o di qualcuno… o rifletto sull’anarca del “gran solitario” di Wilflingen (oggi di moda quanto se non più delle serigrafie di Andy Warhol), a mio modo, stavolta, ho festeggiato.

L’occasione era ghiottissima. Così finalmente mi sono “democratizzato”… auguri a tutti dunque e mille di questi giorni.

25 aprile 2008: festeggiare (i dieci giorni dal)la scomparsa dei comunisti dal Parlamento italiano, che malgré tout è una cosa utile e seria, è un’avventura che consiglio a tutti. Un’ esperienza bellissima!

Resto in attesa che al mercato delle pulci si baratti la vecchia bandiera del Pci, ok? Hasta la vista e brindo con spumante italiano.

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Marco Iacona, dottore di ricerca in “Pensiero politico e istituzioni nelle società mediterranee”, scrive tra l’altro per il bimestrale “Nuova storia contemporanea”, il quotidiano “Secolo d’Italia”, il trimestrale “La Destra delle libertà” e il semestrale “Letteratura-tradizione”. Per il “Secolo d’Italia” nel 2006 ha pubblicato una storia del Msi in dodici puntate. Ha curato saggi per le Edizioni di Ar e per Controcorrente edizioni. Per Solfanelli ha pubblicato: 1968. Le origini della contestazione globale (2008).

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