Seconda Parte
Il 9 marzo 1943, durante la sua prima conferenza come Generalinspekteur der Panzertruppe, il Generaloberst Heinz Guderian chiese che l’intera Arma dell’Artiglieria d’assalto fosse posta sotto il controllo della Panzertruppe, visto anche il progetto di dotare il Panzer-Abteilung delle nuove Panzer-Grenadier-Division e il Panzerjäger-Abteilung delle Infanterie-Division di Sturmgeschütz, progetto poi portato a termine solo parzialmente.
Nel punto 6 del memorandum della sua relazione Guderian inoltre scriveva:
“La difesa anticarro (Panzerabwehr) si baserà sempre di più sui Cannoni d’assalto, visto che tutte le nostre armi anticarro stanno diventando sempre meno efficaci contro i nuovi mezzi nemici (…). Tutte le Divisioni impiegate sui fronti di battaglia principali (Hauptkampffronten) dovranno essere dotate di un certo numero di queste armi (…). In modo da economizzare personale e mezzi, una graduale amalgamazione tra Sturmgeschütz- e Panzerjäger-Abteilung è necessaria. I nuovi Sturmgeschütz pesanti (Ferdinand e Jagdpanther, N.d.A.) saranno impiegati solo sui fronti di battaglia principali o per compiti speciali (Sonderaufgaben). Essi sono primariamente dei Panzerjäger“.
Il risultato fu un vero vespaio di proteste visto che, Albert Speer a parte, tutti i presenti e in particolare gli Ufficiali dell’Artiglieria furono decisamente contrari all’idea del Generalinspekteur der Panzertruppe. Guderian racconta nelle sue memorie come lo Chef der Adjutantur di Hitler affermò che la sua richiesta non poteva essere accolta visto che la Sturmartillerie era l’unica specialità nella quale un artigliere potesse guadagnarsi la Ritterkreuz. Aneddoto a parte, sono facilmente comprensibili le reticenze degli Alti Ufficiali della Artillerie a cedere il controllo di una specialità, oltretutto così efficiente, della propria Arma alla Panzertruppe. Adolf Hitler, constatando l’opposizione alla proposta di Guderian inizialmente la respinse, ma 9 mesi dopo si persuase invece ad accettarla in larga parte. Questo ritardo, d’altra parte, fece sì che solo alcune Divisioni di Fanteria nel 1944-1945 furono dotate di Sturmgeschütz e Jagdpanzer in sostituzione dei loro pezzi anticarro PAK trainati o su affusti semoventi scarsamente protetti.
Nel giugno 1944 un nuovo schema organizzativo fu introdotto: la Sturmgeschütz-Brigade con 45 Sturmgeschütz, tra i quali 33 StuG III oppure StuG IV (ambedue con 7.5cm StuK 40 L/48) e 12 obici d’assalto Sturmhaubitze StuH 42 (10.5cm StuH 42 L/28). La Sturmgeschütz-Brigade era formata da uno Stab della Brigata su 3 StuG, oltre a 2 StuG per ogni Plotone Comando di Batteria, mentre ogni Batterie aveva due Plotoni composti da 4 StuG e un Plotone di 4 StuH 42.
Questa tabella rappresenta gli effettivi in uomini e mezzi di una Sturmgeschütz-Brigade, con 1 StuG allo Stab e 10 StuG per ogni Zug, la seconda colonna indica l’effettivo in uomini a seconda dell’organizzazione a 31 StuG (22 StuG e 9 StuH) o 45 StuG (33 StuG e 12 StuH). La terza colonna indica gli automezzi (LKw.) e i trattori semicingolati (Zg.Kw.) assegnati all’unità.
In molte Sturmgeschütz-Brigade fu inoltre assegnata un’unità di fanteria d’accompagnamento, motorizzata o montata sugli StuG stessi. L’unità di fanteria d’accompagnamento, forte di 198 Grenadiere, era denominata 4. Grenadier-Begleit-Batterie oppure Begleit-Kompanie, mentre l’unità StuG stessa era rinominata Sturm-Artillerie-Brigade. Alcune Brigate ricevettero nel 1944 anche una Batteria di carri armati leggeri Pz.Kf.Wg. II, carri ormai obsoleti e utilizzabili soltanto come mezzi da ricognizione o Pz.Kf.Wg. II Ausf. L. Quest’impostazione fu usata per la restante parte della guerra, ma in molti casi non fu possibile raggiungere questo schema teorico nella formazione delle unità. Verso la fine della guerra i cannoni d’assalto furono anche utilizzati nei Panzer-Abteilung delle Panzer-Grenadier-Division e come rimpiazzi ad unità Panzerjäger (cacciacarri) e Panzer. Infatti, dal 1944 gli StuG furono usati nei Panzer-Regiment, formando parte del 2. Abteilung, solitamente formato da Pz.Kf.Wg. IV Ausf. H e J. I risultati dei cosiddetti Panzer-StuG-Abteilung nelle Panzer-Division non furono dei migliori, vista la differenza di tattiche delle rispettive armi, ma la mancanza di Panzer non lasciava altra scelta.
Durante la guerra, gli Sturmgeschütz furono assegnati a Sturmartillerie-Batterie, Sturmgeschütz-Abteilung, Sturmgeschütz-Brigade, Sturmartillerie-Brigade, Ersatz-Abteilung e Funklenk-Kompanie.
Analizzando i rapporti di molte unità nel 1944-1945 notiamo come rimpiazzi, al posto degli StuG, cacciacarri come i Panzerjäger 38 (t), Jagdpanzer IV L/70 (V) e Jagdpanzer IV L/70 (A), principalmente a causa dell’amalgamazione tra unità StuG e Panzerjäger a livello di dottrina d’impiego tattico e di equipaggiamenti e secondariamente per difficoltà logistiche. Osserviamo inoltre che nel 1943 molti StuG e equipaggi destinati a unità in costituzione sono invece versati come rimpiazzi a unità StuG già esistenti a causa delle perdite subite dalla Heer nell’inverno 1942-1943, similmente nel 1944-1945, dove assistiamo anche alla formazione di unità d’emergenza partendo dagli Ersatz und Ausbildung Abteilung e dalle Scuole stesse dell’Artiglieria d’assalto: la Letzte Angebot, l’ultima offerta della una volta possente Sturmartillerie al Reich morente.
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Il presente scritto, cortesemente inviatoci dall’Autore, costituisce il primo capitolo del libro Cannoni d’assalto avanti! Storia, uomini, uniformi e tattiche della Sturmartillerie 1935-1945, Effepi Edizioni, Genova. Il libro conta 450 pagine e oltre 360 foto in b/n, 8 tavole a colori, 10 disegni al tratto ed è in formato 17×24. Informazioni: Effepi Edizioni, Genova, telcell 338 9195220.
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