Sottomissione

sottomissioen‘Guénon lettore di Nietzsche’.

Questa è la chiave di interpretazione del romanzo Sottomissione di Michel Houellebecq, un libro che si può inserire nella tradizione del conte philosophique, un genere che andava molto di moda nell’illuminismo, e che viene riattualizzato efficacemente dallo scrittore francese per descrivere lo scenario di decadenza morale dell’Europa del XXI secolo. Nella concezione di Houellebecq Nietzsche, il filosofo della morte di Dio, ha spianato la strada a Guénon, il pensatore esoterico convertito all’Islam, e a questo tema fa da sottofondo il costante richiamo a Huysmans, il torbido scrittore decadentista che passò dalla frequentazione del satanismo alla conversione al cattolicesimo. La realtà contemporanea sembra essere coerente con questa interpretazione!

Ovviamente tutte le tematiche legate all’immigrazione sono incandescenti e difficili da maneggiare, visto che la classe dirigente occidentale riesce ancora, incredibilmente, a ipnotizzare l’opinione pubblica con le fiabe antirazziste, ma Houellebecq ha già mostrato di essere un autore con pochi peli sulla lingua e anche questa volta riesce a provocare in maniera niente affatto banale.

Il romanzo non è particolarmente avvincente sul piano della narrazione, poiché l’intreccio è molto semplice, il suo scopo essenziale è di tratteggiare la mentalità corrente degli occidentali moderni. Particolarmente riuscita è la descrizione dell’ambiente universitario, dal quale ci si dovrebbe aspettare la scintilla della cultura critica e che invece è diventato la fabbrica dell’appiattimento e dell’omologazione: il risultato inevitabile di decenni di egemonia della cultura di sinistra che ha soffocato le intelligenze libere. Attraverso richiami e citazioni letterarie l’autore descrive una società che non ha nulla in cui credere, nulla in cui sperare, nulla per cui battersi. In questo vuoto desolante, caratterizzato dalle ipocrisie di socialisti, liberali e nazionalisti, il partito musulmano affonda come una lama nel burro e conquista facilmente il potere alleandosi con la sinistra che pur di battere i nazionalisti è disposta a vendere il più prezioso dei suoi ‘gioielli di famiglia’: il femminismo!

In effetti, sebbene il romanzo sia ambientato nel grande tema geopolitico delle migrazioni di massa e dell’avanzata islamica, il vero obiettivo di Houellebecq è quello di parlare delle grandi mutazioni antropologiche avvenute nei rapporti fra i sessi. È proprio in queste pagine che l’autore riesce a sfoderare un sarcasmo che rende alcuni passi memorabili. In fin dei conti lo stesso protagonista, il cui unico interesse sono le avventure sessuali facili e poco impegnative, accetta la conversione all’Islam nella prospettiva di avere al suo servizio un harem di concubine docili e devote, nonché di casalinghe operose e diligenti.

Molti si chiedono se il futuro descritto da Houellebecq sia realistico: certamente non è impossibile che l’Europa venga pressoché integralmente colonizzata da popolazioni islamiche, vista l’arrendevolezza che gli europei hanno dimostrato in questi anni, ma c’è da chiedersi se davvero la cultura occidentale, caratterizzata da un’elaborazione culturale di una ricchezza e di una varietà che non ha l’uguale al mondo, possa essere cancellata in così poco tempo. Inoltre nelle pagine di Sottomissione, ci sono scarsi accenni ai rapporti tra la Francia, l’Europa e il resto del mondo. Piuttosto evanescenti sono anche i riferimenti alla questione ebraica: un’Europa islamizzata sarebbe poco rassicurante per il sionismo, e la scomparsa dello stato d’Israele farebbe venir meno la stessa ragion d’essere delle moderne democrazie occidentali…

In effetti l’islamizzazione della Francia nel romanzo è descritta prevalentemente nei suoi risvolti sociali: ritorno del patriarcato, eliminazione del lavoro femminile con conseguente scomparsa della disoccupazione, istituzioni famigliari più stabili che instaurano una maggiore coesione sociale la cui conseguenza è un drastico calo della criminalità. Più che di islamizzazione si potrebbe parlare di un programma politico di buon senso per costruire una società più umana, ma evidentemente non è così per le folle subumane dell’Occidente che offrono consenso alle democrazie di mercato. E forse è proprio per questo che il libro di Houellebecq fa tanta paura…

Michel Houellebecq, Sottomissione, Bompiani, Milano 2015, pp. 252.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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