Le tre prove

Tra gli esercizi preliminari di purificazione (1) e le prove connesse agli Elementi (Fuoco, Acqua, Aria) non vi è una rigida successione cronologica. Le prove si manifestano durante tutto il corso dell’esistenza; l’esercizio sistematico consente più che altro di discernerle e di affrontarle consapevolmente.

La prova del fuoco è legata al superamento degli ostacoli della vita ordinaria, alle sfide che il vivere nel mondo in una determinata epoca, nazione, famiglia comporta.

La prova dell’acqua è connessa alla precisa determinazione dei propri compiti, del proprio dovere individuale.

La prova dell’aria suscita l’amore per l’ascesi come fine a sé, come impulso connaturato a ogni uomo nobile, indipendentemente da ogni moralismo, da ogni paura per l’aldilà o speranza paradisiaca.

Il riferimento al passaggio spirituale attraverso i grandi elementi, fuoco, acqua, aria, e alle due bevande dell’oblio e della memoria (l’Acqua di Lete, l’Acqua di Mnemosine) inseriscono chiaramente il cammino di conoscenza prospettatati da Steiner nel solco dei Misteri Classici. Non a caso l’occultismo tedesco dell’inizio del Novecento si è denominato “Anthropou-Sophia” (Antroposofia), coniando un significativo composto di termini greci. Resuscitare il sentimento religioso che fu proprio agli antichi Greci, ripetere le esperienze che si compivano nei Misteri dando però ad esse una forma assolutamente moderna, compatibile con le esigenze di vita di nazioni altamente tecnologizzate è il compito che la corrente spirituale sorta in Germania e diffusasi in tutta Europa si è posto.

La prova del fuoco collettiva della nostra epoca storica consiste appunto nel riscoprire le radici antiche dell’Europa e di farle fruttificare nel presente, nella nostra civiltà che adopera il raggio laser, comunica attraversa i satelliti, ricerca nuove fonti di energia, esplora gli spazi siderali (2).

Rudolf Steiner, La filosofia della libertà. Linee fondamentali di una moderna concezione del mondo Prima o poi nel corso della vita ogni uomo si trova a dover superare una PROVA DEL FUOCO: una esperienza di dolore, di delusione, un insuccesso o qualsivoglia difficoltà che attenda di essere affrontata con grandezza di animo. Il coraggio che si riesce a tirar fuori in quelle circostanze ha un valore che supera i confini della vita pratica, e si trasforma in forza di conoscenza dei mondi superiori. La grandezza d’anima, il coraggio suscitati dalle prove esistenziali facilmente si tramutano in energia e grazie a quella energia si possono compiere azioni portatrici di bene nella società degli uomini.

L’anima coraggiosa riceve in premio la capacità di interpretare la Scrittura Occulta, vale a dire i segni che il divino lascia trapelare nel mondo sensibile, come tracce di una scrittura, come rune di un alfabeto cosmico. Chi non si abbatte nelle avversità ma avanza con calma in mezzo ad esse più facilmente riesce a leggere tali simboli e riesce a capire le azioni che il destino personale richiede di compiere.

A tal punto, il discepolo è pronto per affrontare la PROVA DELL’ACQUA: essa consiste nel discernere – e nel compiere – la propria missione. Nella vita ordinaria molte cose si compiono per necessità: non bisogna disprezzare questo genere di cose, dal momento che la sorte ce le ha assegnate non senza motivo. Tuttavia l’iniziato accanto alle attività ordinarie compie delle azioni speciali – il cui significato spesso è imperscrutabile dall’esterno – queste azioni hanno una causa spirituale, non sono dettate dalla necessità terrena; per tale motivo compierle è come nuotare, ovvero muoversi liberamente in uno spazio senza appoggi.

Leggendo la scrittura occulta della vita l’iniziato comprende i propri compiti; ma l’inesperto non si tragga in inganno: la missione di vita è sempre qualcosa di concreto e di realizzabile, non è una vaga aspirazione simile a un sogno. Essa è ciò che tu puoi, dunque devi fare. È il tuo dovere particolare: sia esso restaurare un impero oppure spazzare un cortile. Ogni desiderio torbido, ogni passione incontrollata offusca la capacità di percepire la via da intraprendere; così pure ogni fantasticheria della mente, ogni superstizione.

Al di là delle azioni compiute per onorare il posto che si occupa nel mondo, vi è quella forma di azione assolutamente pura, che è l’ascesi, la formazione interiore. Ogni uomo nobile tende a conseguire il dominio di sé, lavorando sulla propria personalità come lo scultore lavora sul marmo: questo genere d’azione non è figlia della necessità, non è figlia del dovere, non la si compie per timore degli inferni o per speranze di salvezza, la si compie liberamente e per un atto di amore. La si compie con assoluta efficacia, indipendentemente da ogni condizione esterna: sia che si viva in un’isola deserta sia che si stia in un mercato generale.

Chi concepisce tale forma di azione supera la PROVA DELL’ARIA e consegue una beatitudine nel profondo dell’anima. È però assolutamente vietato cedere a tentazioni monastiche: l’uomo della nostra tradizione non abbandona il proprio posto di combattimento per darsi all’eremitaggio. L’asceta che progredisce nell’esercizio spirituale si riconosce anzi dalla efficacia con la quale agisce nella vita quotidiana e dalla capacità di reagire immediatamente di fronte alle emergenze.

Il superamento della prova dell’aria conferisce questa preziosa capacità occulta: che l’individuo acquista una forza eroica di decisione, e quando si abbatte attorno a lui un improvviso pericolo, allora egli con presenza di spirito prende decisioni senza incertezze.

Chi ha conosciuto queste prove comincia a gustare la BEVANDA DELL’OBLIO: va incontro a profonde trasformazioni della propria natura; e come la bambina a un certo punto dimentica le bambole così la sua anima lascia cadere antiche abitudini, vecchie credenze, superstizioni e paure. Ad ogni istante l’iniziato riceve nuove rivelazioni dalla vita, e la sua mente è divenuta tanto percettiva da saperle cogliere.

La BEVANDA DELLA MEMORIA dona invece all’anima la capacità di aver sempre presenti i segreti dei Sacri Misteri. Le realtà conosciute attraverso l’esercizio interiore si imprimono nella memoria e non richiedono ragionamento, riflessione per essere rievocate; le conoscenze occulte cominciano a fluire nella psiche come i succhi vitali nell’organismo.

Note

1. cfr. AP., Esercizi di formazione (su Rudolf Steiner).
2. cfr. Adriano Romualdi, Sul problema di una Tradizione Europea, Edizioni di Vie della Tradizione, Palermo.

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  1. Rita
    | Rispondi

    Grazie a tutti coloro che ci aiutano in questo percorso.

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