Secondo la tradizione demonologica ebraica Asmodeo sarebbe il capo dei demoni e alle volte è stato identificato con il loro principe, Belzebù. Infatti Asmodeo figura sia nei vangeli apocrifi veterotestamentari, in cui viene presentato come uno spirito malvagio posseduto dalla concupiscenza, che nel Libro di Tobia nel quale vengono rammentati i 7 angeli contrapposti ai 7 Amesha.
In base alle varie tradizioni Asmodeo risulterebbe ricoprire vari ruoli:
– custode/scopritore di tesori (secondo il Goetia)
– costruttore del tempio di Salomone (tradizione ebraica)
– dalla strana zampa simbolo dei mastri muratori (simbologia massonica)
L’esatta etimologia del suo nome è incerta. Alcuni sostengono che l’appellativo “Asmodeo” discenderebbe dalla parola aramaica “As’medi” ovvero “Distruttore” come si evincerebbe anche dai testi di Tobia.
Dal punto di vista fonologico la parola aeshma-daeva, in cui daeva significa letteralmente “capo” ed aeshma sta ad indicare il termine “demone” , è possibile notare il forte collegamento con “Asmodeo”. Se ne dedurrebbe quindi che Aeshma-daeva indicherebbe la figura del “demone capo”, la quale si trova spesso indicata in alcune formule magiche in cui si invocherebbe “colui che è il principe dei demoni”.
Asmodeo, oltre a raffigurare la vendetta e la distruzione, sarebbe anche la personificazione dell’avidità e dell’ira.
Gli egiziani, che adoravano tutte le divinità, costruirono un tempio nel deserto Ryanneh in suo onore venerandolo come protettore del gioco d’azzardo. Questo ebbe un forte influsso sugli ebrei che vissero in schiavitù per lungo tempo in Egitto. Successivamente il giudaismo confonderà i demoni con gli spiriti malvagi dai quali non potevano liberarsi se non con cerimonie particolari ed esorcismi.
Asmodeo è stato anche spesso associato alla figura di Lucifero poiché, come lui, scelse la via delle tenebre. Questo fatto lo accosta anche a Lilith, prima compagna di Adamo, che non accettando l’autorità maschile fu condannata da Dio all’esilio dal paradiso terrestre. Vagando senza meta nel deserto incontrò Asmodeo e, dato che anche lui era stato esiliato dal Signore, si unì a lui.
Si narra, inoltre, che egli abbia amato anche Sara, figlia di Anna e Raguele, e abitante di Ecbàtana, e che abbia ucciso tutti e sette gli uomini che l’avevano sposata senza che nessuno di essi avesse potuto giacere con lei. Tobia, figlio di Tobi, innamorato di Sara, ricevette precise indicazioni dall’arcangelo su come scacciare il demone. L’arcangelo inseguì Asmodeo fino in Egitto e riuscì ad incatenarlo, consentendo a Tobia e Sara di vivere insieme. Nelle leggende che ritroviamo nel Talmud, Asmodeo (lì identificato con il nome di “Ashmedai”) viene posto in analogia con Salomone, e considerato il responsabile delle sue esagerazioni.
Le sembianze caprine di Asmodeo, secondo l’antica tradizione d’Israele, deriverebbero dal fatto che gli spiriti malvagi proverrebbero direttamente da Dio . Per gli Ebrei il Re dei demoni aveva tre teste : una di toro, una di un montone e la terza di uomo. Al posto della coda aveva un serpente, che secondo alcuni sarebbe il serpente che sedusse Eva, i piedi erano di oca e alitava fuoco; cavalcava un drago, portando in mano uno stendardo ed una lancia.
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