Evola e lo yoga della potenza

Lo yoga è una pratica psicofisica molto in voga da alcuni decenni anche in Occidente, seppur ha origini orientali da ricercarsi nell’induismo e spesso viene confusa come una serie di posizioni acrobatiche da mantenere. In realtà dietro a tutte queste asana c’è la filosofia induista vecchia di migliaia di anni. L’induismo, attraverso lo yoga, si propone il superamento della sofferenza e della liberazione da essa tramite la meditazione. Essa consiste in una sospensione dell’attività cosciente per il ritorno dell’essere umano a una illuminazione interiore che gli permetta di oltrepassare la condizione puramente umana, e quindi dolorosa in sé stessa, della vita.

Le varie religioni dell’estremo oriente sono finalizzate alla superamento del male che è implicito nella vita. Il Buddha insegna la via dell’illuminazione attraverso il controllo della respirazione, pranayama, che è una pratica di estensione dell’energia universale. La meditazione permette un contatto più intimo con se stessi perché il ritmo del respiro produce una alterazione dello stato di coscienza. Gli illuminati, cioè i bodhisattva, sono coloro che hanno già raggiunto questo stato di beatitudine e liberazione. L’estinzione dal dolore è pertanto una via di salvezza, così come la morte non è la conclusione della vita, ma è l’apertura su un altro mondo e su altre vite da vivere.

E’ nota che la reincarnazione è uno dei principi cardini del buddhismo, e secondo il Karma delle vita precedenti, l’essere umano si reincarnerà in un’altra forma di vita. Per gli indiani ogni forma di vita è degna di essere vissuta, anche quella degli insetti. Patanjali, che è stato uno dei guru dello yoga, insegnava che le asana sono un antidoto al modo materialistico di concepire la vita e il predominio della spiritualità sulla materia è una via di realizzazione interiore a cui aspira ogni essere vivente sulla Terra. Il principio e le vie di liberazione sono insite nel rapporto causa ed effetto delle azioni compiute dagli uomini nel corso della loro vita. I Tantra sono un tipo di yoga e di mistica ascetica. Esso si basa principalmente su una serie di posizioni (asana) e sul controllo del respiro e dell’energia vitale (pranayama).

Per chi ha dell’India soltanto una idea moderna di semplice contemplazione, di fuga dal mondo nel nirvana e di un vago spiritualismo vedantino o alla Ghandi, questo libro avrà per il lettore il valore di una vera scoperta. L’autore è Julius Evola che, infatti, fa conoscere al pubblico una corrente indù, il Tantrismo e la çakthismo, la quale diffusasi a partire dal IV sec. d.C. ha esercitato una notevole influenza sulle tradizioni precedenti, affermando una visione del mondo e della vita come potenza e proponendo metodi di realizzazione caratterizzati dall’importanza data al corpo e alle sue forze segrete e misteriose, nonché dell’ideale di un essere che, pur essendo libero e superiore al mondo, è aperto ad ogni esperienza e a «trasformare il veleno in farmaco», secondo le indicazioni spirituali della tradizione alchemica.

Il Tantrismo pretende di essere la dottrina che si è proclamata la sola adatta ai tempi ultimi e al cosiddetto Kaly Yuga, che è l’età oscura dell’epoca della dissoluzione, nel «mondo dove Dio è morto». Ha un proprio tipo di yoga, e ritiene opportuno che vengano fatte conoscere tecniche e vie in precedenza tenute segrete a causa della loro pericolosità. Rientrano nei Tantra la cosiddetta «Via della Mano Sinistra» e il «Rituale dei Cinque Elementi» che comprende l’uso del sesso e dell’orgia a fini mistici.

Con una esposizione seria, ordinata e sempre basata sugli antichi testi orginali della tradizione indù, Evola espone il Tantrismo in diversi aspetti, non tralasciando una interpretazione in profondità dei veri insegnamenti e dei veri simboli, facendo avvicinamenti interessanti tra le dottrine esoteriche e magiche occidentali tanto da mettere in luce alcuni elementi fondamentali, illuminando non solo ciò che può interessare per un ampliamento dei propri orizzonti spirituali, ma anche per una eventuale pratica per una possibile realizzazione di sé.

Julius Evola (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974) è noto come autore di numerose opere di metafisica, di scienze spirituali, di orientalismo, politica e di critica alla civiltà moderna; non poche delle quali sono state tradotte in diverse lingue straniere. Lo Yoga della Potenza, originalmente pubblicato nel 1949 dai Fratelli Bocca Editori, poi ripubblicato nel 1968 e nel 1972, nel clima della contestazione “globale”, è stato ampiamente rielaborato ed accresciuto rispetto alla prima edizione ed è stato giudicato dalla critica tedesca come «indispensabile per chi vuole conoscere gli aspetti piu’ profondi dello spiritualismo orientale».

La IV edizione corretta, nelle “Opere di Julius Evola”: Ed. Mediterranee, Roma, 1994, presenta una nota del curatore dell’opera omnia evoliana e presidente della Fondazione Julius Evola, Gianfranco de Turris, una introduzione di Pio Filippani Ronconi, celebre orientalista di origini familiari aristocratiche e una postfazione della famosa scrittrice francese Marguerite Yourcenar.

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  1. Nunzio
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    Attenzione: çaktismo (o anche śaktismo) e kali yuga (kaly e śakthi non esistono in sanscrito) , apprezzo molto questo sito e mi dispiace vedere questi errori.

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