Ripercorrere seppur brevemente la vita e l’opera di padre Luigi Giovanni Cagni significa per me come ripercorrere più di un decennio di vita universitaria napoletana all’interno di quello che un tempo si chiamava Istituto Universitario Orientale (oggi Università degli Studi “L’Orientale”). Il ricordo di quegli anni probabilmente un po’ indefinito ma ancor vivissimo almeno per chi, come me, li ha percorsi con intensità: dal corso di studi in lingue orientali alla laurea in Assiriologia e infine il dottorato in Studi mesopotamici guidata dal mio Maestro, padre Luigi Cagni.
Nato a Pisogne, un comune della Val Camonica, che sorge sulla sponda nord-orientale del lago d’Iseo, in provincia di Brescia (Lombardia), il 4 marzo 1929, all’età di sedici anni entrò come novizio nell’Ordine dei Chierici regolari di San Paolo (detti popolarmente Barnabiti) e nel 1951 fece la promessa solenne. Nel 1954 conseguì la Licenza in Teologia presso l’Università Gregoriana di Roma e due anni più tardi quella in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico. Dal 1979 al 1988 padre Luigi Cagni ricoprì le autorevoli cariche di Assistente generale (prima) e quella di Vicario generale (dopo) che lo portarono a compiere lunghi viaggi in giro per il mondo, laddove la Congregazione lo richiedeva. Si dedicò alla stesura del tomo Barnabiti: quattrocento anni a Roma 1575-1975 e scrisse numerosi articoli per l’Eco dei Barnabiti e il Nostro San Carlo, del quale fu anche direttore.
Veniamo ora a parlare della vita propriamente accademica e dell’attività scientifica di padre Luigi Cagni. Giovane di acuta intelligenza, si iscrisse alla Facoltà di Lettere Classiche dell’Università “La Sapienza” e iniziò gli studi sul Vicino Oriente preislamico sotto la guida di G. R. Castellino. Durante l’università ottenne un sussidio finanziario che gli permise di frequentare dal 1963 al 1966 le lezioni del famoso assiriologo tedesco A. Falkenstein all’Università di Heidelberg (Germania). Nel 1966 rientrò a Roma e si laureò in Assiriologia. Continuò a fianco del suo Maestro, Castellino, quale assistente di ruolo e questa nuova veste accademica parve un impegno quasi sacerdotale da assumere come di iniziato al grande e severo cammino della scienza.
Nel 1971 padre Luigi Cagni fu nominato professore di ruolo alla cattedra di Storia del Vicino Oriente preislamico dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dal 1973 al 1978 insegnò Assiriologia come professor adiunctus al Pontificio Istituto Biblico di Roma e nello stesso periodo iniziò l’insegnamento della medesima materia presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna dove vi rimase per un solo anno accademico, poiché nel 1975 salì nella cattedra di Assiriologia all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che occupò in qualità di ordinario dal 1980 in poi. Dal 1992 padre Luigi Cagni fu anche professore di Lingua e letteratura ebraica biblica e medievale all’I.U.O. di Napoli; mantenne tutte e tre le cattedre fino al giorno della sua scomparsa.
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche (più di 111 tra articoli, recensioni e volumi specialistici), padre Luigi Cagni si dedicò agli studi sia biblici sia assiriologici. Per quanto riguarda i primi ricordiamo le traduzioni dagli originali (ebraico, greco, ecc.) di Geremia, Baruc, Lamentazioni e Lettera di Geremia in La Bibbia concordata, Milano 1968, pp. 1415-1548 e i numerosi articoli che esaminano importanti temi biblici come il diritto, la creazione e la destinazione dell’uomo, il diluvio, la concezione della storia studiati alla luce della documentazione mesopotamica e in una più ampia prospettiva vicino-orientale. Per quanto concerne i secondi va ricordato che la predilizione per l’ambito religioso-letterario condizionò una parte considerevole dell’opera assiriologica di padre Luigi Cagni. Egualmente merita di essere menzionata la sua propensione per i testi economico-amministrativi dei periodi neo-sumerico, paleo e antico-babilonese e achemenide e quelli epistolografici con la pubblicazione e la collazione di tavolette appartenenti al periodo paleo-babilonese, discipline a quel tempo considerate di recente formazione ottocentesca, la cui importanza andava sempre più affermandosi da un punto di vista scientifico.
Ecco alcuni dei contributi che hanno segnato l’intensa carriera accademica di padre Luigi Cagni:
- L’Epopea di Erra (Studi Semitici 34), Roma 1969.
- Das Erra-Epos: Keilschrifttext (Studia Pohl 5), Roma 1970.
- La religione assiro-babilonese, in G. Castellani (a cura di) “Storia delle Religioni”, Torino 1970, pp. 57-125.
- La Collezione del Pontificio Istituto Biblico – Roma: Materiali per il Vocabolario Neosumerico, IV, Roma 1976.
- The Poem of Erra. Undena Publications: Sources and Monographs: Sources from the Ancient Near East, 1/3, Malibu 1977.
- Briefe aus dem Iraq Museum (TIM II, Altbabylonische Briefe in Umschrift und Übersetzung, 8), Leiden 1980.
- History, Administration and Culture of Achaemenid Mesopotamia. Status of Current Studies, in T. Mikasa (a cura di) “Monarchies and Socio-Religious Traditions in the Ancient Near East”, Wiesbaden 1984, pp. 55-62.
- Il lessico dei testi amministrativi e dei testi bilingui di Ebla. Un saggio campione, in L. Cagni (a cura di) “Il bilinguismo a Ebla”, Napoli 1984, pp. 371-391.
- Typology and Structure of the Mesopotamian Documentation During the Achaemenid Period, in AION 45 (1985), pp. 547-583, scritto in collaborazione con S. Graziani e G. Giovinazzo.
- Le fonti mesopotamiche dei periodi neo-babilonese, achemenide e seleucide (VI- III secolo a.C.), in Rivista Biblica 34 (1986), pp. 11-53.
- Aspetti dell’economia regia nella Mesopotamia achemenide, in Stato, Economia e Lavoro nel Vicino Oriente antico, Firenze 1988, pp. 156-166.
- Considérations sur les textes babyloniens de Neirab près d’Alep, in Transeuphratène 20 (1990), pp. 169-185.
- Die Pachtverträge in den Murašû-Texten, in J. Zablocka-S. Zawadzki (a cura di) “Šulmu IV”, Poznań 1993, pp. 35-51.
- Le profezie di Mari, Brescia 1995, pubblicato nella collana Testi del Vicino Oriente antico della Paideia Editrice, per la quale ha diretto la Sezione delle Letterature mesopotamiche.
- Péché, confession des péchés et pénitence dans la Mésopotamie antique sumérienne, babylonienne et assyrienne, in “Péché et réconciliation hier et aujourd’hui. Patrimoine Syriaque”. Actes du Colloque IV, CERP, Antélias/Liban 1997, pp. 19-30.
- Le voci per la Storia delle Religioni (Fabbri Editori), per il Grande Dizionario Enciclopedico (UTET) e per il Dizionario delle Religioni (Einaudi).
Dotato di carattere affabile e cortese, di penna facile e scorrevole, padre Luigi Cagni seppe farsi apprezzare e amare non solo dai colleghi ma anche da noi, premiati dalla sorte nell’essere stati suoi allievi: le sue lezioni a Roma presso l’Istituto di Studi del Vicino Oriente della “Sapienza” e a Napoli all’Istituto Universitario Orientale si svolgevano in un’atmosfera tanto feconda quanto armoniosa e gradevole. All’attività di docente di padre Luigi Cagni sono legati quattro sussidi didattici che meritano di essere menzionati: La Crestomazia accadica edita a Roma nel 1971 e i tre volumi di Storia del Vicino Oriente preislamico, scritti in collaborazione con S. Graziani e G. Giovinazzo negli anni 1989-1991.
Oltre agli ambiti della ricerca e dell’insegnamento superiore, padre Luigi Cagni collaborò in altri settori della governance dell’Ateneo napoletano ricoprendo ruoli estremamente delicati e significativi: dal 1981 fu a capo della rivista della Sezione Orientale degli Annali e dal 1991 al 1996 fu direttore del Dipartimento di Studi Asiatici.
Altre esperienze non meno rilevanti furono quelle riguardanti l’organizzazione di eventi: dalla XXIe Rencontre Assyriologique Internationale di Roma (24-28 giugno 1974) ai tre convegni scientifici sulla città siriana di Ebla, che si svolsero a Napoli rispettivamente negli anni 1980, 1982 e 1985.
Poliglotta, importante rappresentante dell’Ordine barnabita, brillante biblista e illustre assiriologo, di padre Luigi Cagni va anche sottolineata la sua statura umana, grande al pari di quella religiosa e di quella scientifico-accademica. Signore magnanimo e gentile, amava privilegiare innanzitutto i rapporti umani, dispensando consigli, informazioni, libri e articoli anche della sua biblioteca personale e specialmente ospitalità, tanto a Roma quanto a Napoli. Fu proprio nella città partenopea, in un buio pomeriggio di fine gennaio del 1998, dopo alcune ore di studio trascorse insieme nella sua stanza presso l’Istituto Paritario Bianchi dei Padri Barnabiti a Montesanto, dove egli abitualmente soggiornava quando “scendeva” a Napoli, che ci salutammo entrambi inconsapevoli di ciò che sarebbe accaduto all’improvviso di lì a qualche giorno. Da quel momento sono trascorsi vent’anni e ancora lo ricordo con rimpianto e commozione.
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