Evoluzione della vita di sogno

Per comprendere a fondo le modificazioni di coscienza che accadono sulla soglia del sonno è bene ancora una volta meditare su quanto si osserva nei regni della natura.

I minerali appaiono come morti[1]. Le pietre come ossa di uno scheletro sono inerti, soggette alla forza di gravità e al lavorio di trasformazione della materia.

A midsummer night's dream
A midsummer night’s dream

I vegetali invece mostrano la loro vitalità nel crescere e nel nutrirsi. Essi vivono in un puro abbandono alla luce del Sole come in una eterna beatitudine, non turbata da alcuna emozione, da alcuna preoccupazione. Come l’organismo si rigenera nel corso della notte, così le piante di continuo lasciano scorrere nel loro organismo le linfe vitali.

La coscienza crepuscolare degli animali appare immersa in una dimensione di sogno: i sogni degli animali inferiori sono più oscuri, quelli degli animali superiori si fanno più chiari, in essi diventano più nitide le impressioni e le reazioni affettive.

Nell’uomo finalmente si accende la coscienza di veglia: la coscienza che permette di ragionare con intelletto lucido, superiore alle emozioni, di risolvere un quesito di geometria o un problema pratico della vita.

Si mediti su questa corrispondenza:

regno minerale – morte.

regno vegetale – vita pura in un sonno senza sogni.

regno animale – coscienza di sogno.

Regno umano – coscienza di veglia.

Nella concentrazione l’Io si innalza al di sopra delle onde del corpo astrale in una regione di silenzio e di nuda presenza.

Nel sonno l’Io e l’Astrale insieme si separano dal corpo fisico-eterico che rimane in una condizione vegetativa, come accade anche nel coma nelle sue diverse gradazioni.

Alla morte anche il corpo eterico si sottrae al fisico, per questo al corpo materiale viene meno la vita, rimane solo la rigidità della materia inerte, poi delle ossa.

Mentre la vita si allontana dal corpo, l’Astrale entra in una regione in cui purifica le sue tendenze, i suoi impulsi: è la regione in cui dagli atti compiuti in una vita scaturiscono i fatti esteriori che l’anima incontrerà nella successiva incarnazione. Il sacro rito della arsione del cadavere è il simbolo della purificazione ultraterrena a cui l’anima va incontro[2].

Quando l’uomo si addormenta, la sua capacità di ragionamento e di azione si dissolvono e si sciolgono anche le sue preoccupazioni, piccole o grandi che siano, così  nel cuore del sonno profondo egli può attingere quella beatitudine immacolata che nel corso della giornata è assai raro raggiungere.

La coscienza umana di sonno profondo viene così a coincidere con la coscienza degli organismi vegetali. L’uomo si abbandona alla Luce Astrale come i fiori si volgono alla Luce del Sole.

All’addormentarsi l’uomo consegue la beatitudine immacolata dei fiori di campo.

Il corpo eterico non più disturbato dalle emozioni distruttive, dai pensieri negativi fiorisce in tutta la sua pienezza. Nella condizione di sogno il nostro corpo eterico si trova nel pieno rigoglio delle sue forze, come la natura in estate quando i rami degli alberi si prolungano, le foglie e i fiori divorano i muri  vincendo le resistenze del regno minerale.

All’addormentarsi si immagini il fiorire di un prato, il crescere rigoglioso di un albero, si immaginino i fiori che aprono i petali alla calda luce del Sole.

Si immaginino anche le tre forme archetipe  degli animali: l’Aquila, il Leone, il Toro.

L’aquila nella regione uranica (celeste) del capo, il leone nella regione solare del torace, il toro nella regione profonda dello stomaco.

In tal modo si arricchisce la precedente meditazione del Sole di Mezzanotte.

La condizione per sviluppare la coscienza lucida di sogno è paradossalmente quella di essere ben svegli di giorno. Le persone che attraversano la giornata in una condizione sognante, con una scarsa adesione alla vita sulla terra, perdendosi in fantasticherie sono le meno indicate a sviluppare la consapevolezza nella dimensione del sogno. Esse non sono lucide quando sono in piedi, come potrebbero esserlo quando sono distese?

Pertanto la condizione principale è quella di essere sveglio, lucido, razionale, preciso nel corso della giornata. Di padroneggiare il mondo delle proprie immaginazioni e di non lasciarsi travolgere dalle fantasie irreali.

Il modo in cui si pensa e si creano immagini nella propria mente durante il giorno ovviamente influenza la chiarezza della vita di sogno.

Per illuminare la propria coscienza individuale nella condizione di sogno occorre sviluppare i chakra, a partire dal chakra della fronte, il cosiddetto terzo occhio che  guarda nella oscurità.

Un aiuto fondamentale alla lucidità del pensiero lo conferisce la concentrazione. Concentrandoci su un oggetto che non ci è suggerito dalla vita ordinaria noi rimaniamo svegli e attenti pur essendo separati per un breve periodo di tempo dal mondo sensibile: ovvero anticipiamo una delle caratteristiche della vita di sogno.

Un segno che il discepolo dell’occultismo ha conseguito uno sviluppo nella sua evoluzione consiste nella trasformazione della sua coscienza di sogno.

I sogni che prima erano confusi ed assurdi cominciano ad assumere senso.

Le loro immagini cominciano a ordinarsi in una maniera più simile alle immagini della vita di veglia: il discepolo può riconoscere in esse una legge, una causa e un effetto.

Mentre prima egli viveva nei sogni le semplici ripercussioni della vita quotidiana o degli impulsi che si muovono nell’inconscio, ora comincia a ricevere da essi dei segnali che provengono da mondi superiori.

È necessario ovviamente imparare a interpretare i simboli per comprendere il messaggio latente nei sogni.

Ad un livello superiore di sviluppo le immagini di sogno possono essere ordinate e anche guidate con una coscienza che si avvicina a quella di veglia. Accade cioè che tende a diminuire sempre di più la differenza tra lo stato di veglia e quello di sogno. E non nel senso che la veglia viene attraversata in una condizione sognante e irrazionale…

Chi sogna nel vero senso della parola è sveglio durante la sua vita del sogno: vale a dire riesce a divenire padrone delle sue rappresentazioni in immagini. Il sogno per eccellenza è dunque il sogno lucido.

Chi compie l’esercizio della concentrazione del pensiero renda più ordinata, logica la propria mente ciò si ripercuote anche nella configurazione dei sogni che cominciano ad acquistare un senso coerente, un filo di razionalità facilmente ricostruibile. Il linguaggio simbolico dei sogni comincia ad articolarsi e a indicare contenuti chiari.

È necessario poi essere sobri nel mangiare  e nel bere e conservare una serenità di fondo rispetto alle questioni che ci assillano nel corso della giornata. Solo in tal modo i sogni possono diventare chiavi per la soluzione dei nostri problemi e smettono di essere i riflessi delle nostre preoccupazioni.

Un singolo sogno è come una tessera di un mosaico, è come la parola di una frase. Il suo significato si comprende a pieno se lo si inserisce nel mosaico dei sogni che abbiamo compiuto in un lungo arco di tempo. È bene prendere dei rapidi appunti sui sogni compiuti, in modo da cogliere le immagini ricorrenti e da inserire i sogni particolari in un quadro più ampio. Avendo dinanzi a noi il mosaico dei sogni più significati compiuti in un arco di tempo cominciamo a familiarizzare con quella ombra della nostra personalità che durante il giorno svanisce, ma che nella fase notturna del nostro essere si illumina e ci orienta.

Nel momento in cui la vita di sogno si fa più profonda, cominciano a diventare più ricorrenti i sogni premonitori: quelli che contengono utili indicazioni e quelli che anticipano situazioni, stati d’animo, incontri che puntualmente si verificano.

A volte tali sogni si riferiscono a piccoli avvenimenti della vita quotidiana, tuttavia il loro apparire è di importanza colossale per la evoluzione dell’anima.

Se durante la giornata ci si è accorti che un sogno si è avverato, la notte (prima di addormentarsi) si rievochi con intensità le immagini di quel sogno e gli eventi che l’hanno confermato. Si mediti sul fatto che il sogno ha abbattuto la barriera del tempo oltre che dello spazio: ciò che doveva accadere è stato previsto, ciò che era lontano si è avvicinato a noi nella notte. Dunque il corpo astrale nella notte vive in una dimensione oltre lo spazio ed il tempo. Se nel sogno abbiamo previsto una situazione ciò è segno che il dormire non è un annientarsi della coscienza, ma al contrario è un ampliarsi, un illuminarsi della coscienza. Si sintetizzi questa evidente considerazione in un’immagine simbolo: quella del Sole di Mezzanotte, il Sole che splende in noi nell’oscurità esteriore.


[1] Quando si dice che i minerali appaiono come “morti” bisogna fare una precisazione importante. La “morte” non è affatto intesa alla maniera dei materialisti. Essere morti significa avere la propria individualità spirituale in dimensioni molto lontane dalla Terra. In questo senso gli Antichi Dei sono effettivamente “morti”, ovvero non appaiono più spontaneamente nella dimensione terrena: ma si è ben lungi dal dire che essi non esistono più. Allo stesso modo, i minerali sono morti. Il loro spirito cioè non è incarnato sulla terra, ma vive in dimensioni extraterrestri. Lo spirito di ciò che sulla terra appare come ferro corrisponde addirittura ad uno spirito planetario: Marte. Il materialista nel guardare un metallo ne coglie la realtà inerte, invece il discepolo della sapienza meditando su un pezzo di ferro riesce a percepirne l’aura vitale che lo avvolge, le potenzialità psichiche che il ferro riesce ad attivare ed infine il suo spirito vivente, che è un nume divino: Marte.

[2] Per il bene tanto dei vivi che dei defunti il rito della Arsione compiuto con intensa pietas religiosa è da preferire alla inumazione e altre forme di perpetuazione del cadavere.

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