Marxismo: missione compiuta!

La prima forma di oppressione che si è manifestata nella storia è quella che l’uomo ha esercitato sulla donna. Questo concetto, accennato da Marx e successivamente approfondito dal suo compagno di merende Engels, è il fondamento delle attuali democrazie “avanzate”, ovvero delle società femminocentriche e omosessualizzate del XXI secolo. Oggi possiamo pertanto constatare che i sistemi basati sulle “politiche di genere” sono ipso facto marxisti. Questa presa di coscienza è necessaria per immaginare un’alternativa all’attuale stato di cose e alcune avanguardie intellettuali cominciano a richiamare l’attenzione sul tema. È il caso di due giovani e brillanti studiosi di lingua spagnola, Agustin Laje e Nicolás Márquez, che hanno pubblicato una ricerca tradotta in italiano nel 2023: Il libro nero della nuova sinistra.

Questo studio, incentrato sull’ideologia di genere, analizza l’inarrestabile ascesa della lobby gay e del potere femminista nel mondo occidentale. Emerge in particolare il fatto che nei paesi in cui è stato applicato il socialismo reale, la condizione della donna non ha avuto particolari avanzamenti: nessun paese del blocco comunista ha avuto leadership femminili. Quanto agli omosessuali, nei regimi marxisti erano spesso perseguitati a norma di legge. Gli autori del libro si interrogano su queste insanabili contraddizioni del mondo social-comunista e ritengono che i marxisti abbiano in mente il vecchio obiettivo dell’abolizione della proprietà privata, che vorrebbero realizzare appoggiandosi alla Santa Alleanza tra femminismo e omosessualismo. Il mondo omosessualista, sebbene sia trascurabile dal punto di vista numerico, gode di un potere mediatico totalizzante. L’omosessualismo verrebbe quindi utilizzato come grimaldello per sfaldare il capitalismo, chiamato anche eterocapitalismo, fermo restando il solito obiettivo di distruzione della famiglia.

Il libro fa riferimento in modo particolare al mondo latino-americano, che gli autori conoscono molto bene, nel quale l’omosessualismo è di regola organizzato all’interno di gruppi di estrema sinistra. Tuttavia la realtà europea e nordamericana evidenzia un quadro diverso: il capitalismo avanzato sembra il liquido amniotico dell’omosessualismo, che spesso gode di consenso unanime sul piano politico. Sostanzialmente il sistema occidentale è animato da un odio viscerale contro il maschio etero che viene additato come responsabile dei mali del mondo. La criminalizzazione del genere maschile è l’esercizio quotidiano dei media mainstream, e le frustrazioni di qualsiasi natura si coagulano nella misandria di stato che è ormai divenuta una religione civile interclassista.

Comunque si vogliano interpretare le pulsioni che si manifestano nell’opinione pubblica, il volume di Màrquez e Laje è ricco di informazioni utili e di citazioni che evidenziano i pilastri dell’ideologia arcobaleno, nella quale non mancano espliciti inviti alla pedofilia, alla coprofilia, all’incesto, a pratiche sessuali estreme come la roulette russa dell’AIDS, fino ad arrivare alla teorizzazione di una democrazia sessuale post-umana basata sulla cavità anale… Si tratta di argomenti mai affrontati dai mass media generalisti e che è doveroso portare alla conoscenza di un pubblico disinformato che ormai asseconda la retorica gay in modo inconsapevole, quasi per riflesso condizionato.

I due studiosi, che si esprimono con una franchezza molto rara e davvero encomiabile di questi tempi, sono autori di formazione cattolica e molti cattolici italiani, cloroformizzati dalla retorica buonista di papa Bergoglio, saranno sicuramente urtati da un linguaggio così esplicito. Anche per questo vale la pena affrontare questa lettura che offre, fra le tante informazioni interessanti, statistiche indicative per una valutazione del fenomeno LGBT. I lettori potranno trovare dati sulla eccezionale diffusione di malattie veneree tra gli omosessuali: queste informazioni sono accuratamente tenute nascoste al pubblico e sono in stridente contrasto con i programmi salutisti spesso attuati dai politici (si pensi alle campagne antifumo). I cittadini vengono dissuasi dal vizio della sigaretta, mentre contemporaneamente vengono spinti a forme di promiscuità sessuale estremamente pericolose dal punto di vista sanitario!

Una parte del libro è dedicata all’ideologia abortista, che rappresenta la più importante posta in gioco sul piano antropologico. Inoltre vengono descritte proposte politiche che si affacciano nella pubblicistica di area e che verosimilmente troveranno applicazione nel prossimo futuro: omosessualità obbligatoria, eterosessualità vietata, campi di concentramento per maschi…

Al di là delle osservazioni presenti nel libro si può comunque affermare che il marxismo ha vinto con il crollo del muro di Berlino. L’odio sociale che il comunismo predicava nel ‘900 è oggi diventato un conflitto dei sessi permanente fra uomini e donne nonché fra omosessuali ed eterosessuali. Il cambio di mentalità è avvenuto tramite la capillare opera di indottrinamento che i marxisti hanno effettuato nel periodo della guerra fredda: sotto l’egida della Scuola di Francoforte hanno cominciato ad accorgersi che il capitalismo, pur generando grandi disparità nella distribuzione della ricchezza, al contempo realizzava l’emancipazione femminile, che evidentemente per i marxisti era un traguardo assai più attrattivo della “giustizia sociale”. Il capitalismo ha favorito il lavoro femminile per espandere i consumi, inoltre in questo modo si è ampliato il reddito tassabile: insomma i capitalisti hanno scosso l’albero e i marxisti hanno raccolto i frutti… Del resto non è la prima volta che le due facce della modernità collaborano amorevolmente!

Sulla lunga distanza l’accresciuta disponibilità di forza lavoro ha generato la disoccupazione di massa e ha tenuto bassi gli stipendi, mentre l’allentamento dei vincoli di sangue ha frammentato i patrimoni familiari. Per non parlare del calo demografico che sta portando al suicidio le società “progredite”… Si è così delineato uno scenario di impoverimento generalizzato che ha reso i lavoratori facilmente ricattabili. In questo modo, con una progressiva smaterializzazione dell’istituto familiare, si è eliminato ogni senso della comunità arrivando all’individualismo radicale e alla conseguente guerra di tutti contro tutti. Ne è derivato un modello sociale tendenzialmente distopico che è molto simile al comunismo visto che mira all’omologazione degli stili di vita: ormai anche i sedicenti “conservatori” hanno interiorizzato il linguaggio arcobaleno e lo utilizzano senza nemmeno rendersene conto…

Il capolavoro dei progressisti, di conseguenza, è stato quello di femminilizzare la psicologia di massa. La mentalità della società contemporanea riflette l’attitudine tipica della donna: sottomessa, obbediente, servizievole… In tal modo le velleità di ribellione vengono facilmente assorbite e la classe politica ha facile gioco nel condizionamento di individui castrati, divenuti incapaci di reagire alle ingiustizie di cui loro stessi sono vittime!

Il libro di Laje e Màrquez si limita all’aspetto ideologico e propagandistico della questione, ma sarebbe interessante approfondire i temi delle manipolazioni biologiche che hanno instaurato il Gender; tuttavia questi argomenti richiedono competenze scientifiche che esulano dalla preparazione dei due autori, di formazione giuridica e sociologica. Per tutti questi motivi oggi la battaglia politica si combatte sul fronte del Gender, che ormai si può definire come il comunismo del XXI secolo. Non mancano argomenti per far leva sulle contraddizioni del sistema. Le aporie che si sono manifestate nel socialismo reale sono già più che sufficienti a screditare l’impianto concettuale del progressismo, ma l’ideologia gender è ancora più inconcepibile. Se è vero, come dicono i genderisti, che il genere sessuale è una scelta psicologica e non un dato biologico, allora tutti possono dichiararsi donne ed ecco che tutti i problemi del mondo sarebbero risolti: a quel punto non ci sarebbe più motivo di approntare politiche specifiche per le donne! Il fatto poi che le oligarchie diventino sempre più forti contestualmente all’ascesa dell’arcobaleno, non fa che confermare la natura controiniziatica del progressismo, storicamente sostenuto e finanziato da nomi ben noti ai “complottisti”…

Nicolàs Màrquez, Agustin Laje, Il libro nero della nuova sinistra. Ideologia di genere o sovversione culturale, Eclettica Edizioni 2023, p.284.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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