Etrusca disciplina

Massimiliano Kornmüller, Etrusca Disciplina
Massimiliano Kornmüller, Etrusca Disciplina

Il volume nasce come conseguenza del lavoro di traduzione del Calendario Brontoscopico di Publio Nigidio Figulo, che ha portato Kornmüller ad allargare il suo spazio di ricerca sempre più indietro nel tempo, fino a realizzare un’opera diversa a quanto si era prefissato inizialmente per giungere a illustrare i fondamenti e i principi della divinazione etrusca.

Lo studio della mentalità arcaica e primitiva permette al Nostro di addentrarsi meglio “nello spirito di un popolo come quello etrusco che, pure in età storica, manteneva una singolare affezione ai suoi tratti culturali di età protostorica. Per capire gli etruschi, come qualunque popolo arcaico, bisogna rinunciare al nostro modo di pensare illuministico – razionalista per adottare una visione mistico-simbolica” (pp. 9-10).

Il libro è arricchito da illustrazioni dell’autore che nella maggior parte dei casi offrono una migliore leggibilità delle foto (eccezion fatta per un paio che forse andavano ingrandite).

La prima parte del volume è dedicata all’Etrusca Disciplina, partendo dalle origini mitiche tramandateci da Cicerone, Dionigi d’Alicarnasso[1] e Giovanni Lido, per giungere all’esposizione delle tecniche proprie alla divinazione etrusca. Scienza sacra rivelata dagli Dèi tramite Tagete, il bambino dalla saggezza di un vecchio, e la ninfa Vegoia dai nomi significativi: rispettivamente “Testo” (o meglio il “Contesto”) e “Voce” (o la “Parola” o il “Discorso”)[2]. Al primo sono attribuiti dalle testimonianze degli eruditi latini i Libri Haruspicini (dedicati all’esame delle viscere delle vittime sacrificali) e i Libri Rituales, alla seconda i Libri Vegoici e i Libri Fulgurales.

Il Kornmüller identifica nel concetto antropologico del mana il ciceroniano “spirito eterno ed intelligenza divina che compenetra il tutto” che gli permette di addentrarsi in questa “mentalità profondamente arcaica, miracolosamente sopravvissuta in età storica grazie al fedele tramandarsi della scienza sacra” (p. 34). Ci guida nei minimi particolari (ricostruibili) attraverso le varie tecniche della divinazione etrusca: auspicio o divinazione tramite il volo degli uccelli; epatoscopia o divinazione tramite la lettura del fegato; la keraunoscopia, la divinazione mediante i fulmini, e la brontoscopia, la divinazione mediante i tuoni. Da buon legale ci avverte che l’epatoscopia è la forma di divinazione meno realizzabile ai giorni nostri perché “a meno che non ci si trovi in un pubblico esercizio di macello, non è possibile estrarre un fegato palpitante di pecora senza violare la legge penale ed amministrativa” (p. 67). Naturalmente passando all’evocazione dei fulmini, rammenta che “il re Tullio Ostilio, avendo eseguito scorrettamente questo rituale, morì folgorato!” Ammonendo “quanto sia pericoloso, anche al giorno d’oggi, un esperimento del genere!” (p. 72).

La seconda e ultima parte è riservata al Calendario Brontoscopico, a chi lo salvò dall’oblio traducendolo e al suo autore. Giovanni Lido, erudito bizantino “cripto-pagano nell’animo”, nel VI sec. tradusse in greco e inserì nel Liber de Ostentis[3] anche il calendario nigidiano. Di Nigidio Figulo[4] il Kornmüller fornisce un quadro bio-bibliografico esauriente ed esaustivo.

Massimiliano Kornmüller, Etrusca Disciplina. Manuale teorico-pratico di divinazione etrusca con il calendario per interpretare i tuoni di Nigidio Figulo per la prima volta tradotti in lingua moderna, Irradiazioni, Roma 2006, pp. 144, € 14,00.

[Pubblicato in: “La Cittadella”,  VII, n.s., 31-32, lug.-dic. 2008, pp. 113-114.]


[1] Da segnalare un errore: Dionigi è del I secolo a. C. e non del II d.C.

[2] Cfr. L. Magini, L’Etrusco, lingua dall’oriente indoeuropeo, Roma 2007, pp. 91-97.

[3] Reperibile ora in italiano: G. Lido, Sui segni celesti, Milano 2007.

[4] Vedi ora: N. D’Anna, Publio Nigidio Figulo. Un pitagorico a Roma nel 1° secolo a. C., Milano 2008.

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Nato a Prato nel 1953. Collabora alle seguenti riviste di studi storici e tradizionali: Arthos; La Cittadella; Vie della Tradizione; ha collaborato a Convivium ed a Mos Maiorum. Socio della Società Pratese di Storia Patria; dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri e del Centro Camuno di Studi Preistorici. E' stato tra i Fondatori del Gruppo Archeologico Carmignanese.

3 Responses

  1. giuliana poli
    | Rispondi

    L'arte della divinazione in generale interessa molto perchè scrivo sui culti femminili e sciamanici. legati alla Sibilla..Acquisterò senz'altro questo libro.

  2. elio de gregori
    | Rispondi

    cerco un testo specifico sul fegato di piacenza che magari riporti la trduzione completa dello schema rappresentato e la tecnica di interpretazione del fegato… se qualcuno mi può aiutare vi prego di mandare una mail a eliodegregori@yahoo.it con oggetto fegato etrusco grazie

  3. Claudia Cinquemani
    | Rispondi

    Come la Dottoressa Giuliana Poli che leggo e seguo, sto lavorando ad un mio scritto antropologico riguardo al territorio maremmano ed amiatino. Magia e donne di cura, riti e tradizioni . Acquistero’ il libro al più presto.

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