Liber Librae

Aleister Crowley, personaggio assai più chiacchierato che effettivamente conosciuto, definiva questo scritto, con la consueta ironia, “un elementare corso di moralità adatto per l’uomo comune”. Invero, il testo introduce ai princìpi della legge di Thelema, rivelata nel Liber AL vel Legis (a detta di Crowley, trasmesso da un’intelligenza disincarnata di nome Aiwass, di cui lui fu intermediario), i cui fondamenti sono da ritrovarsi nelle due massime: “Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge”, “Amore è legge, amore sotto la volontà”.
Nel Liber Librae possiamo riconoscere alcuni dei temi portanti della sapienza tradizionale: la stoica capacità di non lasciarsi abbattere nelle avversità, una pratica della conoscenza di sé che non ammetta reticenze né ipocrisie, la ricerca del potere nella padronanza del pensiero, acquisita attraverso una severa disciplina.
Alberto Lodi

0. Impara prima — O tu che vuoi far parte del nostro antico Ordine! — che l’Equilibrio è la base dell’Opera. Se tu stesso non hai un fondamento sicuro, su cosa ti baserai per dirigere le forze della Natura?

1. Sappi poi, che l’uomo è nato in questo mondo in mezzo alle Tenebre della Materia, e alla lotta di forze confliggenti; così il suo primo sforzo deve essere di cercare la Luce attraverso la loro riconciliazione.

2. Inoltre tu, che affronti prove e difficoltà, gioisci perché di esse, in esse è la Forza, e sono il mezzo grazie al quale si apre il percorso verso la Luce.

3. Come potrebbe essere altrimenti, o uomo, la cui vita non è che un giorno nell’Eternità, una goccia nell’Oceano del tempo; come potresti, se non avessi abbastanza tribolazioni, purgare l’anima dalle impurità della terra?

Ora l’Alta Vita è assediata da pericoli e difficoltà; ma non è stato così con i Saggi e Ierofanti del passato? Essi sono stati perseguitati e offesi, sono stati tormentati dagli uomini; ma grazie a questo hanno aumentato la loro Gloria.

4. Gioisci dunque, o Iniziato, perché più grande sarà la prova più grande sarà il Trionfo. A colui che viene insultato e diffamato, non ha forse detto il Maestro “Che tu sia benedetto!”?

magick5. Nondimeno, o aspirante, non lasciare che le tue vittorie ti portino a coltivare la Vanità, perché con un incremento della Conoscenza deve venire una crescita della Sapienza. Colui che conosce poco, pensa di conoscere molto, ma colui che conosce molto ha conosciuto la propria ignoranza. Vedi un uomo saggio nella sua presunzione? Vi è più speranza per un pazzo, che per lui.

6. Non essere affrettato nel condannare gli altri; come sai che fossi stato al loro posto, avresti potuto resistere alla tentazione? E anche se così fosse, perché dovresti disprezzare chi è più debole di te?

7. Tu dunque, che brami Doni Magici, assicurati che la tua anima sia salda e risoluta; perché è dalla lusinga della debolezza che la Debolezza acquisirà potere su di te. Umiliati di fronte a te stesso, non aver paura né di uomo né di spirito. Paura è fallimento, e seme del fallimento: e il coraggio è l’inizio della virtù.

8. Pertanto non temere gli spiriti, ma sii fermo e cortese con loro; perché non hai diritto di disprezzarli o insultarli; e anche questo può portarti fuori strada. Comandali ed esiliali, falli maledire dai Grandi Nomi se ce n’è bisogno; ma non deriderli e non insultarli, perché così sicuramente sarai in errore.

9. Un uomo è ciò che fa egli stesso, entro i limiti fissati dal destino che ha ereditato; lui è una parte del genere umano; le sue azioni influenzano non solo ciò che chiama sé stesso, ma anche l’intero universo.

10. Venera e non trascurare il corpo fisico che è la tua temporanea connessione con il mondo esterno e materiale. Pertanto, fai sì che il tuo Equilibrio mentale sia al di sopra dei disturbi causati dagli eventi materiali; rafforza e controlla le passioni animali, disciplina le emozioni e la ragione, nutri Alte Aspirazioni.

11. Fai del bene agli altri gratuitamente, non per la ricompensa, non per la loro gratitudine, non per simpatia. Se sei generoso, non vorrai che le tue orecchie siano solleticate a lungo da espressioni di gratitudine.

fai-cio-che-vuoi12. Ricorda che la forza non bilanciata è male; che la severità non bilanciata è crudeltà e oppressione; ma che anche la misericordia non bilanciata è debolezza che può permettere ed essere complice del Male. Agisci passionalmente; pensa razionalmente; sii Te stesso.

13. Vero rituale è tanto azione quanto parola; è Volontà.

14. Ricorda che questa terra non è che un atomo nell’universo, e che tu stesso sei un atomo di essa, e che se anche tu potessi diventare il Dio di questa terra sulla quale strisci, anche allora, non saresti che un atomo, e uno tra i tanti.

15. Tuttavia abbi il massimo rispetto di te stesso, e perciò non peccare nei tuoi confronti. Il peccato che è imperdonabile è il rifiuto consapevole e volontario della verità, la paura della conoscenza per timore che essa non assecondi i tuoi pregiudizi.

16. Per ottenere il Potere Magico, impara a controllare il pensiero; ammetti solo quelle idee che sono in armonia con il fine desiderato, e non ogni idea vagante e contraddittoria che ti si presenti.

17. Il pensiero fissato è un mezzo per un fine. Quindi presta attenzione al potere del pensiero silenzioso e della meditazione. L’atto materiale non è che l’espressione esteriore del pensiero, e perciò è stato detto che “il pensiero di stoltezza è peccato”. Il pensiero è l’inizio dell’azione, e se il pensiero casuale può produrre un grande effetto, cosa non potrà fare il pensiero fissato?

18. Pertanto, come è stato detto in precedenza, dai a te stesso un saldo fondamento nell’equilibrio delle forze, nel centro della Croce degli Elementi, quella Croce dal cui centro la Parola Creativa fu emanata nell’Alba dell’Universo.

19. Sii dunque pronto e attivo come le Silfidi, ma evita la frivolezza e il capriccio; sii energico e forte come le Salamandre, ma evita irritabilità e ferocia; sii flessibile e attento alle immagini come le Ondine, ma evita l’ozio e la mutevolezza; sii laborioso e paziente come gli Gnomi, ma evita la grossolanità e l’avarizia.

20. Così potrai sviluppare gradualmente i poteri della tua anima, e renderti adatto a comandare gli Spiriti degli elementi. Perché se fossi tu a comandare agli gnomi di assecondare la tua avarizia, tu non li comanderesti più, ma loro comanderebbero te. Vorresti maltrattare i puri esseri dei boschi e delle montagne per riempire i tuoi forzieri e soddisfare la tua fame di Oro? Vorresti svilire gli Spiriti del Fuoco Vivente mettendoli al servizio della tua ira e del tuo odio? Vorresti costringere gli Spiriti della Brezza Serale a servire la tua follia e il tuo capriccio? Sappi che con simili desideri non potrai attrarre che la Debolezza, non la Forza, e in quel caso la Debolezza avrà il potere su di te.

21. Nella vera religione non vi è alcuna setta, quindi bada di non bestemmiare il nome col quale un altro conosce il suo Dio; perché se fai ciò a Giove e a Osiride bestemmi Yod. Chiedete ed avrete! Cercate e troverete! Bussate e vi sarà aperto!

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