Tradizione. Giovanni Sessa e la demitizzazione della modernità
La Tradizione è liberata dalla collocazione retroattiva e torna a mostrarsi come origine sempre vigente nel tempo.
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La Tradizione è liberata dalla collocazione retroattiva e torna a mostrarsi come origine sempre vigente nel tempo.
Nella dicotomia evoliana di Tradizione e Modernità è racchiusa la certezza che allo scatenato dominio della dissoluzione seguirà un nuovo ciclo.
Con il suo ultimo lavoro Stefano Arcella ha presentato i tratti connotanti i culti misterici d’Occidente e d’Oriente, chiedendosi quale sia la Via oggi praticabile per una possibile riattualizzazione di tale retaggio spirituale.
La casa editrice Solfanelli ha recentemente pubblicato Museologia e Tradizione, un libro che raccoglie gli articoli di Riccardo Rosati su questo specifico tema.
Riflessioni sulla tridimensionalità del tempo, sulla scia delle riflessioni di Giorgio Locchi e L.M.A. Viola.
In un libro di Gianfranco de Turris indicazioni teoriche e pratiche per uscire indenni, spiritualmente ed esistenzialmente, dallo stato presente delle cose.
L’Evola filosofo è già tradizionalista, pur non avendo ancora sviluppato la nozione di Tradizione.
Il presente saggio costituisce un estratto dall’Introduzione del recente libro del prof. Giovanni Sessa Itinerari nel pensiero di Tradizione (Chieti 2014).
René Guénon e il suo lascito: un bilancio scritto nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte del filosofo di Blois.
Per garantire allo Stato e alle organizzazioni sovranazionali una base solida si dovrebbe individuare una sorta di minimo comun denominatore spirituale.
Mai come in questo periodo l’equivoco del cosiddetto “Stato laico” rischia di rappresentare una vera trappola senza uscita in grado di far saltare le ultime, sia pur fragilissime mura poste a tutela della Tradizione.
Il 19 febbraio 2014 Gianfranco de Turris raggiunge i settanta anni. Questo articolo traccia un breve profilo della sua opera intellettuale.
La politica culturale inclusiva di Evola, attestata dall’esperienza di “Diorama”, mirava a valorizzare ciò che accomunava e univa l’area intellettuale di riferimento, non ciò che tendeva a dividerla, a disgregarla.
Il problema d’una tradizione europea è quello di trovare una forma spirituale capace di contenere tre e più millenni di spiritualità europea.
Il testo di Sandro Consolato, giovane docente di materie umanistiche, affronta con lucidità il complesso rapporto tra Evola e il buddhismo, sviscerandone i vari aspetti e mettendo, tra l’altro, in luce, il significato “funzionale” di questa dottrina in un’epoca di decadenza e di oscuramento dello spirito.
Una critica alle forsennate accuse mosse contro Julius Evola e la sua opera da parte di ambienti cattolici ultratradizionalisti.
Riferirsi a Oswald Spengler implica riaprire una riflessione sull’essenzialità dell’approfondimento metapolitico del rapporto tra storia e Sacro.
Non il bracciante salariato, che era la punta di lancia delle rivendicazioni classiste dei socialcomunisti, ma la famiglia contadina rappresenta il perno sociale: questa la diversificazione tra i progressisti e il Fascismo.
E’ da poco uscita una raccolta di saggi di Renato Del Ponte sulle “fondamenta del sacro in Roma antica”, dal titolo Favete linguis! (ed. Arya).
Il saggio di Marcello de Martino su Mircea Eliade esoterico mette in luce il forte contatto che legò per tutta la vita lo storico delle religioni rumeno al pensiero tradizionale
La costituzione della “contro-tradizione” ed il suo apparente momentaneo trionfo sono propriamente il regno della “spiritualità alla rovescia”
La visione di Eliade è lontanissima da ogni edulcorazione in chiave roussoiana delle società arcaiche; nessun mito del buon selvaggio, nessuna “bontà” intrinseca del mondo mitico
Una nuova Weltanschauung emerge, nuova ed arcaica allo stesso tempo, un ricordo ed uno stato d’animo, una vibrazione magica che ci rende partecipi degli arcani del mondo, della Natura, della nostra più profonda interiorità
L’apparente assolutizzazione di ciascuna divinità negli inni vedici a lei riservati viene ridimensionata se si pensa che ciascun essere soprannaturale ha un suo ruolo, per cui, in base a tale ruolo, più o meno importante, si forma una gerarchia tra gli déi
Quando parliamo del “pensiero tradizionale” ci riferiamo all’adesione ad alcune idee comuni a pensatori non legati personalmente tra loro, e richiamantisi a Guénon ognuno per proprio conto ed a proprio modo.