La religione della scienza
Il crepuscolo dello scientismo di Giuseppe Sermonti merita di essere letto perché liquida molte fisime che possono far presa sugli sprovveduti.
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Il crepuscolo dello scientismo di Giuseppe Sermonti merita di essere letto perché liquida molte fisime che possono far presa sugli sprovveduti.
Par delà Nietzsche rende ragione a quanti sostengono Evola essere filosofo del Novecento di spessore europeo.
Poe, e specialmente il Poe lirico, si può considerare come lo scopritore non solo di una nuova provincia dell’arte, ma di una nuova malattia dello spirito: la modernità.
L’interessante teoria del Vuoto Quantomeccanico di Massimo Corbucci, così strettamente ricollegata ad un’antica sapienza di tipo realmente tradizionale e metafisico quale quella espressa nel Sankhya post-vedico, imporrebbe al mondo scientifico di rivedere non soltanto il modello standard di cui si è parlato, ma le intere basi del proprio operato.
La ragione scientifica è solo una delle forme in cui si esprime la ragione umana; non solo non è l’unica, ma non può neanche pretendere di essere la pietra di paragone di ogni altro approccio nei confronti della realtà.
Le verità della scienza divengono oggetto di periodici, radicali aggiornamenti: i famosi “paradigmi” di cui parlava l’epistemologo Thomas Kuhn, che oggi sono veri e domani vengono totalmente abbandonati
La visione di Eliade è lontanissima da ogni edulcorazione in chiave roussoiana delle società arcaiche; nessun mito del buon selvaggio, nessuna “bontà” intrinseca del mondo mitico
Recensione del film Agorà diretto da Alejandro Amenàbar, dedicato a Ipazia di Alessandria
Il delirio di onnipotenza delle scienze applicate e i pericoli che questa attitudine sfrenata comporta.