La classe disagiata
Il libro di Ventura fotografa la situazione in modo lucido e disincantato, senza nascondere i rischi imminenti di un’apocalisse economico-sociale.
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Il libro di Ventura fotografa la situazione in modo lucido e disincantato, senza nascondere i rischi imminenti di un’apocalisse economico-sociale.
Dopo il crollo di Wall Street del 1929, Coughlin fu un economista eretico, tra i maggiori esponenti dell’anticapitalismo di destra.
L’ideologia neoclassica di un’economia “pura”, libera dal politico ed eticamente “neutra”, deve far posto, o meglio tornare a far posto, ad un’economia politica, sottoposta, secondo buon senso razionale, alla regolamentazione dell’ambito politico.
Nel novero degli autori della cosiddetta Tradizione, a partire dal suo moderno teorico René Guénon, si nota una quasi totale assenza di studi sull’economia.
Il lavoro come inteso dai moderni funge da vero “oppio dei popoli”.
Esistono frontiere vive e frontiere stabili: l’Europa possiede una frontiera viva, anzi, è essa stessa una frontiera viva; lo è sempre stata, ma oggi ha smarrito la memoria storica, ha smarrito la propria identità e, quindi, non si rende conto di quale sia la posta in gioco.
Un recente libro di Luigi Iannone muove dalla constatazione che sia la cosiddetta destra che la sinistra hanno rimodulato i propri paradigmi ideali ed esistenziali, collocandosi all’interno dei confini segnati dal politicamente corretto.
Di fresca pubblicazione per i tipi di Bietti è l’opuscolo Carta da visita di Ezra Pound, curato da Luca Gallesi: una riedizione importante, che regala ai lettori d’oggi uno dei testi cardine per comprendere il pensiero economico del poeta americano.
La “mano invisibile” di cui parlava Adam Smith esiste e oggi non è poi più così tanto invisibile, solo che si dimostra assai più adatta a strangolare una società piuttosto che a indirizzarla verso il benessere comune.
Il liberalismo si basava su due presupposti che l’esperienza di questi ultimi vent’anni si è incaricata di dimostrare essere del tutto falsi: che il disporre di diritti (legalmente statuiti sulla carta) sia lo strumento principe per il soddisfacimento dei bisogni, e che l’esistenza di istituzioni rappresentative (cioè composte da rappresentanti eletti) sia garanzia di libertà.
Credere nell’Europa, nella sua civiltà, nei destini profondamente interrelati dei popoli che la compongono, volere che essi abbiamo un futuro, non significa credere nella UE; al contrario, occorre essere consapevoli che la UE è uno strumento nelle mani del grande capitale finanziario internazionale con la testa e il cuore a Washington per asservire e distruggere i popoli europei.
“Mentre nuovi cambiamenti più o meno artificiali si approssimano, i veri mali non fanno altro che aumentare ed aggravarsi, portandoci sempre più lontano non solo dalla soluzione del problema, ma anche dalla sua pura e semplice comprensione”.
Il fatto che la Banca di emissione sia autonoma e libera di decidere la sua politica nei confronti del Governo, cioè del Popolo, è una mostruosità fatta passare non solo per fisiologica realtà ma come un ideale di buon governo.
Il De Moneta di Nicola Oresme, un trattato economico scritto verso il 1360, si propone al lettore moderno con toni di sconcertante attualità.
Si tratta di finirla con la dittatura dell’economia, il feticismo del mercato ed il primato dei valori mercantili. Si tratta di decolonizzare l’immaginario.
Una lucida analisi dei miti e dei limiti della cosiddetta “contestazione totale” che caratterizzò gli ultimi Anni Sessanta.
Secondo Carmelo Ferlito, autore di Dentro la crisi, i potenti del mondo coi loro interventi di politica monetaria stanno drogando un mercato che avrebbe bisogno di un riassestamento in direzione contraria.
Secondo la concezione organicistica di Spengler ogni civiltà è equiparabile a un essere vivente che nasce, si sviluppa, decade (nella fase della «civilizzazione») e, da ultimo, muore
A distanza di decenni il pensiero economico di Ezra Pound continua a suscitare un vivace dibattito tra filosofi, giornalisti, critici letterari ed economisti
L’inversione di ruolo tra politica ed economia: una selezione di brani dall’omonimo capitolo di Gli uomini e le rovine
Nel III secolo si verificò in tutto l’impero romano una gravissima crisi economica e sociale, definita dagli storici la Grande Crisi, che ebbe importanti conseguenze sociali
Il famoso saggio di Emmanuel Malynski Il proletarismo, uscito in Francia nel 1926, è un pamphlet anticapitalista che risulta ancor oggi di straordinaria attualità.
Una lettura critica e polemica del saggio di Luciano Pellicani intitolato Le radici pagane dell’Europa.
Un libro di Silvio Waldner che pone in luce la stretta correlazione tra catastrofe ambientale e disordine razziale.
Lo sprono di Fichte verso la solidarietà popolare è a esempio di come antichi affreschi politici possano all’improvviso rianimarsi, tornando a fare la storia.