130 anni di H.P. Lovecraft. Il suo mito e la sua eredità culturale
La vita e l’opera di HPL. Un ricordo nel 130mo anniversario della nascita.
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La vita e l’opera di HPL. Un ricordo nel 130mo anniversario della nascita.
Pubblicata per la prima volta in italiano, a cura di Andrea Scarabelli, l’autobiografia di Jacques Bergier.
Il romanzo di Wu Ming 4 Stella del Mattino restituisce al lettore un Tolkien molto lontano dalla realtà.
Una retrospettiva su Howard Phillips Lovecraft nella ricorrenza degli 80 anni dalla morte.
Alla più nota attività di storico delle religioni Mircea Eliade affiancò una ricca e importante produzione narrativa, che viene qui sinteticamente presentata.
Che la fantascienza italiana non sia stata caratterizzata, sin dai suoi esordi popolari, da una presenza costante e quindi fattiva e incisiva di riviste, è un dato di fatto acclarato.
Fra i tanti autori di tale narrativa fantastica, J. R. R. Tolkien è, con la sua trilogia de Il signore degli anelli, quello dei moderni, che forse più di tutti manifesta una straordinaria densità simbolica.
Il tema della bellezza traspare nell’intera opera tolkieniana, sia nelle descrizioni dei paesaggi, sia nei personaggi stessi. La bellezza di un luogo può colpire a tal punto da suscitare un sentimento di struggimento verso ciò che va oltre l’apparenza ed il presente, per riconnettersi al tempo in cui “il mondo era giovane” e tutto appariva fresco e nuovo.
Tolkien andrebbe apprezzato anche come creatore di un logos tipico del fantasy nelle cui pagine si incarna la idea del “mito come linguaggio”.
Uno studio comparato tra il viaggiatore onirico americano e il professore inglese. Due precursori: Lovecraft di un peculiare concetto di horror, Tolkien di quel che si può agevolmente definire fantasy classico.
Il mondo della Tecnica nell’opera tolkieniana rappresenta una sub-creazione volta al negativo, che inverte il segno della creazione e ne snatura il senso profondo.
Le religioni (e la teologia) sono argomenti che hanno sempre attirato gli scrittori fantastici e fantascientifici. In particolare la Chiesa cattolica, sotto il profilo temporale e spirituale, ha ottenuto attenzione speciale sia in positivo che negativo.
L’orrore di Lovecraft non abita l’inconscio dei personaggi ma le stelle sovrastanti, non appartiene alla loro interiorità ma si manifesta come irruzione di un’alterità pulsante e spaesante.
Giunta alle soglie dei 1600 numeri, Urania delle Edizioni Mondadori è stata la rivista che maggiormente ha favorito il successo di pubblico in Italia del genere fantascientifico.
Fa un certo effetto vedere una corposa antologia del «meglio» di H.P. Lovecraft pubblicata nella collana Classici Universale Economica Feltrinelli accanto a opere di Novalis, Maupassant, Dostoevskij, Whitman, London, Wilde, Austen e Goethe.
Con Ray Bradbury scompare uno degli ultimi rappresentanti della grande e irripetibile «età d’oro della fantascienza».
Un capitolo estratto dal recente libro di Renzo Giorgetti Archetipi lovecraftiani. L’eterno femminile (edizioni Diversa Sintonia).
Carlo Fruttero fece accettare alla cultura italiana la «letteratura di genere» (avventura, poliziesco, orrore, fantascienza) sia con la sua attività di antologista e direttore di collane, sia come romanziere.
Quasi tutti i libri più venduti nel corso del 2011 hanno un soggetto spiccatamente fantastico: quali sono le ragioni di questo inatteso successo?
Trascorsa l’età pioneristica della fantascienza, gli scrittori capirono che viaggiare nel tempo poteva produrre paradossi di ogni tipo.
On ne doit pas oublier Zamiatine, si étrange et parfois déplaisant soit le personnage, car il est peu d’écrivains «soviétiques» aussi étonnants, totalement inclassable au temps du tsar, de la révolution et de l’exil, solitaire entre les solitaires.
I misteri e pericoli dell’Antartide hanno esercitato il loro influsso su Edgar Allan Poe, Howard Phillips Lovecraft e Miguel Serrano.
Un’analisi del simbolismo della lotta tra Gandalf e il Balrog nel celebre passo del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien.
La prosa salgariana è stata il biglietto d’ingresso per i mondi sconosciuti – ma conoscibili – verso i quali l’uomo occidentale si è sempre sentito fortemente attratto.
Uno degli autori del Novecento che ha avuto importanti frequentazioni con l’Immaginario è Guido Morselli. E oggi che praticamente tutte le sue opere sono state pubblicate lo si dovrebbe annoverare tra i nostri autori del Novecento più importanti in assoluto