Giuseppe Sermonti e la lingua degli archetipi
La recentissima scomparsa del Professor Giuseppe Sermonti spinge ad una ampia riflessione sul senso della sua opera.
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La recentissima scomparsa del Professor Giuseppe Sermonti spinge ad una ampia riflessione sul senso della sua opera.
Il crepuscolo dello scientismo di Giuseppe Sermonti merita di essere letto perché liquida molte fisime che possono far presa sugli sprovveduti.
Il presente brano costituisce il cap. 6 del libro Il selvaggio. Saggio sulla degenerazione umana.
L’equipe del paleontologo Vladimir V. Pitulko dell’Accademia russa delle scienze di S. Pietroburgo ha trovato prove di presenza umana a 72° Nord all’interno del Circolo polare risalenti a ben 45.000 anni fa (test del radiocarbonio).
Sermonti dimostra che la tesi dell’origine di una specie per aggiunte terminali ai caratteri di un’altra è ormai superata.
Esiste una sorta di travaso morfico tra i gruppi ma non si può parlare di derivazione, anche perché non esistono forme di transizione tra nessuno dei taxa conosciuti, viventi o fossili, ma solo esplosioni ed estinzioni quasi improvvise.
Possiamo ipotizzare che allo stato attuale l’evoluzione o metamorfosi o speciazione si sia arrestata e che ormai non possano più nascere nuove specie.
L’evoluzionismo, in virtù dell’avanzamento degli studi in tutte le discipline correlate, può essere definito una teoria ormai tramontata, che sopravvive esclusivamente sui testi scolastici e sui libri degli accademici che ancora si ostinano a difenderla seppur con mille distinguo, mille se e ma.
Gnomon. Una indagine sul numero (Adelphi, pp. 480) di Paolo Zellini riporta tutto l’inizio della matematica allo gnomone, basandosi su un frammento di Filolao.
Le scimmie, appartenendo alla specie più recente, non possono aver dato origine ad una specie più antica quale l’uomo.
L’interessante teoria del Vuoto Quantomeccanico di Massimo Corbucci, così strettamente ricollegata ad un’antica sapienza di tipo realmente tradizionale e metafisico quale quella espressa nel Sankhya post-vedico, imporrebbe al mondo scientifico di rivedere non soltanto il modello standard di cui si è parlato, ma le intere basi del proprio operato.
Progressismo, democraticismo e socialismo non sono che una serie di superstizioni che non possono reggere l’occhio impietoso e obiettivo della ricerca scientifica.
La modernità vive all’ombra di una speciale religione e la vive con fervore e con abbandono straordinari: la religione del progresso.
Gli eccessi di darwinismo e animalismo portati sino alle loro paradossali conseguenze
Il delirio di onnipotenza delle scienze applicate e i pericoli che questa attitudine sfrenata comporta.
Critical observations on Darwin’s theory of evolution
Un articolo del prof. Giuseppe Sermonti sulla genetica e sugli spazi aperti che essa lascia
Una critica alle manipolazioni mediche e alla possibilità di trapianto del viso
Una critica ad alcuni dogmi dell’evoluzionismo sostenuto dai neodarwinisti.
Oltre le teorie di Charles Darwin e il fondamentalismo biblico: Una terza via nelle opere di Giuseppe Sermonti, Giovanni Monastra e Roberto Fondi
Una critica serrata al modello di sviluppo esaltato da Francis Fukujama e Giuliano Ferrara
Una critica dell’evoluzionismo e della sua antiscientificità
La disputa filosofico-teologica tra creazionismo ed evoluzionismo
Reicht die ästhetische Gegenüberstellung um zu verlautbaren, daß der Mensch nicht vom Affen abgestammt sein kann
Una critica dell’atteggiamento pretesamente scientifico tenuto dagli evoluzionisti darwinisti