Perché non possiamo non dirci pagani

[Il presente scritto consiste sostanzialmente in un intervento dell’Autore a un forum di discussione religiosa (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=140516), con alcune lievi modifiche. La sede ove è stato inizialmente pubblicato spiega i toni duri e severi che vi vengono impiegati. – C.S.L.R.].

Noi europei non abbiamo alcun bisogno di tornare al paganesimo: non lo abbiamo mai abbandonato nel profondo dell’anima.

La struttura psichica dei “gentili” è naturalmente pagana, sarebbe una grave perversione se cessasse di essere tale.

Il cristianesimo diffondendosi nelle quattro aree dell’Europa antica (la greca, la romana, la celtica, la germanica) ha annacquato la sua originaria radice monoteistica. Il cattolicesimo mediterraneo era nella realtà un politeismo lunare incentrato sul culto di tre grandi Dei distinti: Dio Padre (Deus Pater= Zeus), Dio Figlio (generalmente descritto con tratti dionisiaci) e una grande Dea Madre (la Madonna = la Signora).

Il cristianesimo europeo ha trasgredito il divieto ebraico di venerare le immagini (un divieto ancora oggi rigorosamente osservato dagli islamici). Da questa trasgressione nasce la grande arte cristiana.

A partire dal romanticismo, i poeti germanici hanno cancellato la maledizione biblica che gravava sulla Natura.

La psicologia contemporanea ha riscoperto gli Dei sotto forma di archetipi psicologici.

L’attitudine moderna allo sport, il diffondersi di palestre hanno recuperato sia pur in forma materializzata l’aspirazione classica al corpo sano.

Sbagliano pertanto coloro che vogliono incatenare l’anima dell’Europa ad un destino abramitico. La nostra anima nel profondo non ha mai smesso di dirsi pagana; basta solo ascoltarla con attenzione per capirlo.

Il “nuovo paganesimo” non è affatto un concetto stravagante o qualcosa di intellettuale costruito a tavolino; è semplicemente un atto di auto-consapevolezza: una presa di coscienza della nostra natura e di ciò che è estraneo (e dannoso) ad essa.

È vero che il cristianesimo è stato grecizzato nella sua teologia, romanizzato nella sua struttura gerarchica, celtizzato nelle sue sfumature esoteriche (il Graal), germanizzato nelle sue attitudini crociate e cavalleresche; ma è anche vero che sotto tutti questi vestimenti europei il cristianesimo rimane una forma messianica di giudaismo.

Tutti i cristiani venerano come divinità il rabbì Jeshua, della tribù di Giuda.

Il rabbì Jeshua si proclamò messia, esattamente come avrebbe fatto Sabbatai Zevi 1600 anni dopo. Ogni secolo dal popolo ebraico sorgono messia, regolarmente avversati dal clero regolare: la tensione tra sacerdoti e messia, tra sacerdoti e profeti (“Ahi Israele che perseguiti i tuoi profeti!” è una costante della storia israelitica.

Il rabbi Jeshua si scelse dei collaboratori: tutti ebrei. Shimon conosciuto sotto il nome di Pietro, Saul conosciuto sotto il nome di Paolo. È grazie a questi infaticabili collaboratori che cinquanta generazioni di giovani europei hanno imparato a riconoscere in Israele il “popolo eletto”, a sentirsi figli di Abramo, di Isacco e di Giacobbe; a venerare il “leone di Giuda” (il rabbino Jeshua).

Non v’è cosa più illogica di un “antisemita cattolico”. Perché il cattolicesimo, più in generale il cristianesimo, è il giudaismo messianico divulgato ai popoli.

Cosa leggono i cristiani come libro sacro? La Bibbia, ovvero la Torah più altri scritti giudaici.

Nella Bibbia la collettività dei cristiani è orgogliosamente definita come “l’Israele di Dio”.

La Bibbia si conclude con una esecrazione di Roma “la Grande Meretrice” e con la profezia dell’avvento del paradiso: la “Gerusalemme celeste”! Quanti patologici antisemiti vedono la mano ebraica su ogni male del mondo e poi con assoluta indifferenza professano il cristianesimo, ovvero la versione messianica del giudaismo…

Al cospetto di Hitler un papa molto caro ai tradizionalisti (Pio XII) ebbe l’orgoglio di dire: “Noi siamo spiritualmente semiti”.

C’è molto coraggio in questo orgoglio espresso a quei tempi. Si può ammirare quel coraggio; e tuttavia anche noi Europei dobbiamo avere coraggio ed esprimere l’orgoglio della nostra “gentilezza”.

Santuario di Apollo a Delfi.
Santuario di Apollo a Delfi.

Guardate sulla testa dei vescovi ai quali i cristiani baciano le mani: cosa portano? Che cos’è quel curioso dischetto? Ovvio, è la kippah ebraica: con ciò i successori degli apostoli si qualificano come rabbini. E del resto tutti i fedeli ogni domenica ripetono in coro Alleluia(hve), esclamazione ebraica che suona: sia glorificato Jahve.

Arriviamo così al nodo di quella fissazione patologica che è l’antisemitismo (ovvero la credenza maniacale che dietro ogni male del mondo vi siano gli ebrei): l’antisemitismo è espressione della lacerazione dell’anima europea, che da una parte accetta il cristianesimo e lo stravolge secondo le proprie tendenze, dall’altra parte avverte che in fondo al cristianesimo vi è qualcosa di irriducibile e di inassimilabile: la radice semita.

Vi sono cose che non si possono imporre. Tu non puoi imporre al rabbino capo di venerare la Dea Afrodite non puoi cambiare nome a Gerusalemme (come fecero i Flavi che la trasformarono in Helia Capitolina!). Allo stesso modo non si può pretendere che un Europeo d.o.c. si semitizzi.

Apollo. Particolare del fregio est del Partenone.
Apollo. Particolare del fregio est del Partenone.

Per porre fine alla triste lacerazione dell’anima europea e per combattere la patologia dell’antisemitismo noi proponiamo uno schietto “non semitismo”: vale a dire il riconoscimento del fatto che allo spirito europeo non si addice una religione di origine giudaico-messianica esattamente come non si addice al rabbino capo di Gerusalemme ricercare le radici della propria fede in Omero, nel concetto romano del Pantheon, nel Libro Egizio dei Morti.

La verità è che il cristianesimo dei nostri tempi da un lato sta riscoprendo la sua autentica radice ebraica e si sta liberando di ogni sovrastruttura greco-romana, dall’altro sta spostando il suo baricentro fuori dall’Europa.

In Europa non si fanno più preti. E senza preti chiaramente una religione non può sopravvivere.

Non a caso le Chiese stanno patrocinando il progetto di spostare in Europa milioni e milioni di africani, amerindi, asiatici. Per avere un prete in più in seminario, ma anche per modificare lo psichismo della civiltà europea con l’afflusso di popoli più docili alle carezze dei monsignori.

Contemporaneamente altri popoli dalla brulicante demografia si spostano verso Nord e per esplicita ammissione dei loro imam si propongono di sottomettere l’Europa ad Allah grazie al ventre delle loro donne.

Di fronte a questo movimento di popoli è naturale , per un ovvio principio di azione e reazione, che si ingeneri un movimento di ripaganizzazione dei popoli europei.

Ciò che era inconscio deve ritornare ad essere cosciente.

La grande cultura europea ci aiuta in questa riscoperta: non fu solo il Rinascimento a riscoprire gli antichi, anche i Monaci della Schola Palatina di Carlo Magno non appena riscoprirono i testi classici se ne innamorarono; compiendo così due peccati in uno: 1) si innamorarono, 2)… di qualcosa di non cristiano.

Il senso di fedeltà al mos maiorum ancor più della mera cultura erudita ci induce a spolverare il nostro atavico paganesimo.

Si sa, il rabbino Joshua era una persona amabile ma sicuramente peccava di equilibrio. Ai suoi fedeli disse: “fatevi eunuchi (=castrati!) per entrare nel regno dei cieli”! Disse : “se il tuo occhio ti dà scandalo, taglialo via. È meglio essere orbi che bruciare nel fuoco dell’inferno”… Queste massime così illuminate difficilmente potrebbero avere una effettiva applicazione oggi. Fuori che da una ristretta cerchia di fanatici neppure nei secoli precedenti sono state effettivamente adottate.

Nelle buone famiglie europee per duemila anni si sono educati i bambini con una saggia miscela di stoicismo e di epicureismo.

Lo stoicismo: la convinzione che bisogna affrontare con virilità, con dignità i momenti difficili che ogni vita inevitabilmente comporta.

L’epicureismo: la convinzione che anche la vita più seria debba essere condita e addolcita da una giusta dose di piacere.

I riti pagani si sono interrotti in Europa, ma lo spirito pagano sotto molti aspetti è continuato.

Ininterrottamente.

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39 Responses

  1. Paganitas
    | Rispondi

    Ottimo articolo!

  2. Kaisaros
    | Rispondi

    Vorrei porre,se possibile alcune "obiezioni" per chiunque voglia rispondere:

    "Il cristianesimo europeo ha trasgredito il divieto ebraico di venerare le immagini"…..

    se ci riferisce alla frase "Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che……",quella si riferisce chiaramente all'idolatria di simboli totemici

    (uccelli,animali terrestri,pesci etc….).

    Oppure la fonte è un'altra?

    "due peccati in uno: 1) si innamorarono, 2)… di qualcosa di non cristiano":

    è peccato innamorarsi?!?!?!

    è peccato innamorarsi di qualcosa di non cristiano?

    (quando i padri della Chiesa ammiravano apertamente Plotino e Socrate?).

    La Chiesa ha trasportato la letteratura,l'arte,la filosofia classica

    dall'epoca classica al medioevo.

    lo ha fatto apertamente,senza dover avvelenare le pagine

    di nessun libro……

    "disse: “fatevi eunuchi (=castrati!) per entrare nel regno dei cieli".

    In realtà non chiede a nessuno di essere celibi a vita

    (saltiamo a piè pari la storia della castrazione che è palesemente una forzatura).

    Dice che alcuni(e viene sottolineato alcuni),per dedicarsi alla vita spirituale,rinunciano alla vita mondana(proprio come avveniva per

    filosofi o ordini sacerdotali pagani).

    Idem la storia dello "strapparsi l'occhio".

    E spero che l'argomentazione non sia la storia

    di origene,perchè sarebbe come dire che,per essere

    romano pagano uno dovrebbe incenerirsi la destra su un braciere.

    Per quel che riguarda lo "spiritualmente semiti" poi,

    è una frase che non va d'accordo con la storia della

    Chiesa,avversa alla dottrina farisaica

    (difatti il "rabbino Yeshua",come il primo

    martire e molti altri non erano molto

    simpatici ai grandi sacerdoti della "semiticità").

    Insomma,a volte sembra che questa impossibilità

    di dirsi cattolici derivi più da forzature che non da

    effettive incompatibilità.

    E poi mi viene in mente quell'epoca

    profondamente indoeuropea

    e profondamente cristiana che

    fu il cosidetto Medioevo……..

  3. vate
    | Rispondi

    Se è vero che non possiamo non dirci pagani, altrettanto lo è che non possiamo non dirci cristiani. Nell'uomo di ponente convergono le arie che hanno soffiato nello spazio e nel tempo ad esso destinato, e qualora si proclamasse estraneo a soltanto una, metterebbe in discussione tutto il senso della sua attualità.

    Non è possibile immaginare l'Europa senza chiese. Il cristianesimo si è aggiudicato il monopolio dello spirito occidentale avvalendosi sicuramente di strategie che lo hanno portato a distinguersi nelle tre principali confessioni, ma questo non implica che ciò abbia potuto avvenire in un mondo che non lo stesse attendendo. A trovato terreno fertile presso una schiera di individui e poi di popoli che nel modo a loro proprio avvertivano una crisi oramai insidiata. E' palese che nel migliore spirito pagano il messaggio di Cristo non avrebbe avuto una simile eco, invece l'ha avuta proprio perché si sono allentate certune tensioni che tenevano coeso il senso della persona e dalla società. L'uomo non era più capace di reggersi in se stesso, la sua unità pareva scomporsi e qualcosa di irrinunciabile andava ponendosi al di fuori della capacita di comprenderla effettivamente in se.

    L'emergenza era allora di ricolmare lo iato venutosi a creare tra il sacro e l'uomo, e cosa poteva farlo meglio se non un messaggio d'amore quale forza unificante che riallacciasse l'individuo a quello che non essendo più in lui lo trascendeva? E cosa più di tutto poteva garantirne l'efficacia se non un proclama di assolutezza e di novità con il quale il cristianesimo si è presentato?

    Sotto questo aspetto che allude alla necessità di salvare il salvabile, tutte le critiche a riguardo della forma e del contenuto di codesta religione, patiscono una viziosità di fondo che pur non inficiandole implica la presenza di un territorio accessibile nel quale possa svilupparsi non solo l'idea ma la possibilità reale di un uomo sufficiente a se stesso.
    Ora una delle osservazioni più salienti per lo più rivolta alla chiesa romana, è quella che sorprende la mancanza di un piano esoterico nella sua struttura, mentre se un certo esoterismo pare spalmato nei dogmi e nella liturgia, questo può essere stato deciso di proposito poiché non essendo più distinguibile dal resto, impedisca il riaffiorare di quella tentazione di rivolgersi al trascendente per farlo proprio, alla quale ogni matrice esoterica è sottesa, e che il migliore mondo pagano conobbe sotto forma di dignità e gerarchia. Tale verità avrebbe senz'altro confuso e depotenziato la proposta universale di amore come ancora di salvezza, destinata ad un'altra verità e cioè proprio a quella di un uomo oramai spezzato.

    Ciò nonostante il cristianesimo ha prodotto la sua schiatta di santi, di uomini capaci di un salto spirituale qualitativo nei confronti della persona comune, e questo comporta che tale religione non presenti dei limiti nei confronti di altre fedi dove il riferimento esoterico è ben distinto e collaudato. Così chi si definisce cristiano non ricusa alcuna condizione sfavorevole circa lo sviluppo interiore rispetto a chi percorre altre strade, anzi essendo tale confessione adatta ai tempi ed ai luoghi dell'uomo crepuscolare, essa gli fornisce protezione verso le deviazioni e la contraffazioni della sacralità.

    Più complessa sembra essere la situazione per chi ambisce di far proprio l'autentico spirito pagano, il quale per non contraddirsi deve puntare ad una posizione che gli consente di guardare in faccia l'essere che lo trascende senza rinunciare al piano umano. Si capisce quindi la differenza di responsabilità tra l'individuo che protende verso la possibilità di far propria una dimensione della vita già di difficile realizzazione in tempi più propizi, e dell'individuo consapevole della sua posizione perduta ma dalla quale può ancora rivolgersi, seppur indirettamente, di ciò che giustifica vita stessa.

    Purtroppo quello che caratterizza più di tutto l'uomo d'oggi è un'incapacità di discernimento che non gli consente di far si che lo sforzo di comprendere ciò che egli è sia lo stesso che lo porta dove egli vuole. Cosi molto spesso si vive l'eresia di una paganità scomunicata prima di tutto in noi stessi, oppure inseguendo un senso del divino posto prima di tutto al di fuori di noi stessi, ci si sente in dovere di scomunicare ogni altra verità soltanto perché a noi non compete.

  4. Musashi
    | Rispondi

    @Vate

    mah,
    io non credo affatto che l'uomo non fosse più in grado di seguire una via esoterica.
    basti considerare che la diffusione delle scuole misteriche ed esoteriche -isiache, mithriache ecc.- fu nei primi secoli enorme (assai più che nel periodo "classico" dell'antichità), cioè proprio mentre si organizzava e nasceva il cristianesimo.

    Nè credo che l'uomo del III secolo fosse ormai irrimediabilmente sottratto al Sacro, visto l'incomparabile tensione alla trascendenza che si vide in quei secoli della tarda antichità.
    Nè si può credere che nell'era che produsse un Apollonio di Tiana, un Plotino, un Porfirio, un Proclo, un Plutarco, l'essere umano fosse così antropologicamente e/o metafisicamente decaduto!!!

    Che la religiosità devozionale e dell'Amore implichi una rinuncia alla via esoterica è un'affermazione che non mi sento di condividere, anche perchè avendo sotto gli occhi l'esempio del buddhismo esoterico della via di diamante -il quale fa comunque propria la visione del mahayana , della grande Compassione- non vedo come l'un sentiero possa escludere l'altro.

    Se l'uomo fosse "ormai spezzato" non sarebbe invece il caso di chiedersi quanto questa spezzatura possa essere stata catalizzata o propiziata dal nuovo crisitanesimo petrino?

    L'uomo dei primis ecoli aveva un'altissima etensione all'acquisizione del sacro (in termini non solo di contemplazione ma anche secondo un certo titanismo guerriero (si veda il culto segreto di Mithra). E questo steso culto ebbe una diffusione pari allo stesso cristianesimo. Così dicasi per le religioni misteriche ed esoteriche del mediterraneo. In esse includendo anche lo stesso nascente cristianesimo che aveva i caratteri i misterici della gnosi prima del "colpo di Stato" operato dai "cristiani di Pietro" (la comunità della chiesa di Roma, contrapposta a quella di Alessandria).

    A mio avviso l'annacquamento delle veirtà esoteriche da parte delle religioni rivelate (islam , cristianesimo) celano fini assai meno nobili di quello che la vulgata guenoniana vuole far passare sotto il titolo di "necessità di un exoterismo tradizionale".
    Gli insegnamenti esoterici sono autosufficienti e non hanno bisogno di nessun appoggio divulgativo esterno.

    Le religioni rivelate costituiscono solo dei modi per NON far acceder l'uomo al Ritorno divino. Intrappolandolo in qualche paradiso psichico o eggregorico. Re-velatio (coprire di nuovo, nascondere, cioè operare un'azione ostacolatrice, per far assopire Hermes).

    Le religioni exoteriche (tutte, compreso l'islam e l'ebraismo) sono solo il rimaneggiamento mal compreso e mal digerito di visioni metafisiche primordiali.

    Adottare il giustificazionismo nei confronti dell'abbassamento di livello che hanno compiuto non ci porterà da nessuna parte.
    Di sicuro è vero che hanno offerto anche solo attraverso una via devozionale la possibilità di accesso ad una dimensione di santità.
    Ma al tempo stesso hanno limitato possibilità di sviluppi superiori.
    E non si dica che non erano più vie "accessibili" per uomini ormai spezzati.

    Erano uomini spezzati le centinaia di migliaia di legionari romani che fra il I e il III secolo furono INIZIATI ai Mithra o al Sol Invictus? E morirono con la spada in pugno sotto le aquile della loro legione?

  5. vate
    | Rispondi

    @Musaschi

    Il discorso non è se un certo tipo di uomo non fosse in grado di realizzarsi paganamente, ma fino a che punto il paganesimo possa attualizzarsi senza contraddirsi nell'uomo contemporaneo, il quale volente o nolente ricusa una condizione interiore svantaggiosa rispetto altri tempi.
    Sicuramente per alcuni il problema non sussiste essendo la verità una ed immutabile al di la di ogni contingenza, epperò questo vale solo per i quali la loro dignità gli permette di non prenderlo neppure in considerazione. Per molti invece visto che la situazione è questa, senza cercare di giustificare un livello più basso come se questo possa rimpiazzare quello perduto, si tratta di consentire che il primo possa dare i suoi frutti nonostante che, come anche si può evincere dalla frutta in se stessa, non sono più quelli di una volta.
    L'amore è una via esoterica al contrario giacché pone l'amato al di fuori di se. Nel momento in cui amato e amante diventano cosa unica non vi è più amore ma solo verità che è esoterica per definizione.
    Piuttosto ciò che non porta da nessuna parte è la consapevolezza che non consente di darsi in toto ad una religione di "ripiego", giusto perché la si ritiene tale. Ed è proprio questa una delle problematiche del "non poter non dirci pagani", ma che appunto essa non sussiste per chi pagano lo è a tutti gli effetti essendo capace di occupare quella posizione di sufficienza di fronte a se stesso che come possibilità è sempre esistita e sempre esisterà.
    L'uomo è decaduto per necessità dal momento che è uomo, ed il paganesimo ed il cristianesimo sono due opzioni della sua libertà di riordinare l'unità perduta che vanno oltre il punto di vista storico, pur essendo ognuna di esse favorevole ad una determinata storicità. Inoltre è proprio l'uomo spezzato quello capace di eroismo perché sa che il suo atto è ciò che più di tutto è capace di riunificarlo.

    • Pierluigi Romeo di Colloredo
      | Rispondi

      Ottimo. Solo due errori. Pio XI, non XII (ma può essere un refuso); la colonia Elia (senz’h) Capitolina non venne fondata (meglio, dedotta) dai Flavi ma da Elio Adriano dopo la rivolta di Bar Khobka.

  6. Musashi
    | Rispondi

    Mi sento in dovere di precisare che quando intendo "paganesimo" non intendo (io almeno: poi ci sono i seguaci dell'olimpianesimo, del movimento trad.romano o del kemetismo) non intendo dico il ripristino dei vecchi rituali o degli dei antichi con rituali riesumati. Rituali che sono ormai non più autorizzati, spenti da secoli e infiltrati di influenze erranti. [Comunque va detto che nel caso del culto egiziaco si sa da tempo che vi sono sheik islamici che ancora coltivano in segreto la tradizione sacerdotale egizia e la via dei Neteru, quindi quel culto non si sarebbe ami interrotto, seppur limitatamente a realtà numericamente assi ristrette].
    Quello che volevo sottolineare era la via non delle forme di questo o quel dio pagano (che ormai ha "passato la mano" diciamo così). Ma il suo valore archetipale.
    In questo senso non il culto pubblico e plebeo ma il "paganesimo" che visse in Apollonio, in Numenio e Plotino coem prima visse in Pitagora e Platone, deve essere il temrine di paragone.
    La scuola iniziatica platonica o quello pitagorica, quella egiziaca dei misteri di Harpocrate, Iside, Osiride ed Hermes, era una via che andava oltre le "forme del culto pubblico. Era una via degli archetipi (le Idee noetiche e iperuranie del Platonismo) che infatti trascendevano nella sapienza dei grandi iniziati del tempo le funzioni "formali" del politeismo pubblico. Era un via anagogica all'oltre forma (arupaloka).
    Nessun dubbio sulla capacitò di coloro che ne custodivano la Fiamma di essere qualificati a questo trascendimento.
    per questo non ritengo così "drammatica" la sitauzione del tempo da doversi imbarcare in una sorta superstizzazione programmata della Tradizione (come sembrano evincersi dal pensiero dei tradizionalisti che sostengono la necessità storica di passaggio al cristianesimo). Questa necessità non la vedo.
    Forse sì l'introduzione di un ideale di caritas può essere una qualità nuova introdotta, ma a che prezzo!
    Per quello che dici tu vi era già un culto pubblico (più di uno per la verità) fatto di forze da contattare e pacificare in vista di fini exoterici. La folla aveva già quello che poteva servirle. I sacerdoti, gli iniziati avevano il loro. Questo massacro oblativo e massificatorio della Ronda dei Pesci, è basato sulla rottura dell'equilibrio esoterico/exoterico che fu la norma e la prassi sempre.

  7. Musashi
    | Rispondi

    ….Col risultato di imporre una forma degenerata a tutti, urbi et orbi, livellando ovviamente verso il basso.
    Si impose l'esigenza della maggioranza, che diciamolo non avrebbe ottenuto granchè spiritualmente, sacrficando invece le vie di poteva ottenere assai di più.
    Così si impose la necessità e il punto di vista della plebaglia giudaica ignorante (non dei colti ebrei gnostici alessandrini) e quella delle masse subumane di Unni mongoli o dei Goti rozzi zucconi.
    tale fu il cristianesimo che ha generato la sua teologia..fatti salvi i colti Clemente e Origene, o altri colti neoplatonici che hanno dovuto ingoiare il boccone e salvare il salvabile, o di altri, che vincendo conversione hanno segretamente mantenuto i culti sacerdotali, o misterici mediterranei, o druidici, o gnostici.

    Sarebbe stato meglio creare un culto pubblico senza escludere le vie esoteriche. Senza creare l'infame categoria dello spirito dell'eresia e l'immonda macchina delle prescuzioni e dello sterminio(altro che Amore!! …guardiamo i fatti oltre alle aspirazioni).
    Purtroppo gli amorevoli cristiani hanno generato un mostro unico nella Storia Universale. La macchina da guerra delle progressiva ascesa al potere unico, con la demonizzazione di qualsiasi altra forma (spesso superiori metafisicamente al Cristianesimo). Quella tolleranza da de invocata è la negazione del cristianesimo storico che è nato proprio sull'assunzione a culto di Stato e della persecuzione delle altre religioni sistematicamente progettata dai seguaci di Pietro. [non voglio nemmeno entrare nel merito del genocidio sistematico operato su interi popoli come i Sassoni, rei solo di voler mantere le proprie tradizioni legittime]

    tutto ciò ha a malapena permesso di sopravvivere a forme spirituali assai superiori e davvero iniziatiche che solo a stento e miracolosamente sono sopravvissute. distruggendo veri gioielli di Sapienza divina, la chiusura della Scuola di Atene, del tempio di Serapide…la distruzione della Biblioteca di Alessandria, fatto che già da solo invoca anatemi sulla testa dei prosecutori di questo culto giudaico riformato.

  8. Musashi
    | Rispondi

    Quando si dice dice non possiamo non dirci pagani, nella sua più alta accezione, si intende che la concezione del Sacro (parlo per me ovviamente) che riesco a concepire è quella Greca (nel senso platonico o pitagorico). la concezione del divino che non riesco davvero a sviluppare dentro di me è quella giudaica.

    se è vero che in parte il cristianesimo è stato nobilitato dalla filofosia greca (ma non si tratta di "filosofia" in senso profano). Però altri elemti sono irimediabilemente giudaici: l'idea di dannazione/colpa, di peccato, di Satana (dai tratti peraltro divini, perchè dio di altre religioni). così come l'appiattiemento della dimensione del Sacro nel tempo e nel temporale (vera e primordiale forma di materialismo storico: che non a caso verrà sviluppata dal giudeo Marx!).Questi elementi in realtà ANTITRADIZIONALI per me sono inaccettabili.
    Tutto questo il cristianesimo non se l'è risparmiato: forse lo avrebbe fatto se avesse scaricato da sè il peso dell'Antico Testamento, come avrebbero voluto gli gnostici: e rendere davvero cattolico cioè universale il cristianesimo. Invece di assumere gli aspetti metastorici e universali del Christo, ha esteso a universalmente l'ebraismo. Una inversione rispetto alle necessità anagogiche!

    Gli elementi greco-platonici nel cristianesimo furono conservati solo per l'opera dell'Ebreo Filone alla cui scuola platonica si formò il gruppo che scrisse il vangelo di Giovanni il più antico oltretutto) e l'opera di Paolo di tarso (che in realtà fu uno gnostico). e e per aver difeso questo filone cristiano hai visto quanto sono stato attaccato su questo sito dai cattolici!
    Elementi sopravviventi che tuttavia quasi periscono al confronto con la pesante eredità ebraica e veterotestamentaria che ci siamo dovuti sorbire.

  9. Musashi
    | Rispondi

    Per la verità -e qui farò di nuovo inorridire i tradizionalisti d'etichetta, o i pedissequi esecutori dell'ortodossia guienoniana, o i cattolici di prima cartella..- la vera eredità occulta del cristianesimo non fu neppure il platonismo (dottrina peraltro osteggiata da tutta la patristica latina e solo parzialmente accettata da quella greca)…

    la vera missione cosmico-storica del cristianesimo fu ben lungi dall'essere quella supposta da evola, cioè il dare sostegno o appoggio "ai disperati dello spirito" (Evola misconosceva le origini esoteriche del cristianesimo).
    Il cristianesimo nacque come forma misterica (e gnostica) per far sopravvivere in una nuova struttura formale quello che fu il Magistero egizio, la scuola misterica egizia o ellenistico egizia.
    Non è un caso la "fuga in Egitto" (che le fonti apocrife fanno durare assai di più, fino a far intuire una formazione religiosa di Gesù in Egitto negli anni su cui i Sinottici tacciono). Nè è un caso se la pirima e più numerosa comunità cristiana fu in Egitto. …Nè è un caso se in Egitto i vangeli venivano conservati in mummie di coccodrillo, nè se il simbolo dei cristiani, il pesce (aldilà del noto acrostico) fosse in realtà il Pesce Ossirinco del Nilo, legato al mito di Osiride. Nè che la prima scoperta di vangeli antichi fu fatto proprio nella città di Ossirinco!
    ma se vogliamo basta ricordare che la croce copta antica fu la ank stilizzata (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Original_Coptic_cross.svg) e che ancora i vescovi copti e armeni al posto del pastorale portano sul bastone il disco solare di Aton-Ra, come gli ortodossi il caduceo di Hermanubi.
    Se poi seguiamo l'ipotesi dell'origine (in parte) egizia degli stessi Esseni, questa verità conosciuta in ambito esoterico da secoli, assume anche una consistenza in sede accademica.

    Questo fu la missione occulta del cristianesimo nascente, dare forma nuova ai misteri egizi.
    Fallita questa in una deriva exoterica che cancellava il battesimo come rito misterico di iniziazione e lo faceva essere sacramento (e siamo già nel II sec. d.C.), la missione cosmico-storica del cristianesimo fu esaurita.
    Ed esso scaduto a semplice prosecuzione eterodossa del'ebraismo (che fu l'unico retaggio rimastogli tolto quello segreto) o come pretesa del suo compimento messianico.
    Esso fu solo un guscio vuoto e il veicolo di ascesa al potere con cui un clero ignorante e fazioso si impossesò delle leve burocratiche dell'impero, con cui gli imperatori addomesticarono riottose masse di germani o stabilizzarono l'impero con l'imposizione di una sola religione consentita.
    Le masse di diseredati dello spirito,più che un Amore suscettibile di sviluppi superiore e davvero spirituali, trovarono alimento per il proprio fanatismo.
    Se ciò sia stato un bene o un male per lo spirito europeo, e non solo europeo, stia al giudizio personale di ognuno.

    Tanto però si tenga presente che se non volete che ci si dica "pagani", per le stesse ragioni si abbia l'onestà di accettare che non ha più senso dirsi cristiani. Così come volete che il paganesimo fosse esaurito (cosa vera solo per i culti exoterici e neanche tutti…) dovete riconoscere che il cristianesimo ha concluso il ciclo temporale di 2000 anni astrologicamente assegnatogli.
    E l'indebolimento dell'eggregore cattolico, ormai agonizzante, ne è un esempio lampante. corollario di questa morte eggregorica è evidenziata da vari segni che uno studioso di esoterismo sa cogliere.
    Significativa fu la lettura fatta nell'ottobre del 2008 da papa Ratzinger di una serie di brani dell'antico testamento in successione secondo l'uso rabbinico, e mai impiegato dai cristiani.

    Le gerarchie vaticane sanno bene che quello che chiamano Corpo mistico della Chiesa (e che gli esoteristi sanno essere l'Eggregore) va morendo… perciò cercano di ancorarsi a quello ebraico! il che segnerà una nuova ebraizzazione se non altro energetica del cattolicesimo.
    ma tanto il cristianesimo ha esaurito il suo tempo astrologico (sarà questione di una o due generazioni al massimo), e davvero non ci si potrà poi dire più cristiani.
    E questo chiuderà l'invereconda era dei Pesci, oltre a dare a questa nostra discussione un valore poco più che museale.

  10. vate
    | Rispondi

    …se non che il cristianesimo ha avuto e continua ad avere una presenza determinante nello spirito dell'uomo occidentale, e quand'anche tale influenza venga considerata solo nel suo aspetto negativo, essa non gli torna estranea. Infatti l'uomo nella sua immanenza è in gran parte un ricettacolo di influenze presenti ed ereditarie. Queste sono vere e proprie forze capaci di intervenire nello stato dell'individuo e spesso di determinarlo.Vi è però anche la possibilità di opporsi a tali forze, contrastarle o sostituirle con altre; e questo riguarda sia il singolo che i popoli.
    Ora se il cristianesimo è venuto a prevalere come opzione spirituale presso determinate genti, significa che o non sussisteva una forza valida a contrastarlo (vedi il suo ritirarsi), oppure se sussisteva ha lasciato che esso si diffondesse affinché i tempi si compiano. Oggettivamente non vi sono altre possibilità.

    L'analisi storica della religione in questione, soprattutto se cosmologicamente comparata, è senz'altro utile ed interessante pur rimanendo accanto al problema che è quello di cercare di capire, da un punto di vista esclusivamente generico, cosa sia più utile allo spirito occidentale moderno affinché non lo si esponga ad ulteriori danni, dei quali appunto il cristianesimo non si è certo tirato indietro.
    La questione è fino a che punto è possibile rinnegare qualcosa che bene o male ci appartiene, senza rinnegare se stessi.
    Oggi infatti guardandoci dentro e guardandoci attorno non è facile trovare qualche motivo a favore della situazione interiore dell'uomo del tramonto, ed è per questo che il compito diventa duplice: nel cercare di migliorarla bisogna ad un tempo proteggerla.

  11. Musashi
    | Rispondi

    Circa l'influenza che la religione in cui siamo nati, ritengo che essa intacchi solo lo strato più superficiale del nostro essere sottile. Con ciò però intendo riferirmi a individui sufficientemente differenziati o "anime antiche" che portano seco ben più antichi retaggi, qualora siano in grado di risvegliarli.

    Senza tener conto quanti ancora, essendo nati in famiglie di antico lignaggio, hanno visto e conosciuto i propri culti gentilizi sopravvissuti alla collettivizzazione cristiana.

    In ogni caso è sufficiente anche oggi una Iniziazione (vera, non quelle cartacee elargite da larvali sopravvivenze di ordini ormai estinti, ma quelle frutto di vera ascesi) per cauterizzare qualsiasi eggregore o influenze psichica di origine religiosa che ancora possa fluidicamente essere in osmosi con l'individuo.

    La via esoterica impone di rinnegare anche se stessi, il proprio essere contingente.Anzi è un requisito quasi indispensabile, altrimenti se non si riesce a rompere la crosta dei condizionamenti psichici e storici mi chiedo quale evoluzione si può pretendere di seguire.

    Quanto al resto, ai più che nulla sanno di queste cose, concordo con te che sia necessario limitarsi preliminarmente a "proteggere".
    Tuttavia analizziamo da cosa ci si deve proteggere. Oggi il vampirismo psichico agisce a tutti i livelli, sul piano economico, lavorativo, da stress (si pensi al mobbing), alle influenze erranti che causano malattie, alle classi di esseri che diffondono infezioni psichiche, alle energie degli elementi squilibrate e ormai fuori controllo e galvanizzate da un situazione ambientale che è quella che è.
    E mi sono limitato al piano terreno. Se guardiamo l'astrale vediamo tutte le influenze sottili astrologiche di cui il cristianesimo ultimo ha perfino negato l'esistenza (ora si che mi sento protetto!). Per non parlare delle infleunze psichiche collettive create dagli stessi eggregori religiosi, prima fonte di vampirismo. Anche perchè questi eggregori sono facilmente" infiltrabili" quando le influenze spirituali si ritirano (e credo sia il caso in questione…)

  12. Musashi
    | Rispondi

    Per la verità oggi le minacce vengono sul piano psichico dalle masse di africani, nigeriani, afrobrasiliani, indocinesi: tutte queste popolazioni – a differenza dell'europeo- hanno una fiducia notevole nei piani invisibili. Solo che veicolano forze e culti assai potenti ma NERI, in tutti sensi. Le nostre periferie sono invase di prostitute brasiliane e viados che fanno culti innominabili di entità demoniache del loro pantheon sincretico. Le nigeriane praticano la magia tribale yoruba. Le mafie cinesi e filippine si portano dietro i loro riti di triadi o lo sciamanesimo deviato con cui propiziano le loro azioni criminali.
    L'astrale delle nostre città è invaso da queste forze.
    Senza contare a più alti livelli i centri di potere finanziario e politico, gli stessi presidenti americani che sono affiliati a gruppi occulti assai più tenebrosi della peggior massoneria deviata di cui fantasticano gli autori cattolici!
    Questi sono i pericoli reali di oggi, senza contare le forze tenebrose che abbiamo sempre avuto qui, e che sono "di casa".

    …So benissimo da quali forze di ci si debba oggi proteggere, ne conosco persino per nome e cognome, e sono più di quante in genere ci si immagini.

    Ma proprio per questo: il discorso che tu facevi poteva andar bene nel medioevo, quando ancora si viveva in una società relativamente tradizionale e le forze ostacolatrici non erano così scatenate. senza contare che allora gli uomini di fede, pure tra le orge e le crapule di un clero corrotto, erano di ben altra pasta; c'era un filone che in segreto teneva viva la fiamma della Chiesa Invisibile, quella gnostica, quando ancora vi era la Milizia del Tempio, quando vi era la speranza di un papa angelico!
    E c'erano druidi mascherati da sacerdoti cristiani come un san Malachia d'Irlanda o un San Bernardo….

    Ora però è questione di qualificazione: chi ci dovrebbe "proteggere"??
    di cristiani, ascesi ad un livello di santità ce ne sono?? Di monaci del Monte Athos ce sono pochini. Per il resto il clero secolare, che è quello che costituisce il nerbo della Chiesa cattolica, è di ben più rozza tela…
    Ma chi o cosa ci dovrebbe proteggere? Chi contrasta, sottomette e COMANDA, magicamente, alle forze che ho citato sopra?
    CHI? i sodomizzatori di bambini? o i santi padri che gestiscono le scuole e le cliniche cattoliche per la maggior gloria del Portafogli?

    Suvvia, siamo realistici!
    ma vi rendete conto di quale struttura morta stiamo parlando?
    Alla Chiesa cattolica non funzionano più gli esorcismi, si è scaricata completamente (in senso magico)…
    Sono morti: e certo le riforme liturgiche che hanno distrutto la struttura tradizionale della messa, hanno accelerato il processo.
    Ad essere onesti di sacerdoti che riescono a fare un esorcismo VERO o a compiere una guarigione imponendo le mani nel nome del Cristo non ce ne sono più.

    E dovremmo prenderne atto: come quando gli antichi spiriti hanno smesso di parlare ai druidi, così con altrettanto realismo dovremmo capire che siamo di fronte ad un guscio morto. (Non mi riferisco al Cristo ma alla struttura storica che ha il nome di cristianesimo).
    E dovremmo cominciare a riflettere su quanto una struttura psichica collettiva ormai decaduta possa essere essa stessa veicolo di influenze pericolose……

  13. vate
    | Rispondi

    Le grandiose vestigia monumentali presenti in differenti luoghi della terra ricalcano una ben nota forma che gli antichi hanno lasciato a sfida dell'eternità, per ricordarci la struttura piramidale della locazione delle possibilità dell'essere. Più si sale e più lo spazio disponibile diminuisce ubbidendo ad una norma inversamente esponenziale. I livelli più bassi occupati dalla stragrande maggioranza delle persone possono comunque partecipare, seppur indirettamente, del privilegio di chi ha guadagnato migliori altezze.Da qui la natura essoterica propria alle religioni diventa funzionale ad una partecipazione del trascendente anche a quelli che per un fattore sia intrinseco che estrinseco alla loro partecipazione al mondo, sono destinati ai piani bassi.
    Ecco che una tale ragione si estende fino alla validità metafisica della reincarnazione proprio perché consente alla qualità dinamica dello spirito di portarsi oltre i limiti della vita terrena unica ed irripetibile, consentendo altre chance all'essere incapace del suo sviluppo in una sola volta; e per certi aspetti è riconducibile all'esegesi geograficamente drammatizzata del purgatorio.

    Il compito delle religioni e quindi preparatorio, non ascensionale. Esse agiscono precipuamente sul primo strato non corporeo dell'individuo che è quello psichico e pertanto utilizzano immagini e suggestioni collocando in senso del divino a ragion di fede.
    La religione non è preposta a rompere il guscio umano facendo si che ciò che sta dentro abbia l'opportunità di sublimarsi al di la della forma. Questo comporta un aspetto restrittivo e se vogliamo negativo, a scapito di uno positivo individuato ancora nella non apertura di quello che essenzialmente sta più all'interno dell'uomo, protetto quindi da un guscio il quale si interpone al marasma di forze oscure e vampiriche oggi più che mai in circolazione e che appena trovano una porta aperta si tuffano a banchetto della prelibata anima dell'uomo.
    In tal senso la religione protegge pur indicando l'esistenza del divino. E solo l'uomo differenziato può decidere se farne a meno a guisa di ciò che sente di possedere e che effettivamente possa più che sostituirla.
    Pensare di estinguerla insegue un'idea spermatozoica dell'umanità, nel senso che il sacrifico di molti viene premiato dal fatto che solo uno veda la luce. Ma siamo sicuri che la possibilità redentrice dell'umanità stia tutta nel scimmiottare un evento biologico? Oppure tale analogia indichi invece le reali difficoltà a portarsi in un determinato luogo…e quando vi sono difficoltà le protezioni non possono essere abbandonate con troppa disinvoltura.

  14. Musashi
    | Rispondi

    Si, questo è quello che ripetono tutti coloro che hanno abbracciato l'idea guenoniana (vi ricordo però che questa è la sua teoria, non è che sia un verità assoluta). Ma questo sarebbe accettabile SOLO finchè vi sia una continuità nel sistema metafisico a cui si aderisce che garantisca un passaggio di livello fra exoterico ed esoterico, per garantire coloro che siano in grado di compiere il salto evolutivo.
    In mancanza di questa possibilità il sistema religioso è ugualmente incompleto dell'altra soluzione che non andrebbe risposta ai più. Tale è dunque il cristianesimo.

    Questo modello che tu proponi poteva essere valido in passato.
    Non oggi.

    Tutte le religioni exoteriche sono psichiche, come hai giustamente detto tu, e in quanto tali sono, come direbbero gli gnostici, arcontiche o demiurgiche. Ora questo Demiurgo è buono o cattivo?

    In genere il Demiurgo è il dio personale, il riflesso inferiore dell'Assoluto.
    Come tale esso è riflesso speculare e -opposto- dei mondi spirituali. E' un dio psichico.
    Come tutto ciò che si trova al di sotto del Velo di Paroket esso è una Potenza mondana o samsarica (si direbbe in Oriente). Il vertice delle Potenze di Questo Mondo. In genere nei sistemi ermetici o gnostici queste potenze sono date in numero di sette (ma esistono altri modelli).
    In passato queste forze cosmiche mondane erano bilanciate da altrettante Intelligenze Magistrali, dei mondi superiori (precisamente da B'riah) il cui mandato era quello di contrastare l'opera degli dei planetari inferiori. Ora tuttavia, a causa dell'approfondimento del Kali Yuga, col "densificarsi" dell'energia, con il corrompersi delle energie planetarie,
    con l'offuscarsi e il ritrarsi dei principi divini, il bilanciamento è sempre più incompleto. Lo sbilanciamento è sempre più in favore delle forze terrigene, psichiche, per non dire di peggio.

    Oggi purtroppo,ogni tipo di magia, teurgia o pure vie religiose legate alle forze del livello psichico, si sono trasformate – da vie del mondo intermedio un tempo accettabili perchè contenevano una certa quanitità di luminosità, che erano – in una via di tenebre che rafforza i legami con l'esistenza condizionata.
    Quindi sistemi magici come quelli dell'Arbatel, legati ai sette elohim planetari, un tempo gestibili, ora sono completamente arcontici.
    Il rischio uguale lo presentano le religioni (che mutatis mutandis sono basate su un dio che presiede alle gerarchie angeliche che peraltro corrispondono ai pianeti). Oggi questa "protezione" assomiglia sempre più alla protezione che offrono i mafiosi ai commercianti. E viene davvero da chiedersi se ne valga la pena.

    Così rispondendo alla Domanda sul Demiurgo: esso è dunque SEMPRE MENO LUMINOSO.
    Faccio notare che esso come potenza intermedia aveva fino ad un certo punto ancora una funzione luminosa, ancorchè imperfetta : così nel platonismo antico. A distanza di secoli la Gnosi cristiana ne riconobbe la natura corrotta, in contrasto col platonismo con cui peraltro condivide quasi tutto. Questo scarto fu dovuto al deteriorarsi dei tempi ciclici….. Tutta l'era dei pesci è testimone di questo dramma…

    ….Si impone tutta una serie di cautele anche perchè chi ti protegge oggi potrebbe esigere debito karmico domani, mercè la stessa legge della reincarnazione da te giustamente citata.
    La riflessione che Guenon -unico- fa circa la necessità di un exoterismo, evidentemente non tiene conto di altre fonti tradizionali che Guenon non conosceva. Nei tantra buddhisti della scuola Nymapa le entità celesti che reggono i carrozzoni psichici delle religioni sono chiaramente idenitficate con quelli che giustamente gli gnostici chiamavano arconti. In sanscrito sono detti Devaputra Mara, in tibetano Lha.
    Attenzione perchè si insegna a diffidare da loro per la funzione di vampirismo psichico che esercitano sull'energia dell'anima umana (preziosa come tu giustamente ricordi). I lama (ma anche sadhu shivati)
    insegnano come queste forze isituiscano le relgioni per ricevere culto e alimentarsi di energie psichiche per estendere la loro permanenza nei realtivi piani di esistenza!
    Attenzione a non farsi fregare perchè con la storia dell'exoterismo stiamo avallando meccanismi essi stessi predatori e vampirici. Che poi forniscano una parziale protezione sarà vero in parte: del resto anche l'allevatore ha tutto l'interesse aproteggere il maiale dalle malattie, ma per scannarlo meglio!
    Attenzione che io citavo il Kalachakra tentra o i il tantra di Heruka, che sono testi già molto antichi. Figuriamoci oggi che la situazione anche peggiorata.

  15. Musashi
    | Rispondi

    In sostanza attenzione: perchè le stesse forze che proteggono gli psichici, hanno tutto l'interesse a far sì che questi esseri non evolvano, che possano elevarsi oltre il livello di partenza, e a tenerle il più possibile nella propria sfera di influenza. In quanto tale esse se un tempo erano in parte anche protettrici oggi sono sempre più ostacolatrici.
    E' per questo che le conoscenze esoteriche sono state via via estromesse dal corpus dottrinario delle religioni che anzi sono scadute, specie il cristianesimo, a livello solo morale, senza più una vera tensione metafisica.

    La funzione di protezione che tu dicevi consiste in due cose:
    1) garantire uno schermo psichico attraverso gli esorcismi per le forze più scatenate ( la messa medievale infatti era piena di esorcismi).
    2) garantire una sopravvivenza in qualche paradiso eggregorico alimentato dal flusso psichico degli credenti (è una cooperativa gestita dagli angeli del Demiurgo).

    Ora però è da chiedersi tutto questo è oggi ancora conveniente da un punto di vista exoterico?

    Anche perchè un eggregore religioso in declino diventa sempre più vampirico, e non sono pochi i casi in cui le energie animiche di quelli che dovrebbero essere protetti, come dici tu, vengono de facto predate dall'eggregore. E' un meccanismo insito nella natura degli eggregori, e chi segue una via eggregorica ne assume, inconsapevolemente le conseguenze.
    Questo Guenon non l'ha mai scritto. peccato: sarebbe stato più onesto evidenziare l'altra faccia della medaglia exoterica.
    Questo vale, ripeto, per tutti gli eggregori religiosi, anche in passato, ma oggi la situazione è peggiorata, e i fenomeni di fanatismo (se non di cripto-invasamento) a cui sono esposti molti cattolici (dai neocatecumenali in giù) fanno riflettere su questo. Quando un eggregore perde l' influenza spirituale (sempre ammesso che il Cristianesimo l'abbia davvero avuta per tutta la sua storia, cosa che è ben lungi dall'essere pacifica….) l'eggregore stesso diventa un guscio vuoto e larvale.

    Ora proprio in riferimento a questo mi sono permesso di dire che gli esorcismi dei cattolici non funzionano più.
    In fondo il problema è che siamo poco aggiornati con queste discussioni. ripeto certi discorsi potevano pure farsi secoli e secoli addietro…
    oggi mi domando che protezione può offrire, che sopravvivenza può offrire un eggregore ormai scaduto e moribondo?
    Sinceramente temo che offra più svantaggi che benefici….

    Anzi sfortunato chi è ancora legato a quell'eggregore.

    Il discorso che tu fai è una pura astrazione, vate, permettimi. Si tratta di un discorso in linea di principio sulla bontà delle religioni exoteriche, che purtroppo è vero solo in parte e che comunque farebbe riferimento a contesti storici assai più felici e "luminosi" di questo…..quando era sufficiente seguire la Legge per non correre rischi.
    Questo andava bene in epoche meno dinamiche e anarchiche e soprattutto in cui tutta la vita e la società era ancorata a strutture tradizionali.

    Oggi non c'è salvezza per gli psichici, siamo onesti. Siamo alle soglie di una nuova Rottura dei Vasi.
    L'unico modo è essere sufficientemente forti o svegli , per resistere e trarre partito dalla panspermìa cosmica a cui andiamo incontro. E' la dissoluzione del kali yuga. O si è in grado di cavalcare la tigre o si muore.
    Gli psichici di oggi non possono più giovarsi degli appoggi che avrebbero potuto avere in passato. meglio per loro: perchè questa fase di pericolo e dinamismo agirà cataliticamente su di loro come "sveglia-coglioni" (mi si passi la caduta di stile). per quanti non avranno la forza…..pazienza, sono andati incontro al loro destino: Ei ceciderunt et nos erecti sumus!
    Del resto stiamo su una nave in tempesta che affonda. I sistemi di protezione che in passato agivano oggi sono saltati.
    E prima ce ne rendiamo conto prima cominceremo ad essere più onesti intellettualmente, invece che illudere con discorsi sull'exoterismo tradizionale.

    Oggi quell'exoterismo è quanto mai decaduto e non protegge nessuno.
    per fortuna in compenso alcune vie esoteriche (non tutte) sono riaperte o meglio percorribili (si pensi al tantra, che fino a 50 anni fa solo gli specialisti conocevano). certo sono vie per pochi ma quei pochi oggi colgono le opportunità offerte da una era di dinamismo. Il tantra è l'unica via spirituale per il Kali Yuga, secondo numerose fonti tradizionali orientali.
    Comunque oggi non possiamo più fare i bambini che devono "essere protetti": coi tempi che corrono è bene svegliarsi il prima possibile e cominciare a camminare con le proprie gambe, non con quelle delle strutture collelttive, eggregori o chiese. perchè la loro era è finita.

  16. Auletes
    | Rispondi

    Come ha giustamente rilevato qualcuno di voi, nell’epoca tardo imperiale ed ellenistica, gli anni in cui si affermava il nuovo cristianesimo, era ben diffusa la pratica di religioni misteriche e pratiche esoteriche a carattare tipicamente iniziatico, ed anche tra gente forse non appartenente alle classi ‘colte’; ma si sa che la qualificazione non si restringe al solo ambito culturale profano, contemplando aspetti assai piu’ profondi.

    In pratica mi sembra che se la necessita’ storica del Cristianesimo fosse legata a quella di un essoterismo indispensabile in vista di tempi decaduti, allora il discorso sta poco in piedi.

    Se vi era un periodo assai propizio per le forme iniziatiche questo fu proprio quello dei primi secoli.

    Allora l’affermarsi di una religione essoterica avrebbe semmai rappresentato una beffarda nemesi, o un contraccolpo cosmico storico senza precedenti.

    A maggior ragione trovo legittimo interrogarci su quanto quel nuovo stato di cose “spirituale” sia stato o no un beneficio.

    E ancora piu’ legittimo trovo interrogarsi su quali forze abbiano propiziato l’ affermarsi della nuova religione…

  17. Musashi
    | Rispondi

    Su quali forze abbiano orientato quella formazione religiosa, credo di aver dato qualche accenno sopra.
    Si tenga presente infatti che, se è vero quello che dice vate, che cioè se qualcosa accade deve avere una ragione, si deve però rammentare che le "forze" che spingono da dietro le quinte della storia, affinche certe cose accadano, possono essere forze che agiscono sia nel senso della Luce che in quello delle Tenebre.

    Se tutto ciò che accade fosse eo ipso buono solo perchè accade allora si scadrebbe in un ben tristo storicismo.
    Dunque dietro imperi, religioni, regni, si strutturano forze sottili che possono certamente essere anche tenebrose.Non si dimentichi che in questa era di Kali Yuga, orientata verso il dissolvimento dell'Ordine, le forze luminose sono sempre più ritratte e cedono il passo a ben altro.
    Credo che questo sia sufficiente a raffreddare facili entusiasmi sulla positività di certe strutture.

  18. Musashi
    | Rispondi

    Voglio solo commentare una giusta considerazione di Vate:
    "I livelli più bassi occupati dalla stragrande maggioranza delle persone possono comunque partecipare, seppur indirettamente, del privilegio di chi ha guadagnato migliori altezze"

    Ora, questa partecipazione, sia pur incompleta e mediata, al trascendente è garantita da una religione o da un sistema di culto esteriore (o exoterico) SOLO ad una condizione ben precisa: che esista anche un esoterismo o una iniziazione reale, e che fra i due livelli ci sia una cooperazione o una comunicazione sia pure non visibile.
    L'exoterismo può costutuire questa funzione di ponte SE E SOLO SE esso sia collegato davvero con un nucleo esoterico che veicoli delle influenze spirituali, che "a pioggia" possano ricadere sui livelli basali della piramide. Una piramide tronca sarebbe del tutto inservibile e anzi farebbe il facile gioco della controiniziazione.
    Senza un centro, fosse anche invisibile, l'exoterismo non è autorizzato, nè di per se stesso in grado di veicolare alcunchè verso il basso. Senza la cuspide della piramide non si può "captare" nessuna influenza dall'alto.

    Ne consegue pertanto che nessuna forma exoterica può esercitare una qualche azione benefica se non è collegata ad un sistema esoterico o iniziatico. del resto questo è implicito nella stessa struttura gerarchica degli stati dell'essere per cui l'inferiore dipende dal superiore, il quale invece non abbisogna di nulla. E' dunque ciò che è manchevole che vede la propria parziale validità in qualcosa di superiore.
    Quindi nessuna struttura moderna come le chiese o simili strutture religiose può realmente veicolare inluenze spirituali SE NON LE RICEVE prima da un nucleo esoterico, un cerchio interno che sia lo Spirito di cui la forma exoterica funga da Anima.

    Ora, posta questa rettificazioni di ordine squisitamente tradizionale, vediamo come ciò possa applicarsi alla religione in discussione: il Cristianesimo.
    E' evidente che il Cristianesimo nulla può in questo senso essendosi configurato dai primi secoli come negatore di ogni esoterismo, sul piano teorico e peggio ancora pratico.
    L'esclusione del nucleo gnostico come primo passo, seguito poi dal concilio di Laodicea che ha cancellato ogni residuo di forma magico teurgica dal sacerdozio, hanno de facto cancellato questa possibilità all'interno della Chiesa, e già dal III-IV secolo.
    Il resto andò da sè.
    la Chiesa non perse l'occasione di smentirsi in un altro momento cruciale della storia europea: la soppressione dell'Ordine del Tempio.
    Se esisteva ancora un filone iniziatico all'interno del mondo cristiano, o se esso fu dovuto ad una filiazione esterna, sta di fatto che questa istanza trovò nell'Ordine templare il suo nucleo di aggregazione.
    Purtroppo la distruzione del Tempio ha tagliato i ponti per sempre e in modo da non lasciare dubbi di sorta.
    La lotta e la persecuzione della Chiesa contro qualsiasi struttura esoterica apre semmai il dubbio che il cristianesimo storico sia passato al Fronte della Contro-iniziazione.

    Anche se non si ha il coraggio di trarre le ultime conseguenze di ciò, ritengo comunque in linea con la premessa tradizionale quella di rigettare il Cristianesimo religioso come forza positiva e garante di influenze spirituali.
    Chi volesse sostenere il contrario ha l'onere probatorio di mostrare a quale nucleo iniziatico sarebbe ancora afferente la struttura ecclesiale cristiana.

    In mancanza di una simile evidenza, qualsiasi speranza che una struttura exoterica, ormai scollegata dal suo referente esoterico, possa veicolar una qualche influenza spirituale, dovrebbe essere considerata alla stregua di una pia illusione.

    Del cristianesimo potrà restare la sua traccia storica, ma del tutto priva di un qualche significato spirituale.

  19. vate
    | Rispondi

    L'uomo dal momento che è uomo è lungi dall'essere uno. Esso è composto da molteplici stratificazioni nelle quali identificandosi si particolarizza. L'unità è la prospettiva, il molteplice la regola che lo distingue.
    Se questo è vero, se è vero che siamo diversi e non tutti hanno le stesse possibilità di realizzarsi, allora è vera anche la religione. Essa appartiene alla natura dell'uomo e corrisponde perfettamente ad una parte di esso.
    La sensazione che le cose passino, che abbiano un inizio ed una fine in loro stesse, ci fa perdere il senso più profondo del tutto eternamente presente. La religione è sempre esistita come necessità. Evolve ed involve, si trasforma ma non finisce. Cristo non ha inventato nulla, ha solo evidenziato un modo di approssimarsi al divino che era già presente ed in quel periodo tornava funzionale.
    Il demiurgo non è la divinità assoluta ma una qualità della divinità. L'assoluto per non contraddirsi non può fare a meno di emanare costantemente il tutto, quindi tutto è eterno.

    Il mondo tradizionale che ben conosceva la tipicità degli uomini ha sempre lasciato la religione a suo posto. Sono i limiti della coscienza umana che giudicano, collocano, analizzano e pertanto separano le cose da questa unità che non coincide con la coscienza e così neppure con la caratteristica peculiare dell'uomo.
    E' un'illusione che vi sia exoterismo senza esoterismo, l'uno è garantito dalla presenza dell'altro, e l'esoterismo al quale la religione è riferita anche quando appare priva o separata, in ultima istanza riconduce proprio a questa unicità percepibile dalla coscienza umana solo negativamente attraverso un'abissale vertigine dove l'io si disintegra.
    La coscienza è polarizzata da una polarità inestinguibile per la sua stessa esistenza. Causa-effetto, azione-reazione, maschio-femmina, luce-tenebre, Dio-uomo; io sono:quindi sono due cose non una.
    Togliere la religione equivale a togliere questa dualità temuta dagli stessi dei, ma approssimarsi all'unità è la condizione per l'esistenza oltre i limiti umani che comunque l'uomo in qualche modo riesce a concepire. Questo mistero sta al centro dell'uomo e dal momento che venisse svelato toglierebbe a quest'ultimo ogni ragione di esistere.
    Così allargando l'obiettivo oltre la criticità della religione cristiana, la funzione della religione per l'uomo e soltanto per l'uomo è meglio che rimanga al suo posto.

  20. Musashi
    | Rispondi

    Vate permettimi ma tu mi rispondi con vuote astrazioni di principio.

    E' un modo per sottrarsi alle responsabilità dialettiche della discussione per trincerarsi dietro assunti di principio.

    Sai anche tu cosa voglio dire.

    Io sono stato molto circostanziato, nel denunciare i rischi di una via religiosa per i tempi attuali, le seduzioni e le condizioni sottili che essa determina nel post mortem, l'inflsso dell'eggregore.
    Fai altrettanto, parliamo del concreto. Il punto di vista metafisico NON MI INTERESSA, e lo conosco come lo conosci tu: solo speculativamente.
    Ma finchè siamo qui dobbiamo lottare e ci servono gli strumenti di lotta. Tutto è Uno ma non qui, non su questo piano dove sussiste la dualità. Qui come dici ci sono le polarità, ma non scordiamoci che poprio per questo ciò che APPARE nemico è realmente, limitatamente a questo piano- davvero nemico.
    Ragionare come se si fosse già nell'Assoluto è da folli, ed stato l'errore fatale di molti tradizionalisti.

    …………..Ricordo l'aneddoto del maestro advaita che correva inseguito dall'elefante.

    Dove vai Shankara, perchè corri? -gli chiese uno. -Non sei tu che insegni che tutto è illusione compreso l'elefante?
    Sì- rispose Shankara- MA ANCHE IO SONO ILLUSIONE.

    Quindi per favore come vedi,se anche AdiShankara, il sommo e aureo maestro advaita non si è sottratto da questo principio di buon senso, credo che possiamo farlo anche noi.
    Quindi cerchiamo di essere pragmatici.

  21. Musashi
    | Rispondi

    E siccome siamo su questo piano dobbiamo ragionare in termini di luci e ombre.
    E ti chiedo: tu stai dalla parte della luce o delle ombre?

    Non ci si può sottrarre alle proprie responsabilità, proiettandosi ILLUSORIAMENTE su uno sfondo di non dualità metafisica, perchè essa tu non l'hai realizzata ma solo dialetticamente e speculativamente fantasticata.

    Si certo alla fine anche Satana sarà redento, anche Seth sale sulla Barca di Ra, dicono gli egizi, ma tu non sei Seth, non sei un dio, tu devi seguire le vie degli uomini.

    E QUI è in atto uno scontro. Non servirà dirsi che tutto è uno per sottrarsi a delle scelte o fare discorsi qui del tutto fuorvianti e illusori, per giustificare vie ormai decadute… Questo è un grave errore dottrinale!
    Nota:IO NON HO DETTO che la religione come fenomenologia dello spirituale è decaduta.
    Ho detto che il suo ruolo, positivo, sia pur parzialmente, in una certa fase dei tempi ciclici, oggi mutati i tempi, si riveste di aspetti tenebrosi.
    Cosa c'è di difficile da capire in questo?
    E non venirmi a dire che il tempo è illusorio. Siamo nell'illusione e per liberarci dobbiamo aderire a queste regole o essere annientati. siamo qui ora: è innegabile che le forme che andavano bene nel dvpara yuga ogi sono decadute, e infiltrate di forze infere. Punto.
    Lo so che le religioni esisteranno sempre ma il loro rapporto e la loro posizione relativa rispetto ai Mondi Spirituali e all'umano, si è modificata.
    Oggi presentano l'insidia di vincolare ancora di più all'esistenza condizionata, col rischio serio di procrastinare, anziche avvicinare alla Liberazione. E se portano l'essere umano a benefici contingenti in certo lasso di durata, cio non di meno presenteranno un conto salatissimo in prosieguo. …E se tu avalli un pratica del genere, sostanzialmenee avalli, visto che il principio è lo stesso, perfino la magia di patto.
    Tu la consiglieresti a tuo figlio??
    dai non prendiamoci in giro…

    Vuoi fare il patto col Demiurgo??

    Bene fallo, ma permettimi di denunciarne i rischi a chi può essere in parte illuminato dalle mie parole.
    E non venirmi a dire che il demiurgo è riflesso dell'Assoluto, cero che lo è ma è il suo riflesso tenebroso. del resto l'immagine riflessa è invertita per legge cosmica, rispetto al riflettente. Satan est Deus inversus, lo sanno tutti gli ermetisti e lo sai benissimo anche tu.

    Ma perchè creare confusione confondendo i piani? illudere con grandi visioni metafisiche fa il gioco delle controiniziazione: si pensa di rimare sottoposti al demiurgo pensando di rimanere in connessione con l'Assoluto! nulla è piu folle di questa via. perchè il ruolo attuale di questa forma di Brahama, di demiurgo, tanto più oggi alla fine di un ciclo, è sempre più dissociata dai piani superiori e agisce sempre più SEPARATIVAMENTE!!
    il non capirlo porterà a doversi fare un altro ciclo cosmico in questa dimensione samsarica.
    E lo sai, se ricordi che nella tradizione yogica la natura ostacolatrice dei deva è chiaramente affermata.
    E questo è tanto più vero oggi: chè non c'è più nemmeno il ruolo conservativo di questi deva celesti: non c'è più un Ordine da conservare, essendo ormai del tutto inesistente, ed anzi conservarsi in questa forma condizionata significa mantenersi nella degenerazione del Dharma!

    In fondo col tuo ragionamento, anche le tenebre devono starci: è vero, chi lo nega?
    Ma finchè siamo qui esse vanno combattute.
    Krishna sul carro disse ad Arjuna che tutto è già compiuto eppure si doveva combattere.
    Io so quindi che gli ostacoli sono illusori,da un unto di vista ultimo, ma io non sono Krishna, sono Arjuna e faccio il mio dovere su questa terra combattendo le tenebre.

    Altri che si pascono di giustificazionismi vari basati sull'assoluto non lo so….visto che ci sono le tenebre e ci devono essere, allora anche il satanismo, col tuo discorso, non va combattuto. Giusto?

    Poi:
    "E' illusorio che esista exoterismo senza esoterismo". Ma dove sta scritto? si, in linea teorica tutto esiste connesso col Tutto , ma poi qui si creano le gerarchie dell'essere (…siamo nella manifestazione. tu dove sei?)
    L'exoterismo della religione cristiana esiste si perchè esisteva una verità esoterica, ma operativamente non ha più connessione con essa: cioè e nello stesso rapporto della Super-stitio.
    perchè attaccarsi a una forma di superstizione? come se non ci fossero più vie spirituali a noi destinate…ecco questo è stare al servizio della Controiniziazione….

  22. Musashi
    | Rispondi

    Non si può non constatare che il rapporto che l'exoterismo ha ATTUALMENTE con le Vie Spirituali (siamo su questo mondo Vate, non siamo in Kether!) è più di ostacolo che di interazione e cooperazione (come era ancora legittimamente in tempi meno compromessi dal decadimento dei tempi ciclici).
    Comunque io di ragioni TECNICHE per cui questa OPPOSIZIONE ci sia ne ho fornite diverse, molto dettagliate. Ho persino accennato al funzionamento degli eggegori, ai debiti karmici che si contraggono con demiurghi vari…
    ho spiegato da quali forze vengano istitutite le religioni devonzionali (bakhti) e quali meccanismi di vampirismo eggregorico vi siano…In questo ovviamente non mi sono inventato nulla ma mi sono rifatto all'autorità tradizionale dell'insegnamento delle suole Tantriche indiane e tibetane.
    Se quello che ho detto non ti trova sono felice di discuterne ma devi mostrarmi dov'è che questi argomenti sarebbero errati.
    Perchè in effetti mi sono sempre rifatto ad insegnametni di tipo tradizionale! Fai un po ' tu….

    E' perfettamente previsto che una forma eggregorica perda la connessione con lo Spirito e venga quindi infiltrata da forze che la portino sul fronte opposto manovrandola. Questo processo non l'ho inventato io, se non ti fidi di me.
    persino il cattolicheggiante Guenon: in "Regno della Quantità e segni dei tempi" ne ha esposto il pericolo reale e spiegato i meccanismi sottili.
    E persino paolo VI, il papa, disse dello "zolfo di satana" ormai presente nella Chiesa.
    Quindi che la Chiesa e il cristianesimo siano un eggregori infilitrati da forze oscure è un fatto conosciuto da tempo persino dai cristiani.

    E noi dovremmo essere più realisti del re?
    Ma per favore…..

  23. Musashi
    | Rispondi

    Dire che l'oscurità, poiche esiste, non va combattuta, non ci renderà più luminosi.

  24. Valerio
    | Rispondi

    Vate, il demiugo non e’ una qualita’ del divino, magari lo fosse… non vi sarebbe questione.

    Esso invece come attestano le fonto orientali e’ un essere mondano. Il primo a risvegliarsi dopo il pralaya, e si illude di aver creato la manifestazione. Nella gnosi occidentale, cristiana anche, esso viene rimproverato di questa sua presinzione e redarguito come ‘dio cieco’. Non si confonda il divino come archetipo con un ente mondano sia pure potente. il buddismo e’ chiaro nel definirlo esssere non-illumonato.

    Bisogna anche qui distinguere l’archetipo e la manifestazione. La funzione che le vie religiose potevano avere in relazione a differenti condizioni sottili oggi non si pongono piu’. La loro stessa struttura non risponde piu’ ai bisogni spirituali dell’ umanita’.

  25. Alberto Pento
    | Rispondi

    Per quel poco che mi è consentito di capire, non trovo nessuna differenza sostanziale tra la spiitualità detta pagana e quella detta non pagana; per me l'una continua nell'altra e il cristianesimo è in tutto e per tutto paganesimo e magia.
    Il paganesimo è spiritualità tanto quanto il non paganesimo.
    La differenza è solo ideologica e nominalistica.
    Riti religiosi come la Messa sono pura e schietta manifestazione del paganesimo e della magia tanto quanto le preghiere.
    Non esiste nulla che possa oggettivamente dimostrare la superiorità del cristianesimo e la sua non paganità e la presunzione ideologica di taluni non costituisce di per sè elemento oggettivo.
    La spiritualità umana e le rivelazioni del sacro, le salvazioni e tutto ciò che ad essi vi si lega sono un continuo storico e universale dalla creazione dell'universo o dal Big Bang ai nostri giorni.
    Dio non era meno Dio ieri e non è più Dio oggi, le parole dividono ed erigono barriere ideologiche il silenzio unisce ed è la precondizione per poter riconoscere il Dio universale ed eterno di tutti gli uomini da sempre.

  26. vate
    | Rispondi

    La religione cristiana essendo una via bhakti usa l'amore come forza trasfigurante, ma quando l'azione di detta forza non viene intesa correttamente e rimane circoscritta all'ambito morale, si presta a facili fraintendimenti presso i quali forze di tutt'altro genere non hanno tardato a cavalcare.
    Amare il prossimo indistintamente porta verso una visione ugualitaria dell'umanità che prepara la strada all'ideologia prima democratica e poi, trasposta nel mondo del lavoro, a quella comunista. E' noto a tutti come il concetto di uguaglianza elaborato da quest'ultima metta gli individui sul peggiore piano dell'uomo senza volto. L'umanità è fine a se stessa, non vi è rivalsa ne affermazione al di là dell'uomo animale umano. Tutto ciò che riguarda il superamento della condizione terrestre attraverso lo spirito e le sue gerarchie, inglobando così le doti innate, l'ereditarietà, la predestinazione, arrivando a cogliere una volontà indivisa dal proprio essere, dal comunismo viene negato assieme alla responsabilità ontologica del singolo nei confronti della vita.
    Si capisce che una simile idea dell'uomo lo riduce a ciò che di più meschino lo riguarda precludendogli tutto il resto; ed è proprio in questo resto che si concentra l'idea tradizionale di uomo, facendo si che sia il tutto, quello che più compete al senso della sua realtà.
    Preso in quest'ottica il cristianesimo ha preparato la strada a forze negative che agiscono contro l'uomo, riversando nell'occidente e poi nel mondo intero questa infezione che trova il suo apice nella globalizzazione, quale fine del mondo come entità vivente, fine della libertà dei popoli, fine delle geografie dello spirito. Queste non sono astrazioni metafisiche e consentono di cogliere il problema di dove vada rivolto lo sforzo dell'uomo di buona volontà quale compito al quale non può sottrarsi.
    In verità però questa non è una colpa intrinseca al messaggio d'amore di Cristo, appunto perché è stato trasposto in una versione degenerata, limitata all'aspetto indifferenziato della persona come entità numerica. E' ben altra la portata del consiglio di amare il prossimo e si rivolge alla possibilità di comprenderlo dentro di se come emergenza che consente di superare i limiti egoistici dell'io, ma anche quelli meramente altruistici (che prevedono che l'altro rimanga altro), attraverso una tensione espansiva nel mondo e per il mondo, in vista di una non dualità che ad un tempo trascende ed attende le sorti del singolo.
    E' chiaro che una simile prova esula dalle comuni possibilità umane, ma non inficia l'efficacia di un'azione subliminale disossando il terreno affinché il problema della realizzazione interiore diventi una realtà oggettiva alla quale riferirsi.
    Opporsi alle forze distruttive non coincide con l'abolizione della religione ma alla rettificazione dei suoi fraintendimenti. Assieme al corpus exoterico andrebbero perdute perle di saggezza di inestimabile valore, che non possono assolutamente ridursi alla funzione di massaggiare il tubo digerente dei porci che le hanno assunte.

    • Francesco
      | Rispondi

      quello che scrivi conferma proprio la tesi iniziale di questo faticosissimo dibattito

  27. Stella Maris
    | Rispondi

    Se una forza è mondana, o samsarica, sempre un fine mondano ci potrà garantire, e solo una temporanea salvezza.Così votarsi al dio degli Ebrei (o dei cristiani) ha qualche valore in più rispetto alle divinità del pantheon Hungan o Vodoo, o al satanismo? o a qualche divinità definita trickster in antropologia?Se il senso delle religioni è garantire la sopravvivenza temporanea della coscienza, ossia il suo prolungamento post mortem in qualche paradiso samsarico, tutto può andar bene…
    A ciò il paganesimo era più che sufficiente!! Ma neanche il paganesimo, bastava solo il culto familiare o degli antenati, che certo nel nostro mondo non mancava.
    tante forme di animismo o religioni "primitive" offrono tranquillamente questa possibilità.

  28. Stella Maris
    | Rispondi

    Se invece si vuole parlare del "disossamento del terreno" in vista delle Liberazione, se ne può discutere.E in questo hoi miei dubbi se ci si riferisce alla via religiosa attuale, per le stesse ragioni chiaramente esposte dall'utente Musashi. Si tratta di un mutare dei tempi in ragione dell'era oscura, in cui le forze "celesti" sono sempre meno ancorate al livello dell'Assoluto, e tendono ad assuemrte un carattere marcatamente arcontico. esse legheranno sempre di più a questa dimensione o alla loro, ma opporranno la massima resistenza a chi volesse effettivamente salire oltre.E' chiaro?

  29. Stella Maris
    | Rispondi

    In queste condizioni è sempre più illusorio credere che legandosi ad una forma psichica e culturale di tipo religioso ci si possa facilemte porre oltre quel piano. E' come credere che si possa prendere un prestito da uno strozzino e sperare di farla franca.Siete degli ingenui. Inoltre pensare di andare in paradiso proprio ora mi sembra abbastanza sciocco: proprio ora che siamo alla fine dei giochi, quando la dissoluzione finale (esito dell'Età Oscura) porrà fine a tutti i paradisi e residenze di deva, è un po' come comprare le azioni di uno Stato che sta per andare in default.
    Se non avete di meglio da consigliare, state messi malino…..

  30. sabellico
    | Rispondi

    Tutte le vie devozionali sono basate sulla bakti, non solo il cristianesimo. In questo il cristianesimo e’ simile al movimento Hare Krishna, al maomettanesimo al giudaismo.

    Concordo sul fatto che la bakti agisca come forza trasfigurante, tuttavia questa e’ quasi per forza condannata a dover convivere con un sistema cultuale che presuppone una eggregora o catena psichica. tecnicamente dunque la religione e’ magia di catena con tutti i difetti che ha questa tecnica.

    In ultimo poi essa e’ una via antica, perche’ e’ la via della Legge, dell’antico Jehova, che non e’ piu’ Jehova, e che oggi si oppone alla corrente del Logos solare che esige ascesi individuale. La corrente javetica lunare rappresenta una forma residuale di impulsi antichi, che si oppone peraltro alla affermazione dello stesso cristianesimo esoterico!

  31. Musashi
    | Rispondi

    Mah!
    il vero senso dell'Amore fu quello dell' A-mors dell'ermetismo medievale, della mistica minnesenger e trovadorica, il fulcro di una corrente esoterica che ha davvero, quella sì, animato spiritualmente l'europa, assai più del cristianesimo pubblico e di facciata.

    Certo se poi si vogliono considerare le potenzialità trasfiguranti dell'amore (come è presentato dal crisitanesimo exoterico) e della compassione, allora mi domando perchè mai non rivolgersi al buddhismo mahayanico che nel suo lam rim ha portato la compassione ad un vero e proprio addestramento e perfezione tecnica assai più raffinata dell'amore semplicemente vagheggiato dal cristianesimo. nella bodhicitta buddhsita, chi volese seguire la via dell'amore e della charitas, troverebbe un'apertura ancora maggiore: tant'è che nel buddhismo la compassione deve essere rivolta non solo agli umani ma a tutti gli esseri senzienti. In se condo luogo troverebbe una tecnica, e non solo una indicazione di principio.
    In terzo luogo, soprattutto, non troverebbe le limitazioni formali e i limiti che abbiamo fin qui riscontrato nel cristianesimo.

    Credo di fare considerazioni tutto sommato ammissibili: visto che stiamo facendo un bilancio dopo due millenni di cristianesimo in Europa e ci stiamo chiedendo quanto valga dirsi ancora cristiani.
    Tanto più oggi che si sono aperte possibilità un tempo oggettivamente precluse alla gran parte degli europei e degli stessi occidentali.

  32. Marco
    | Rispondi

    wow….un articolo da brivido. condivido tutto con lo scrittore. sono molto contento che qualcuno l’abbia capito e lo sparga un po ai quattro venti. aggiungo una cosetta: il paganesimo è di per sè inestirpabile..perchè? perchè chiunque ami la Natura, in tutte le sue forme, ogni volta che guarda la luna vede una dea, ogni volta che guarda il sole un dio, ogni volta che sente il vento un altro dio…e così via
    L’europa è pagana, lo è sempre stata. ma io aggiungo che il mondo, che l’umanità è pagana, perchè noi siamo la Natura

  33. Sbad
    | Rispondi

    Marco…noi siamo ben più che “natura”….Certe cretinate gnostico-dualistiche lette in alcuni interventi qua sopra fanno davvero sorridere, per la rozzezza e la pochezza del loro fondamento Metafisico. Siamo all’Osteria dell’esoterismo.

    Poi, come si fa a scrivere “L’astrale delle nostre città è invaso da queste forze…” e proporsi come interlocutore serio ?

    Purtroppo anime grevi acchiappano brandelli di dottrine qua e là e fanno delle insalate davvero indigeste…

  34. Marco
    | Rispondi

    Ciao Sbad, non so cosa hanno scritto gli altri nei commenti..e non sono uno storico : ))
    Io ho detto Natura, non natura, che per me equivale a dire Dio, Dei, Amore o come lo vuoi chiamare. Io sono solo un ricercatore..e ricerco non coi libri, non con le teorie ma con esperienza diretta. Noi siamo Dei, così come Dio è il sole, la luna, la pianta, l’animale..per questo dico che il paganesimo è inestinguibile

  35. Sbad
    | Rispondi

    L’imperatore Giuliano non sarebbe stato d’accordo. Noi siamo anche OLTRE la “Natura”. Noi siamo Trascendenza e Immanenza.
    Punta ancora più in alto…

  36. Marco
    | Rispondi

    L’imperatore Giuliano era lontano dall’essere minimamente illuminato… sebbene stimo moltissimo quell’uomo : )) Plotino stesso ammise di avere avuto pochissime esperienze dirette della sua divinità. Un uomo realizzato per me è chi è costantemente, momento per momento, in contatto con il proprio Sè.
    Il problema è solo con le parole Sbad. Per me Natura è uguale Dio che è uguale ad Amore che è uguale al Sè che è uguale a Trascendenza che è uguale a Immanenza…ecc ecc Nessuna di queste parole che usiamo può davvero descrivere ciò che siamo, quindi basta sceglierne una. Un saluto Amico mio

  37. vate
    | Rispondi

    Si, è vero, il cristianesimo ha inferto un duro colpo al modo naturale di conoscere e vivere la natura umana e quella divina che abitano nell’uomo, contribuendo alla loro separazione. Nell’uomo antico questo iato non compariva, egli sapeva vivere il mondo come teofania. Dando a Cesare quel che è di Cesare si è voluto separare il sacro dal profano, ed ogni separazione ha un’incidenza negativa, diabolica: diabolus=diaballo,separatore. Tale è la componente sovversiva insita fin nel cristianesimo delle origini.
    Tuttavia bisogna tener presente l’insegnamento delle dottrine tradizionale precedenti, e cioè che lo spirito nel mondo non soffia sempre con la stessa intensità; come territorialmente variano le caratteristiche spirituali dei popoli, così nello spazio temporale il rapporto dell’uomo con il divino non è sempre lo stesso. Ciò che per un’epoca era normale in quella successiva non lo è più, onde la necessità dell’iniziazione e via via fin quando l’allontanamento dal divino fu tale che neppure quest’ultima bastava. Nonostante tra gli antichi corresse voce che il dio Pan fosse morto, la religiosità non mancò di degenerare in vari culti panteistici.
    Nell’epoca attuale l’allontanamento dal divino ha raggiunto una distanza pressoché incolmabile, al massimo il barlume spirituale si esaurisce nello strato psichico di chi lo cerca. Ora se la religione cristiana vanta una ragione, dalla quale trae la stessa congruenza di non rivendicare una struttura esoterica, potrebbe essere quella di mantenere un contatto indiretto con ciò che, riversando il suo oscuramento affinché la legge del tutto si compia, sarebbe andato perduto a scapito di questo ritirarsi e cadere in letargia della natura più nobile destinata all’uomo vero.
    In quale misura un uomo così menomato possa riuscire a ridestarsi, senza più Dei che parlano al suo cuore ed al cospetto di un Dio essenzialmente estraneo, rimane del tutto indeciso, ma ciò che invece sembra esserlo è che tale iato, in via generale, si sia definitivamente compiuto. Dio è morto e sepolto.

    Recentemente Papa Francesco ha detto che noi non dobbiamo pregare Dio, ma Gesù, perché non possiamo pregare l’aria. Egli ha ribadito in forma devozionale quello stesso concetto che Nietzsche aveva fatto proprio: Dio è morto, solo il super uomo vive, cioè l’uomo che da se, essendo stato privato della Vita della vita, è ancora in grado di affermarsi su di essa.
    Si capisce allora che lo sforzo richiesto non è uno sforzo comune, ma pur sempre rientra in un rapporto di possibilità che per quanto esiguo sia rimasto non potrà mai essere del tutto negato.

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