Ma quale tradizionalismo? (Una risposta a don Curzio Nitoglia)

Io credo che il concetto di tradizionalismo serva a molto poco se non si ha la cura di specificare quale sia la tradizione alla quale facciamo riferimento. Una cosa che mi ha sempre colpito come una bizzarria (e una fonte di equivoci pericolosi), è il fatto di sentir parlare di “tradizionalismo cattolico” e “tradizionalismo” “integrale”, “evoliano”, “esoterico” come se esistesse un soggetto, il tradizionalismo, cui possono di volta in volta e a seconda dei casi, convenire diversi attributi, ma questo a mio parere è un vero e proprio abuso del linguaggio, un capovolgimento fra soggetto e attributo. Diciamo piuttosto che esistono diverse Weltanschauungen, pagana o cristiana a cui ci si può accostare in modo “tradizionale” o “tradizionalista” o altrimenti. Non esiste quindi un “tradizionalismo cattolico” ma piuttosto un “cattolicesimo tradizionalista” e sull’altro fronte una paganitas che non potrà essere altro che basata sul recupero di una tradizione che si è cercato in tutti i modi di distruggere e che perlomeno si è dovuta occultare da due millenni in qua.

Il raddrizzamento del rapporto soggetto-attributi ha un inconveniente molto tangibile con cui bisogna fare i conti: permette di avvertire a colpo d’occhio che fra la tradizione che si richiama alla più antica spiritualità autoctona europea e la pseudo-tradizione (considerarla tale, infatti, è come scambiare per salute un malanno cronicizzato) che venti-quindici secoli or sono si è cominciata a diffondere in Europa come sovversione distruggendo le religioni e le forme spirituali europee native, non esiste in linea di principio nessuna compatibilità.

E’ dalla corrosione dell’animo europeo iniziata con la cristianizzazione che, dopo un lungo periodo di latenza, sono scaturite le patologie della modernità, il democraticismo e il marxismo, ed è un discorso che vedremo di sviluppare fra un po’. Per il momento è importante osservare che il discorso si sdoppia su due livelli.

Sul piano dei principi, della visione del mondo, diciamo pure che non esiste nessuna possibile compatibilità: non ne può esistere fra chi guarda alla spiritualità indoeuropea e chi basa la sua, “fede” su di un libro mediorientale che è una raccolta di falsità storiche e di infantilismi e sciocchezze in termini spirituali ed etici, e viene venerato come “la parola di Dio”.

Tempo fa, una persona di mia conoscenza mi diceva che da questo punto di vista trovava il mio giudizio un po’ troppo radicale; infatti nel o attraverso il cristianesimo si sono conservati riti, ricorrenze, feste di origine pagana  superficialmente “battezzate” e cristianizzate, soprattutto nel mondo contadino, che l’occhio esperto del cultore di tradizioni può sempre riconoscere e interpretare nel loro vero significato. Che le cose stiano così è innegabile, ma perché ricorrere a una copia alterata e mutila quando si può fare riferimento all’originale? Perché non togliere la patina di cristianizzazione così come un buon restauratore rimuove l’untume e la sporcizia depositatisi sui capolavori pittorici dei secoli passati?

Il “tradizionalismo cattolico” o più correttamente il cattolicesimo tradizionalista rimane una forma di cristianesimo, cioè una variante di una religione le cui origini mediorientali, non-europee e i cui effetti dissolutori sulla cultura e sulle istituzioni dell’Europa, dell’impero romano in primis, non hanno bisogno di essere illustrati. Sarà forse la più vicina al bordo, ma rimane al di là dell’abisso che separa “noi” da “loro” figli del Medio Oriente e non dell’Europa – ebrei, cristiani, islamici, democratici, marxisti.

Sul piano pratico, le cose camminano o potrebbero camminare in maniera un po’ diversa. Perlomeno, accade che ci troviamo ad avere in comune una quantità di nemici. Nel 2009, Giovanna Canzano, che mi aveva intervistato per “Caserta Sette” a questo proposito, riportava questa mia affermazione il cui testo è ancora reperibile in internet:

“Quando si deve condividere un ambiente ristretto gomito a gomito, si fa meglio ad andare d’accordo, a rispettarsi reciprocamente; se poi questo ambiente ristretto è una precaria trincea attaccata dai nemici da tutte le parti, e nemici che sopravanzano i difensori in maniera massiccia, allora la reciproca ostilità equivale al suicidio.

Tutto questo non richiede una particolare profondità intellettuale, una perspicacia ideologica, è semplice, elementare buon senso che più non si potrebbe. A chi è impegnato a lottare assieme a noi contro gli stessi nemici, non chiediamo neppure di amarci, ben sapendo che al cuore non si comanda, ma almeno di rispettarci, di astenersi da aggressioni immotivate. È una richiesta eccessiva?” (“Caserta Sette”, 3 luglio 2009).

Il fatto è che molto spesso i cattolici tradizionalisti si sono tirati addosso una marea di attacchi per il fatto di non fare mistero dei loro sentimenti antigiudaici ed antisionisti. Quando qualcuno viene attaccato a motivo del suo antisionismo, io sono dalla sua parte, non da quella dei servi di ZOG, fosse pure un “compagno”. Io mi schiero idealmente accanto al feretro di Vittorio Arrigoni, non dalla parte dei suoi assassini.

Tuttavia che i cattolici tradizionalisti manifestino in genere sentimenti antigiudaici piuttosto vivaci, considerando le evidenti origini ebraiche della loro religione (Ebreo era Gesù Cristo, ebrei gli apostoli, in ebraico è stato scritto l’Antico Testamento; il Nuovo è stato scritto in greco ma da ebrei ellenizzati) risulta una cosa piuttosto curiosa.

Naturalmente, distinguiamo l’antigiudaismo come avversione verso la religione ebraica, dall’antisemitismo inteso come ostilità razziale verso gli ebrei.

Io vi chiedo scusa, ho fatto il liceo classico come studente or sono quarant’anni e passa, e non posso ricordarmi tutto, mi pare fosse Tacito, ma non ci posso giurare; a ogni modo uno storico latino, parlando dell’imperatore Claudio, riferisce “Expulit iudeos impulsore Chresto tumultuantes”, che parrebbe essere la più antica menzione del cristianesimo da parte di uno storico romano che si conosca, ossia: “(Claudio) allontanò da Roma gli ebrei che facevano gazzarra su istigazione di un certo Cresto (Cristo)”.

Non è chiaro quel che dev’essere avvenuto? A Roma a quel tempo si era già formata una comunità di ebrei immigrati dalla Palestina e, contemporaneamente una comunità di “eretici” cristiani staccatasi dalla prima. Naturalmente, i rapporti fra i due gruppi dovevano essere pessimi, e una qualsiasi occasione deve aver scatenato un bel tafferuglio fra gli uni e gli altri, e l’autorità imperiale pensò bene di risolvere il problema di ordine pubblico espellendo gli uni e gli altri fuori dalle mura dell’Urbe.

Gli ebrei ortodossi sono rimasti più o meno quelli che erano mentre gli ebrei eretici, i cristiani, si sono dilatati a una dimensione ipertrofica perché, a differenza dei primi, non rifiutavano affatto il proselitismo, ma io credo che l’antigiudaismo di matrice cristiana scaturisca sempre da quelle antiche dispute; controversie – ricordiamolo – sorte in seno all’ebraismo e i Romani, a mio parere assolutamente a ragione, identificavano come “iudeos” gli uni e gli altri.

Io ho l’impressione, a giudicare dai cattolici tradizionalisti che ho conosciuto, che queste persone siano sostanzialmente dei conservatori benpensanti che sono cristiani semplicemente perché sono rimasti “imprintati” dalla prima concezione del mondo cui si sono trovati esposti, senza la minima capacità di esercitare un vaglio critico, che se fossero vissuti nell’India del XIX secolo, sarebbero stati dei buoni thung piamente dediti alla devota pratica dello strangolamento. Tradizionalismo è per costoro sinonimo di conformismo, in altre parole il massimo dello squallore.

La mia impressione è che costoro siano al di fuori della realtà come pochi: sembra che si immaginino di essere all’indomani del Concilio di Trento e non si rendano conto di essere non solo ridotti a una scheletrica conventicola, ma di trovarsi in una posizione francamente umiliante, dal momento che la Chiesa cattolica, la Chiesa post-Concilio Vaticano II, è la prima a disconoscerli, a emarginarli o a costringerli a vergognose ritrattazioni tutte le volte che aprono bocca. Si veda, per tutte, la maniera penosa in cui è “rientrato” lo scisma di Econe.

Solo questa mancanza di senso della realtà e l’erronea convinzione di avere dietro le spalle una Chiesa che li sostenga invece di civettare con il democraticismo, il marxismo, il giudeo-cristianesimo “made in USA”, possono spiegare taluni atteggiamenti che costoro talvolta ostentano, a cominciare da attacchi immotivati a coloro che potrebbero essere i loro unici alleati nella lotta contro il democraticismo, il sionismo e la definitiva giudeo-americanizzazione della nostra cultura, e questo non si può assolutamente tollerare perché, come spiegavo a Giovanna Canzano, perché il rispetto possa esistere, deve essere reciproco.

Tanto per fare un esempio, nel 2009 Maurizio Blondet, che pure per altri versi è una persona di indubbio spessore, pubblicò sul sito della EffeDiEffe un articolo che era un violento attacco contro la filosofia di Friedrich Nietzsche; l’ex redattore dell’ “Avvenire” considerava il filosofo tedesco il precursore di … Marco Pannella e confessava di non riuscire a figurarsi il superuomo altro che come un tenore in calzamaglia color tortora che canta arie wagneriane in cima a montagne di cartapesta.

Il limite, probabilmente, non è una mancanza di fantasia da parte di Blondet. Noi possiamo concepire il superuomo come al di là biologico, come superamento della nostra specie perché per noi l’essere umano – noi stessi – è una parte del mondo naturale. A tanto un cristiano non può arrivare, perché ha dell’uomo una visione statica, come “immagine e somiglianza” di una divinità che non è altro che l’espansione a dimensioni universali di un dio totemico mediorientale. Veramente, se l’umanità attuale è il meglio che ci possa essere, verrebbe voglia di dare ragione a Stefano Benni che sosteneva “Dio ci fa una figura migliore se non esiste”.

Un attacco in qualche modo analogo l’aveva portato nel 2005, l’antropologo Mario Polia che nell’articolo Che cos’è la tradizione, pubblicato su “Minas Tirith” (rivista della Società Tolkieniana Italiana) sosteneva:

“Una tradizione, del resto, non può essere definita solo in senso negativo, come opposizione ad un’anti-tradizione, ma richiede di essere definita principalmente in senso positivo nei riguardi del messaggio che essa tramanda e dal quale trae il motivo e la legittimazione della propria esistenza.

Esiste, inoltre, un “tradizionalismo” in senso lato nel quale si riconoscono appartenenti singoli o gruppi, diversi in quanto a impostazione e tendenze, ma accomunati da un pronunciato antagonismo nei confronti del mondo moderno, delle sue strutture (religiose, sociali, politiche) e della sua cultura (neo-illuminista, edonista, materialista) in quanto ne avvertono fortemente le limitazioni e le aberrazioni. E’ comune alle varie tendenze del “tradizionalismo” (cultural-politico e/o spiritualista) la tensione verso il recupero di un’identità “spirituale” dai contorni in genere mal definiti, non-confessionale, caratterizzata dal sincretismo in campo religioso e, spesso, da una componente marcatamente anti-cristiana”.

(Mario Polia: Che cos’è la tradizione, “Minas Tirith” n. 13, Società Tolkieniana Italiana, Udine 2005).

A fronte della tradizione cattolica – definita in senso positivo nei riguardi del messaggio che essa tramanda – (prescindiamo per un momento dal valore di questo messaggio) – è il “tradizionalismo” in senso lato – (se non ricordo male le regole della lingua italiana, si usa porre una parola fra virgolette o quando si fa una citazione, o quando si vuole evidenziare il fatto che se ne sta facendo un uso improprio, per cui l’fulteriore specificazione – in senso lato – è pleonastica e l’insieme della frase ha un tono dispregiativo) che consisterebbe più nell’antagonismo rispetto a ciò che si ritiene sia anti-tradizione che in un contenuto positivo, che quando lo si cerca di definire, risulta al più una “tensione verso il recupero” (non il possesso!) di “un’identità spirituale” (di nuovo virgolettato!) dai contorni in genere mal definiti, un “sincretismo” e chi più ne ha più ne metta.

Tutte queste però non sono altro che punzecchiature di spillo in confronto ai colpi d’ascia vibrati con foga delirante da un altro cattolico tradizionalista, don Curzio Nitoglia, di cui un amico mi ha recentemente segnalato sul sito dello stesso ecclesiastico un articolo che è un attacco violentissimo contro la figura di Julius Evola e il suo pensiero. Considerando che si tratta appunto di un ecclesiastico, questo mi ha fatto irresistibilmente tornare alla memoria un’altra reminiscenza scolastica, un detto latino medievale: “Cane ante, mulo retro, fratre ante et retro”, ossia: dal cane guardati davanti, dal mulo di dietro, dal prete davanti e di dietro (e tralasciamo per il momento le implicazioni sessuali di questo detto).

L’articolo, di cui vi riporto il link: http://www.doncurzionitoglia/juliusevola.htm , si presenta come una recensione del libro di Marco Fraquelli Il filosofo proibito, Terziaria, Milano 1994. Onestamente, non ho avuto occasione di leggere il libro di Fraquelli, ma mi pare obbiettivamente inverosimile che possa mostrare nei confronti di Julius Evola maggiore accanimento e maggiore velenosit dello stesso don Nitoglia.

Leggendo l’articolo, la farneticazione, di don Curzio si ha l’impressione di fare un balzo all’indietro nel tempo di oltre un secolo, quanto meno ai tempi del Sillabo di Pio IX se non prima:

“Noi sappiamo che esiste una sola vera Tradizione, che Dio consegnò oralmente ad Adamo, che ci è pervenuta tramite i Patriarchi e i Profeti, che Gesù ha completata e resa universale, e che ha consegnata ai suoi Apostoli affinché, tramite il Magistero della Chiesa, arrivasse di giorno in giorno, fino alla fine del mondo, ad ogni uomo. Questa TRADIZIONE VERACE afferma, in sintonia col buon senso e col realismo, che vi è un Dio trascendente il quale ha voluto liberamente creare il mondo, che è finito, contingente e dipendente da Lui e che l’uomo possiede un intelletto il quale per cogliere la verità deve conformarsi alla realtà oggettiva, e che la realtà non dipende da lui, bensì da Dio”.

E’ chiaro? La premessa di tutto il discorso è l’accettazione incondizionata del dogma cristiano-cattolico, ovviamente indimostrato; se non lo si accetta, esso si affloscia come una ragnatela a cui si toglie il punto di sostegno.

Oltre tutto, nello specifico, don Nitoglia si dimostra un discreto ignorante:

“La vera Tradizione per Evola è anticristiana, infatti il Cristianesimo “rappresenta la causa prima della degenerazione del mondo moderno, è la forza eversiva per eccellenza che ha scardinato qualsiasi principio tradizionale… Secondo Evola il Cristianesimo è il principale responsabile della caduta dell’Impero Romano”.

Don Curzio ritiene che questa idea sia una specie di bizzarria di Evola, eppure non è precisamente quello che hanno sostenuto tutti gli storici e i pensatori dotati di un minimo di probità da Machiavelli in poi?

Possiamo andare oltre a questo: la stessa cosa la ammette perfino un filosofo cattolico di sinistra come Massimo Cacciari in un’intervista rilasciata a Maurizio Blondet che questi ha riportato nel libro Gli adelphi della dissoluzione:

“Il Cristianesimo è stato dirompente rispetto ad ogni ethos” (…). Il Cristianesimo non ha più radici in costumi tradizionali, in una polis specifica, in un ethos; non ha più nemmeno una lingua sacra (…). Il Cristianesimo si rivela essenzialmente sovversivo dell’Antichità e dei suoi valori; che esso spezza definitivamente i legami fra gli Dei e la società. L’ethos antico era una religione civile (…). Il Cristianesimo, consumando la rottura con gli dei della Città, sradica l’uomo (…). “Tutta la cultura cristiana è un correre ai ripari contro la tragedia che ha provocato, una tensione disperata a riparare il pericolo che viene dalla frattura tra la Città di Dio e la città dell’Uomo (…). La secolarizzazione totale che viviamo [è] figlia della sovversione originaria operata dal Cristianesimo” .

(Maurizio Blondet: Gli adelphi della dissoluzione, Ares, Milano 2000).

Se le cose rimanessero a questo punto, tuttavia, noi saremmo ancora sul piano di un confronto dialettico, per quanto animato, ma don Curzio scivola presto nell’attacco personale nei confronti di Evola, accusandolo di essere un massone, un drogato, un satanista.

Quella di ricorrere all’attacco personale, alla denigrazione della figura morale dell’avversario quando non si hanno argomenti da contrapporre sul piano delle idee, è una vecchia, vecchissima tattica cattolica, è lo stile cattolico-clericale che riesce a essere nello stesso tempo perfido e untuoso. Avrete presenti ad esempio le falsità e malignità inventate sul conto di Nietzsche, la bassa insinuazione che la sua filosofia sarebbe stata causa della sua pazzia, che sappiamo tutti essere stata conseguenza di una sifilide trascurata, e pensiamo a tutti gli atei e anticlericali che hanno vissuto benissimo a lungo e in salute, a cominciare da Bertrand Russell che a 84 anni ha contratto e consumato il suo quarto matrimonio.

E’ uno stile nel quale si può riconoscere un’intima, profonda, atavica vigliaccheria. Sapete ad esempio che l’indice dei libri proibiti, abolito come tale nel 1964 esiste ancora sotto forma di indice dei libri sconsigliati: in esso si trovano persino i Promessi sposi di Manzoni, ma non le opere di Marx, perché – è ovvio – il socialismo-comunismo-sinistra ha rappresentato e rappresenta ancora una forza, un sistema di potere di cui occorre tenere conto. E’ questo lo stile cattolico: pecore coi forti e vipere con chi non può difendersi o si ritiene non possa difendersi.

Riguardo all’accusa rivolta a Evola di essere stato un massone, l’unico elemento concreto è che fra i maestri di Evola vi fu il matematico Arturo Reghini che probabilmente aveva dei contatti con la massoneria, ma data la statura morale di Reghini, ben difficilmente la cosa potrebbe essere considerata disonorevole.

Reghini si chiedeva: “Quando si smetterà di inchinarsi al genio distruttore del cristianesimo per rendere finalmente omaggio al genio creatore di Roma?”

Bene, ce lo chiediamo anche noi.

Più che un satanista in senso stretto, per don Nitoglia Evola sarebbe stato un assatanato, un posseduto:

“Evola non crede al diavolo ma parla esattamente come un posseduto, vittima incosciente, può darsi, ma certa, di colui di cui nega l’esistenza”.

Ci mettiamo a ridere o a piangere? Se non possiamo accettare un Dio che, appena si gratta un po’ sotto la facciata universalista, lascia scorgere tutte le stimmate della sua origine tribale, totemica mediorientale, potremmo forse credere nella sua controfigura negativa?

Il massimo del ridicolo però don Nitoglia lo raggiunge probabilmente quando cerca di accreditare un’ascendenza ebraica a Evola in quanto di origine siciliana.

[Evola] “essendo siciliano, avrà avuto al novanta per cento, un po’ di sangue arabo, ossia semita, nelle sue vene e magari anche ebraico, dato che la Sicilia ha accolto molti ebrei, sia nel medioevo sia dopo l’espulsione dalla Spagna nel 1492”.

A parte il totale delirio, siamo all’offesa gratuita di qualcosa come un sesto dei nostri connazionali. Forse Borghezio arriverebbe a tanto, forse nemmeno lui.

Che simpatici questi preti cattolici che tirano fuori un razzismo biologico a cui non sarebbe arrivato neppure Lombroso!

Dunque, secondo Don Nitoglia, Julius Evola era un massone, un drogato, un satanista o meglio ancora un posseduto, e per soprammercato pure un ebreo, strano, davvero strano che non lo abbia accusato anche di omosessualità.

Forse don Nitoglia avrebbe fatto meglio a guardare cosa ha in casa Santa “Romana” Chiesa (romana, s’intende, nello stesso preciso senso in cui io e voi siamo esquimesi), dai preti pedofili ai contatti dello IOR con la mafia, la massoneria (in questo caso si, altro che essere stati allievi del povero Reghini, la banca vaticana ha fatto intrallazzi con figuri come Michele Sindona e Licio Gelli), la banda della Magliana.

Ma soprattutto don Nitoglia e quelli come lui si nascondono dietro un dito. Non esiste, non può esistere cosa più ridicola di un antisemitismo, antigiudaismo, antisionismo o quel che volete, di matrice cristiana, quando è evidente che il cristianesimo non è altro che un’eresia dell’ebraismo che si è espansa in maniera ipertrofica, ma le sue radici ebraiche sono sempre lì, chiare ed evidenti. Cosa invocano tutte le domeniche a messa i buoni cattolici? Sapete cosa significa “alleluia”? E’ un’abbreviazione dell’espressione ebraica “hallelujavhé”, lode a Javhé, il dio di Israele, non è altri che questi che i buoni cristiani invocano. Guardate lo zucchetto che preti e frati portano sulla testa, e ditemi cos’altro è se non la kippah ebraica.

Ma se ancora non vi bastasse, ricordatevi che l’ha riconosciuto un papa, Pio XI: i cristiani sono “spiritualmente semiti”, l’ha ribadito un altro papa, Giovanni Paolo II: i cristiani sono “fratelli minori” dell’ebraismo.

Se questi sono i fatti, e lo sono, allora don Nitoglia e quelli come lui sono delle contraddizioni viventi.

Tuttavia, a dispetto di tutto, io mi auguro che quello di don Nitoglia sia un caso isolato. Abbiamo bisogno, c’è bisogno di tutte le forze che è possibile mobilitare per contrastare la giudeoamericanizzazione dell’Europa e preparare la rinascita del nostro continente.

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34 Responses

  1. Paolo
    | Rispondi

    Sono d'accordo con l'auspicio ad un "cessate il fuoco" fra tradizionalisti, ma sono convinto che, se una posizione come quella di Don Nitoglia sia sbagliatissima, lo sia ancora di più quella di chi, come l'autore di questo articolo, voglia a tutti i costi negare natura tradizionale al Cristianesimo e qualunque valore storico alla Bibbia. Vuol dire ignorare l'opera di autori come Tolkien, Mordini e Cristina Campo. E vuol dire ignorare anche ciò che scrisse Evola in opere come "Maschera e volto", "Rivolta", "Il cammino del Cinabro".

  2. Kenneth Lloyd Anders
    | Rispondi

    Esoteric Traditionalism As Decay

    It seems the best that the forward thinkers in the European New Right and the International Eurasian Movement can come up with is a return to Esoteric Traditionalism, or the Traditionalist School. This is a decadent way to seek roots, or to try to retrieve a sacred mystery, a degenerate way to redevelop an initiation structure in a rootless and venal world.

    Like traditional religion, the Traditionalist School essentially affirms the Involutionary Inward Path, which at bottom rejects the material world in pursuit of the bliss condition of heaven or nirvana, which is obtained by ridding the body of all material desires. The Evolutionary Outward Path to Godhood is blocked by the Inward Path because material and supermaterial evolution is the vehicle by which we evolve to Godhood. Biology and evolution are esoterically rejected or considered of the lowest value in the Inward Path, whereas biology and evolution are of the highest value in the Outward Path to Godhood.

    I hypothesize that esoteric traditionalism began in Hyperborean times as a cult to enhance survival and reproduction success, as sociobiology suggests all religions began. Mantras were probably used by warriors to calm themselves before battle, and this later was taken over by the priest class and hypertrophied into elaborate rituals, which lost sight of their warrior and survival origins. Calming techniques were pursued to the level of near material death to attain the insights and the bliss of this state (eg. “we must die to the world.”)

    I would tend to identify with the hypthosized time when men more directly sought to save and advance themselves in bonding rituals. But pre-tradition needs to be upgraded and civilized toward the “cooperative competitive” model suggested by the brilliant but ostracized Raymond Cattell. Evolution can work best with a variety of cooperatively competing races in many small states and regions, guided, voluntarily, by a sociobiologically informed Church, whose mission is our evolution to Godhood.

    All people, all races naturally affirm their own people, and they must be allowed to do so, but the imperialism of esoteric traditionalism usually advocates exclusive racialism for one special people, even though they tend to give lip service to different classes and small states within the empire (see Dugin's Eurasianism). Empires tend to centralize and converge rather than diverge and evolve, as upward evolution requires.

    Evolutionary Catholicism, alone among the ruins, affirms light federalism and small states, like the original Constitution of the United States—where small states and regions can be conceived as becoming virtual ethnostates. This is a realistic way to deal with our overpopulated multiracial world, this is a practical way to allow the evolution toward Godhood of all people, at their own pace, guided by the Church, voluntarily, and lightly protected by the state. The United States is disliked or hated by virtually all esoteric traditionalists for her materialism, but perhaps hated more for her mistaken global hegemony than her Constitution.

    Rather than rejecting the Involutionary Inward Path of traditional religion, and ever mindful of Revitalized Conservatism and Ordered Evolution, Evolutionary Catholicism affirms the Inward Path and includes it in the Twofold Path. The goal of the Inward Path is obtained by blocking all material desires, the goal of the Outward Path is obtained by civilizing and fulfilling material desires.The Inward Path to the material-blocking bliss of the Soul is seen as virtual Godhood, a sacred reminder of the goal of the Evolutionary Outward Path which leads to supermaterial Godhood at the Zenith of Evolution in the Kosmos.

  3. Kaisaros
    | Rispondi

    Beh,se tutte le "radici ebraiche" del cristianesimo stanno

    in un copricapo od in una parola liturgica,sono radici ben superficiali…..

    Se è per questo la Chiesa usa anche(e soprattutto)indumenti

    di origine romana e parla in latino.

    Ben più di uno zuccotto e di un alleluja.

    D'altronde se il portatore del messaggio da cui nasce

    il cristianesimo ed il primo martire sono stati uccisi

    dagli ebrei,tanto filo-ebraico questo messaggio non deve essere……

    Sempre cò 'sta storia "tu sei più ebreo di me

    pappappero!!!".

    Se anche fosse intelligente prendere

    come criterio la distanza dall'ebraismo(cosa

    alquanto ottusa da fare),il cristianesimo certo

    non temerebbe confronti,ad esempio col tradizionalismo,

    che con il giudaismo farisico condivide….l'odio per

    il cristianesimo !!!

    Saluti.

  4. Paganitas
    | Rispondi

    Sottoscrivo ovviamente tutto l'articolo. Che dire di più? Tutto quello che c'era da dire è già stato detto. In fondo alla fine bisogna compatirli, loro e la loro identità confusa.

  5. Paolo
    | Rispondi

    Quoto in pieno Kaisaros

  6. Musashi
    | Rispondi

    Ah ah, Evola semitia perchè siciliano?

    A parte il quantum di sangue nordico che hanno nelle vene i siciliani, ricorderei una cosa: l'origine della famiglia dei Baroni Evola era non siciliana ma castigliana (Evola è un cognome castigliano) e i castigliani non furono mai invasi dagli arabi!

    Anzi furono il nucleo della riconquista spagnola contro l'islam arabo (e anche in favore della fede cattolica, che al Nitoglia credo prema non poco…).

    Infine non risulta che venissero investiti di titoli nobilari i "marranos" espulsi dalla Spagna, e questo chiude definitivamente le insinuazioni senza fondamento del prete Nitoglia.

    c'è da compatire davvero questi cattolici, specie quelli della razza di Nitoglia, se non altro per il loro pressappochismo fazioso, la loro ignoranza, sperando che non sia malafede…

    Mi stupisco che si dia peso ancora al verbo falso dei cattolici; è giusto un articolo come questo, ma forse la linea migliore sarebbe quella di ignorare semplicemente certe criminali assurdità.

  7. Paolo
    | Rispondi

    @Musashi: credo che ci sia non poco pressapochismo anche nel negare il legame di continuità fra civiltà classica e cattolicesimo romano. Sarebbe ora di abbandonare accuse e toni polemici e cercare di ridare coesione al campo tradizionalista

  8. Musashi
    | Rispondi

    Paolo,

    personalmente non mi ritengo un pressappochista.

    E te lo dimostro. Non ignoro i legami di continuità che possano esserci fra il cattolicesimo e l'humus culturale su cui si è sviluppato.

    Ma ora mi viene da dire: e allora?

    Anzitutto io non sono uno di quelli che usa il termine "tradizionalismo" come fosse una specie di ideologia politica, o una versione esoterica del fascismo.Anche questo "tradzionalismo" rientra in ciò che Scaligero chiamava "dialettica", e non è la Tradizione ma soltanto la sua distorsione ideologica, una pura illusione, creazione delle Forze del mondo astrale. Che gli irretiti dalle ideologie (qualunque esse siano) non se ne avvedano, non toglie la realtà del problema.

    Ciò detto sono convinto, e spero, che la cosa non ti riguardi, ma è un pericolo da cui è diffcile sciogliersi ed è molto diffuso, quindi ra bene ricordarlo.

    In ultima battuta, vengo così al punto centrale: cosa vuol dire tradizione?

    In genere con questa si vuole indicare il "sanathana dharma". La corente detta tradizioanlista la definisce Tradzione primordale. Nulla da eccepire, ma ti ricordo che essa nulla ha che vedere, non dico col cattolicesimo, ma già con la cultura profana dei greci, che spesso dovettero rimpinguare la loro spiritualità alla fonte orientale o egizia, come la storia del pitagorismo o del neo-platonismo, e dei Misteri ellenici in genere, ci insegnano.

    Vedi tu dici tradizione: ma io mi rifaccio alla tradzione esoterica, nulla vale per me quella religiosa, exoterica, e ancor più quella profana..

    Dici cultura greca, ma la Grecia, per me è samsara, la stessa "cultura" è samsara, è qualcosa di mondano, è un semplice prodotto umano.

    Essere greco non significa eo ipso aver stigma di trascendenza, anzi….

    Quindi occorre definire a quale "tradizione" tu ti richiami.

    La mia è quella di una trasmissione esoterica.Nulla ha da dirmi una tradizione religiosa, o exoterica, specie poi una come quella cattoliac che è nemica giurata di ogni esoterismo per sua stessa formulazione dottrinale.

    Mi avessi almeno citato, invece del cattolicesimo romano, il cristianesimo delle Chiese orientali, l'unico ad avere ereditato in parte il fondo iniziatico presente nel primo cristianesimo, e l'unico sostanzialmente a veicolare -sia pure in forma assai ristretta- delle forme esoteriche, una Gnosi…

    Sinceramente non so che farmi del cattolicesimo, quindi non ritengo un cattolico far parte della stessa sorgene alla quale sono collegato, nè capisco il senso del problema. Non solo il cattolicesimo e il suo catechismo, ma le religioni monoteistiche in genere, non rappresentano una istanza metafisica completa, nè sono veicoli per la Realizzazione, ma solo per la salvezza (cioè la sopravvivenza temporanea individuale) .

    E prima lo si capisce e prima si smette di parlare sempre di "tradizione", che sembra in questo caso essere solo il modo per giustificare il proprio imprinting storico… (che poi è anche questo samsara).

    • kalpkiavatara
      | Rispondi

      Miyamoto,
      ho letto con molto interesse quello che hai scritto ma, permettimi, Guenon parlava della necessità odierna (già quando scriveva) di ogni esoterista di 'appoggiarsi' ad un exoterismo pur che sia, per via della trasmissione spirituale della Baraka (e ti prego di notare il termine da me usato 'odierna' e 'pur che sia') poi puoi non sentirti affine al cattolicesimo o a qualsiasi altra via devozionale per la tua particolare costituzione spirituale – benissimo siamo in due. Si può anche provare a discutere se la catena (nel caso del cattolicesimo) della trasmissione che parte da Gesù ed arriva fino al Papa attuale sia stata interrotta ma credo sia difficile sostenerlo. Il fatto è che saranno pure pedofili ma questo non importa. Quello che fa la differenza è se sia possibile ricollegarsi ancora oggi e f f e t t i v a m e n t e ad una catena iniziatica che trasmetta quell'elemento non-umano oppure no. Parli di tue vicende personali…chissà quale aggancio (sfuggito allo stesso Guenon costretto a farsi muslim) in occidente tu sei riuscito a scovare… Anche a me, per dire, piacerebbe una bella iniziazione mitraica o ai misteri d'Eleusi ma è inutile prendersi per il culo…i rami che seccano – seccano per sempre.
      Cordialmente, kalpkiavatara.

      • Musashi
        | Rispondi

        Tema interessante, quello da te sollevato.
        Circa la trasmissione apostolica, sempre su questo sito ho espresso il mio punto di vista: non ho mai negato la successione apostolica!
        E ritengo sostanzialmente valida l'iniziazione sacerdotale di un sacerdote.Ovviamente ritengo una iniziazione regolare solo quella del sacerdote, non certo il battesimo di massa, ma l'ordinazione. Mai negata la successione apostolica…
        Esprimo quello che penso con maggiore dovizia di particolari sulla successione apostolica, nei commenti a questo articolo: https://www.centrostudilaruna.it/%E2%80%9Cvetus-or

        Tuttavia la linea di successione può essere- seconda la mia conoscenza- del tutto valida formalmente, eppure l'eggregore di una struttura iniziatica compromesso con forze di natura mondana, samsarica, se non addiritttura contro-iniziatica.
        E' quello che avviene alla chiesa cattolica. Che ha sì la successione apostolica formale, e tuttavia ha distorto l'insegnamento gnostico negando tutto quanto andasse oltre il suo exoterismo.
        Diversamente per fortuna è accaduto per le chiese orientali, quelle copte e in una certa misura quella greca. Di sicuro anche alla Chiesa monofisita siriaca e malankarita (indiana), formalmente sotto antiochia.
        Pur essendo chiese separate, quella malankarita addirittura "eretica" avendo rigettato la dottrina del concilio di calcedonia, sono tuttavia tecnicamente "apostoliche". Quella indiana malankarita e quella siriana sono state fondate dall'apostolo Tommaso, e anche la Chiesa cattolica ne riconosce la legittima successione. preferisco rifarmi alla dottrina monofisita della chiesa di Siria, piu in linea con l'esoterismo cristiano della Gnosi che distingue il Gesù uomo, per quanto iniziato di altissimo livello, dal Logos-Cristo, di cui era l'avatara terreno.

        Purtroppo avere una linea di trasmissione regolare non ha impedito alla chiesa di stravolgere la dottrina-Gnosi, creando un sistema per gli "psichici", e ferocemente avverso agli iniziati, gli pneumatici, a cui ha mosso guerra (templari e catari per esempio). la chiesa occidentale si è, dal concilio di nicea, messa totalmente al servizio degli Arconti e del Principe di questo Mondo. Il che raddoppia la gravità dell'azione se pensi che in quanto "iniziati" hanno tradito lo Spirito. e infatti pagheranno presto il loro karma. Vedrete.

        So cosa diceva Guenon sull'exoterismo ma non mi ha mai convinto. L'exoterismo è, per uno gnostico, un sistema psichico. Non bisogna essere ilici ma neanche psichici. Le dottrine psichiche sono falsamente spirituali. "Re-velatio" significa velare di nuovo cioè nascondere le verità iniziatiche. E' un modo per fuorviare.Infatti ho sempre diffidato di Guenon.Sinceramente il "barakha" o influenza spirituale non è affatto NECESSARIO che passi per vie"exoteriche".

        E ho anche diffidato sempre del mito incapacitante istillato da lui, Guenon, e di cui sembra anche tu sia vittima, circa l'inesistenza di linee esoteriche valide in Occidente…. Ma sotto le ceneri cova ancora il Fuoco, per chi è degno di incontrarlo. Anzitutto mi stupisco del fatto che sembri ignorare esista la qabala, ebraica (ma anche "cristianizzata"), di cui non si è mai interotta la trasmissione! E così anche la teurgia, coltivata persino in ambienti cattolici, sia pur segretamente…E non scordiamoci che tuttora esistono gruppi monastici che praticano in grecia l'esicasmo.
        E poi Guenon non nega la validità della trasmissione massonica. Nel tradizionalismo alla Guenon non se ne disconosce affatto la regolarità iniziatica! saranno pure dei coglioni i massoni di oggi, o dei degenerati… ma mi chiedo perchè sorvolare su preti pederasti e omosessuali e non concedere la stessa indulgenza ai massoni?
        Fare due pesi e due misure non mi sembra un bel criterio….
        E poi ci sono varie linee di magia eonica, o di ermetismo, poco conosciute dal "pubblico" e dalla cultura diffusa dell'esoterismo, ma che nella totale riservatezza portano avanti le proprie trasmissioni. Ma basta la qabalah, di cui l'Eggregore è attualmente operante e vivo, e portatore di una vera influenza spirituale, a smentire i disfattisti circa la Tradizione occidentale.

        Per quanto riguarda il mio caso devo dirti che, sebbene non sia dato a me di parlare in pubblico di certe "credenziali" (diciamo così), nè sarebbe questa la sede, accenno che non ho avuto solo esperienza delle forme occidentali dell'iniziazione. Ho vissuto in Oriente,per anni, quando la mia famiglia lavorava in ambasciata, e sono entrato in contatto con roshi zen ma soprattutto col buddsimo esoterico Shingon e con alcune forme sopravvienti dello Shugendo.

        il mio nick è un tributo al maestro di spada giapponese, ma anche un ricordo di quegli "anni di formazione". Ad ogni modo le mie esperienze non si sono limitate all'Oriente, e su questo non cerco di prendere nessuno "per il culo", per usare una tua espressione.

        Un saluto,
        Miyamoto

        • kalpkiavatara
          | Rispondi

          Caro (sono sincero) Miyamoto,
          mi preme prima di entrare nel merito delle tue considerazioni precisare, se mai ce ne fosse motivo, che quando dico 'prendere per il culo' intendo esclusivamente 'illudersi' e non 'illudere altri'. Ottenere cioè degli effetti nello psichico che si possono spacciare per realizzazioni spirituali…
          Ho visto che hai dedicato molto del tuo tempo alla mia richiesta sul prof. Filippani-Ronconi e ti ringrazio. Poichè lo incrociai anch'io grosso modo vent'anni fa e bazzicavo 'trastevere' nello stesso periodo mi piacerebbe, in privato, discuterne SE VUOI per scoprire le carte sul tavolo CHE VUOI.
          (…non ignoro affatto l'esistenza di scuole ermetiche italiche ma bisogna esser fatti di grana fine e io sono alquanto grossolano)
          Cordialmente, kalpkiavatara.

          • Musashi
            |

            Vorrei puntualizzare sull'eccessiva demonizzazione dello "psichico", grosso pendant guenoniano molto abusato.

            Tradizionalmente infatti il lavoro al livello animico-psichico o energetico è presupposto quasi indispensabile per accedere a successivi stati diciamo spirituali.
            Di solito i guenoninai quando vogliono esecrare qualcosa la bollano come "psichico".

            La realtà di questo vezzo cela malafede. Perchè da sempre prima di accedere a livelli superiori di iniziazione si è proceduto ad una rettifica dei propri veicoli psichici, e parallelamente ad una "purificazione" in vista dell'accoglimento di una piu alta influenza spirituale.
            TUTTAVIA quasi mai si può conseguire alcunchè sul piano spirituale senza prima passare per un una dura e doverosa preparazione che investe la compagine psichica.
            Se non si riorganizzano i veicoli inferiori eterico e astrale, non si avrà l'energia per contenere l'influenza spirituale (ove essa sia operante e reale e si abbia a che fare con vere iniziazioni, non con battesimi o "benedizioni").
            I risultai sarebbero che senza un contenitore preparato il seme cada nella terra arida o peggio ancora che ci siano danni: perchè il fuoco dello spirito brucia tutto ciò che non gli è confacente.
            Voler bypassare il lavoro e gli ottenimenti sul piano psichico è una pia illusione! Come un alchimista che volesse saltare a piè pari all'opera la Rosso senza passare per il Bianco, (lasciamo perdere le vie ultrarapide,chè oggi non c'è più la potenzialità.).Per questo in passato negli Ordini esoterici si puntava ad un graduale lavoro sul piano elementare e psichico, preliminare indispensabile…Mi fa davvero ridere chi pretende di comunicare con gli Arcangeli se non è nemmeno capace di chiamare gli Elementali.

  9. Paolo
    | Rispondi

    Musashi

    per quanto riguarda il tradizionalismo, politico, la mia opinione è quella di Evola, per cui erano i fascismi europei che presentavano alcuni aspetti tradizionali, e per questo li aveva parzialmente difesi. Non in quanto fascisti, ma nonostante lo fossero.

    Quanto al cristianesimo, tu stesso ne ammetti un fondo iniziatico. Sulle Chiese orientali d'accordo. Il problema della deriva antitradizionale cattolicesimo è in parte fondato, ed è ben presente a tutti i tradizionalisti cattolici, che sono cosa ben diversa dai cattolici tradizionalisti. Basterebbe considerare un Meister Eckhart, un Dante o un De Maistre per rendersene conto. E gli stessi Guenon e Schuon, che cattolici non erano, individuavano nel Cattolicesimo Romano (ovviamente, ben prima del Concilio Vaticano II) una delle tante versioni della Tradizione Primordiale. Il problema è complesso e bisognerebbe affrontarlo con serenità e senza animosità. Mi limito a rimandare a quanto è stato scritto sulla figura di Melchisedek.

    Ciao

    alla prossima

  10. Musashi
    | Rispondi

    Guenon era più o meno l'unico della scuola autodefinitasi tradizionalista (un vero iniziato non ha bisogno di definirsi "tradizionalista") a voler illudere qualcuno che il cattolcesimo avesse qualche relazione con la Tradizione primordiale.

    Tanto era convinto di questa cosa, che poi ha visto bene di farsi sufi.

    Quando si dive testimoniare con la vita le proprie parole…

    Vi furono non pochi motivi, all'interno di diversi Ordini iniziatici occidentali, a giustificare il sospetto di un certo geusitismo di Guenon. Non è certo la prima volta che i gesuiti, servizio segreto cattolico, con delega per gli affari occulti e la sfera esoterica, si imbarcano in tentativi di infiltrazione delle società iniziatiche. Lo fecero con diverse obbedienze massoniche nel settecento; lo fecero nei primi del secolo con Guenon per gettare fumo negli occhi al martinismo, screditare non solo la teosofia ma anche i canali che, malgrado le forme non sempre appropriate del teosofismo, veicolavano in un occidente ormai rinsecchito la Tradizione di matrice orientale, coi suoi concetti di karma, che tanto fastidio dettero al mondo cattolico.

    Lo fecero- attraverso Guenon- per screditare la Scienza dello Spirito di Steiner, cioè una tradizione rosicruciana, per evitare proprio che riaffiorasse un filone di esoterismo cristiano.

    Sinceramente non vedo proprio cosa possiate di trovarci di tanto interessante nel cattolcesimo.

    Certo che un fondo iniziatico c'era nel cristianesimo, ma quello si riferiva alla Gnosi, e se vogliamo vedere la deriva, non del cattolicesimo solamente, ma del cristianesimo in genere, la dobbiamo collocare ben più addietro del Vaticano secondo: direi almeno al Concilio di Nicea, ove si delinea già chiaramente una teologia decisamente anti-gnostica, ponendo le basi per una estromissione progressiva dell'elemento veramente esoterico e tradizionale (nel senso pieno del termine). estromissione che si ravvisa nell'ostilità del mondo latino e in parte anche di quello greco verso autori come Origene…

    Quanto il cristianesimo corrente sia vicino allo spirito della gnosi basta leggerlo nella storia del catarismo, e nella crociata che ha segnato anche la fine della civilità cortese.

    Mastro Eckhart non lo citerei perchè in quanto misitco, è per definizione ai limiti dell'ortodossia, e quindi in sospetto d eresia. E' ovvio che all'interno del chiesa vi siano stati dei grandi iniziati come Francesco, Pietro da Morrone, Bernardo di Chiaravalle, e dei magisti di primo ordine come Alberto Magno e l'Aquinate. Ma questo verrebbe da dire quasi malgrado il cattolicesimo, che resta una dottrina essenzalmente anti-esoterica ( e quindi di tradizionale ha davvero nulla, se non il fatto di avere alle sue spalle una "tradizione", ma nel senso appunto che esiste anche una "tradizione" socialista, una tradzione juventina, una tradzione romanista… è evidente che il campo semantico con cui si usa il termine "tradizione" qui è assolutamene diverso).

    Dici Melkitzedeq, figura che compare una volta sola nel Nuovo Testamento, ed una sola mi sembra nell' Antico Testamento. Un po' poco per ascrivere in toto la letteratura giudaico crisitana alla Tradizione primordiale, o al mito della regalità sacra, non trovi?

    vi sono diversi filoni nella Bibbia, spesso contrastanti, e per saperli individuare è necessario conoscere la storia segreta di quei popoli, l'influsso della magia egizia sul sistema mosaico, e le diverse, discrordanti stratificazioni storiche su un'opera come la Bibbia, che è tutt'altro che unitaria. Già il fatto che esiatano due diverse stesure una elohista e una jawhista dovrebbe far riflettere chi conosce un po' di esoterismo comparato…

    Di sicuro se trovi vie, all'interno del cattolicesimo che operativamente ti connettono a Melkitzedeq, e hai la prova che tutto questo sia relamente efficace ed operante, sei davvero un caso unico. La cosa merita approfondimento e ti invito a riportare la tua esperienza…

    Vedi io non sono un pagano anti-cristiano, ma se volessi vedere la tradizione all'interno del "cristianesimo" ti dico che dovresti cercarla nella Gnosi e nella Rosacroce, non certo nella chiesa cattolica romana, che di quella tradizione è nemica giurata.

    Infine ti rimando, in termini di tradizionalismo, all'opera evoliana della "dottrina del risveglio" dove si riporta dell'incontro tra il Buddha (colui che ha ottenuto la Realizzazione) e Brahma, che qui simboleggia il dio delle religioni monoteisitche, che ostacola coloro che vogliono sottrarsi al suo dominio mondano. E qui Evola è chiarissimo nel darne esposozone chiara e corretta.

    Il dio del cattolicesimo non è altro che un'altra versione eggregorica di Yaldabaoth il falso dio degli Ebrei, come ben avevano capito gli gnostici del medio oriente, o quegli altri gnostici orientali: i jainisiti, i buddhisti, i sadhu shivaiti, i grandi siddha, gli yogi dell'Advaita…ecc..

    Vi sono precise iniziazioni tantriche in oriente dove viene esplicitamente insegnata la natura demoniaca delle religioni monoteiste, insegnamento in genere tenuto riservato, e vengono addirittura specificate le classi di esseri mondani che ispirano le religioni monosteistiche; in sanscrito questi esseri vengono chiamati "mara", o Devaputra mara. Notare che devaputra è l'esatta tradzuione sanscrita di "ben Elohim", figli degli dei…parola che compare in alcuni apocrifi dell'Antico testamento, i libri di Enoch, il libro dei Vigilanti, che infatti ebrei e cristiani hanno giustamente cercato di far sparire…

    Del resto prendiamo l'Islam che fu ispirato dal Gibrahil che, in quanto arcangelo, è per definizione un essere mondano. (e che dire della tradzione islamica che vuole che alcun versi del Corano siano stati suggeriti da Satana a Maometto attraverso l'orecchio sinistro, mentre l'arcangelo Gabriele parlava attraverso il destro..?)

    di questo genere di insegnamenti TRADIZIONALI circa la natura non solo mondana, ma decismante demoniaca, dei tre monoteismi, era a conoscenza anche Pio Filippani-Ronconi, che ne ha dato dimostrazione in un paio di articoli assai illuminanti sul ciclo di Kalachakra.

    • Kalpkiavatara
      | Rispondi

      Scusami, dove trovo gl'articoli del Prof. Ronconi-Filippani?
      Grazie.
      Kalpkiavatara.

      • Musashi
        | Rispondi

        Sono riuscito a ritrovare in rete solo questo.
        In questo articolo trovi la citazione di un brano di Filippani Ronconi tratti dal suo scritto sul buddhismo.
        http://forum.invictisvictivicturi.org/modules.php
        articolo peraltro interessante, a firma di S. Consolato, perche contiene un bel sunto su alcuni aspetti del sistema astrologico del kalachakra, e sulla "dottrina dei cicli" ad esso connessa.

        Vi era qualcosa anche sul forum di Politica on Line ma credo che lo abbiano chiuso, non sono riuscito a ritrovarlo.
        Comunque conteneva piu o meno lo stesso materiale.

        Se ti interessano questi aspetti di questo tantra vajrayana,il Kalachakramulatantra, gli unici testi tradotti nella nostra lingua sono quelli di Marques-Riviere e Berzin, che almeno erano degli iniziati di questa tradizione. Marques Riviere la ricevette direttamente dal Dalai Lama a New Delhi.

        Diffidare invece degli scritti di Guenon sul "Re del Mondo", un opera invero piu "occultistica" che tradizionalista, se pensi che sono scopiazzature di illazioni e storielle che Guenon ha tratto da Saint Yve d'Alveidre!! ( e tanti "tradizionalisti giù a berselo come oro colato!).
        Inoltre Guenon era islamico e quindi per niente affatto qualificato parlare del Re di Shamabala, la cui iniziazione è esclusivamente legata al vajrayana buddhista del centro dell'asia, che vede l'Islam come suo nemico storico, da combattere addirittura nella "battaglia finale" di questo ciclo. tecnicamente Guenon era un "mlecca" per i detentori del lignaggio iniziatico di Kalachakra, cioè un "barbaro contro-iniziato".

        Non credo condividerai quello che scrivo,
        mi accontento di segnalare informazioni o riferimenti che siano utili spunti di riflessione.
        Un saluto.

    • kalpkiavatara
      | Rispondi

      Miyamoto, quando dici:
      "…se trovi vie all'interno del cattolicesimo che operativamente ti connettono a Melkitzedeq, sei davvero un caso unico"
      Mi viene da dirti che, considerato che Melkitsedeq è la prefigurazione del Cristo, ti basta l'Eucarestia la domenica a messa per ricollegarti ed ancora pare che lo facciano in massa.

      • Musashi
        | Rispondi

        Bene,
        in linea teorica potrebbe essere così.
        Potrebbe essere, nel senso che quello che riconosco è la validità della successione apostolica e l'ordinazione sacerdotale.
        Ma ricordiamo quello che ha sempre detto Guenon sulle strutture tradizionali, la possibilità che esse degenerino e il fatto che l'influenza spirituale possa ritirarsi (leggasi "considerazioni sulla via via iniziatica").
        Ora stando a quanto mi consta, la Chiesa cattolica ha dato segno di rifiutare buona porta della Gnosi di Cristo cioè il suo insegnamento piu profondo.E questo già è segno di una degenerazione che comincia ben prima del concilio vaticano II, comincia a Nicea, nel terzo secolo. LA svolta fu imposta da Costantino che appoggiò la versione teologica semplificata e aiutò la fazione anti-gnostica per ragioni di calcolo politico. Lui cercava una religione di massa e un culto per dare cemento sociale e politico all'impero. che se ne faceva di una via iniziatica per pochi??
        Aveva bisogno di una dottrina semplice per farla entrare in testa ai britanni, ai barbari, a quegli zucconi di germani… Così con l'appoggio del poter centrale nacque la repressione antignostica. Una isitutuzione ecclesiale che nasce se si impone nel nome della ragion di Stato non può che essere compromessa col Principe di Questo Mondo.

        Dai per scontato che il rito eucaristico connetta alle Potenze celesti "realmente" (mi avessi detto "virtualmente" già potrei capire…), e che questo accada a masse intere!
        ma non è così. Se tu ricevi una iniziazione hai una esperienza trasfigurante, ci posso volere settimane, persino mesi per riprenderti. Chi esce dalla messa la domenica esce con la stessa mente ordinaria con cui è entrato e lo sai benissimo.
        L'esperienza REALE del Sovrasensibile è qualcosa che nel mondo cattolico è ristretto all'ambito della mistica o, almeno una volta, del monachesimo. Se le persone che escono dalla messa comunicate avessero Melkitzdeq sulla testa dovrebbero portare la santità ovunque camminano e curare i malati in nome di Cristo! E' così?
        Non sai quanto ne sarei felice…..

        In effetti non trovo prove per condividere tale entusiasmo. Diciamo allora che sicuramente il rito ti connette ad un eggregore. Quello dell'eucarestia all'eggregore cattolico, il quale ho seri dubbi che abbia piu rapporti con quell'influenza spirituale che fu nominata come Melkitzedeq.
        Un eggregore ha una vita che è indipendente dall'influenza spirituale che riceve, e che a un certo punto può ritirarsi.
        Sicuramente i cattolici hanno connessione col loro eggregore. Su Melkitzedeq o su altre Potenze celesti non ci metterei la mano sul fuoco, anzi.
        Ma almeno l'eggregore resta, stai tranquillo.E' quello che garantisce la sopravvivenza individuale (salvezza) per un certo tempo nel paradiso eggregorico specifico di ogni singola religione (l'islam ad esempio ne ha un altro di paradiso).
        Però attenti: l'eggregore cattolico si va sgretolando negli ultimi tempi. Cosa del resto che la Chiesa sa benissimo.
        Fate un po voi.
        Io più che avvisarvi non posso far nulla.
        Un abbraccio, Miyamoto.

  11. Paolo
    | Rispondi

    La Bibbia la conosco bene. Le tradizioni sono tre: Jahvista (X secolo a.C.), Elohista (VIII sec.) e Sacerdotale (VI sec.). Melki-tzedek appare in un testo di Tradizione Jahvista, ma viene ripreso più volte nell' Antico Testamento ed è centrale nella elaborazione di San Paolo, per il quale Cristo è sacerdote "alla maniera di Melchisedek". Il sacerdozio cristiano è detto anche "Ordine di Melchisedek". Importantissimo è il passaggio in cui si parla del suo incontro con Abram, il quale si inginocchia al suo cospetto, gli offre la decima di tutto il bottino ottenuto in una precedente battaglia (gesto che indica una volontà di ossequio, non solo alla regalità, ma al principio divino che essa incarnava), e viene benedetto, atto che aveva un carattere magico e crismatico molto preciso. Questo è il momento, importantissimo, in cui Abram riceve da Melchisedek l'iniziazione tradizionale. Del resto in tutto l'ebraismo è presente una corrente esoterica, la Kabbalah, da cui sono tratti i klibri di cui parli qui sopra. Vi è anche una seconda tradizione che è il talmudismo, che è, secondo la dottrina cristiana, ispirata da Satana, in quanto influenzata profondamaente dai crudeli culti babilonesi, di tipo tellurico e "demonico". Contro questa tradizione tuonerà Gesù, che nel Vangelo di Giovanni apostofa i sacerdoti "Voi avete per padre il diavolo". Quanto alla presenza di residui esoterici nella Chiesa Cattolica, la stessa dottrina dei sacramenti ("iniziazione cristiana") sarebbe incomprensibile senza una concezione di tipo magico, così come il sacerdozio cattolico, che si articola su tre gradi (diaconato, presbiterato, episcopato). Ovviamente, questo significato profondo della dottrina cattolica è ormai sbiadito e non è più compreso dai fedeli e men che meno dal clero, che ripete gesti e parole in maniera puramente meccanica (e non parliamo degli stupri liturgici post-conciliari, che a volte fanno dubitare che anche qualche prete cattolico…abbia per padre il diavolo!) ma parlare di assenza di elemento tradizionale nel Cattolicesimo a livello teorico è errato.

    Per il resto, approfondirò quanto dici sulle dottrine orientali, che non conoscevo, ma ti invito a fare altrettanto sul cristianesimo

    • kalpkiavatara
      | Rispondi

      @Paolo.
      Il cristianesimo insegnato da Cristo ai discepoli così come pare d'intravederlo E' esoterico. Se ti pare insegnamento per profani l'Eucarestia o la Trinità…o il Padre Nostro non so cos'altro ci si può inventare per denigrarlo a tutti i costi.

  12. Musashi
    | Rispondi

    Scusa, quando mai ho dato prova di scarse cognizioni sul crisitanesimo?

    Non mi sembra di avere commesso qualche errore dis rta nell'esporne la dottrina cattolica.

    ma lasciamo stare…. Sono uscito definitvamente da quell'eggrgore che, se mi permetti, conosco assai bene. e non solo tramite esegesi lettererie.

    Premettiamo subito che fra "sacramento" e "iniziazione" vi è una notevole differenza nella forma e nella sostanza, e anche Guenon separa bene i due ambiti.

    Ma poi, se c'è un fondo "magico" nel funzionamento di un rito, bè questo non testimonia che una data corrente che fa uso di "riti" o "iniziazioni", sia ispirata dallo Spirito. Non trovi?

    Allora dovresti dire la stessa cosa anche delle religioni sincretiche afroamericane, della Santeria, del Candomblè, persino del Satanismo, non trovi?

    Che un rito funzioni ex opere operato testimonia solamente che c'è un eggregore che ancora funziona, è un meccanismo che un magista conosce bene…

    TUTTAVIA: quali forze di altri piani e di quale natura sono quelle che si incarnano nelle eggregore collettiva di una relgione è cosa che non possiamo dedurre dalle tue premesse. Anzi tu stesso paventi che vi sia una genia demoniaca o qualcosa di simile…

    Quello che dallo studio della Tradizione esoterica, sul funzionamento delle eggregori religiose è che esse da una parte garantiscono la sopravvivenza personale per un dato tempo, a patto di sottomettersi alle sue condizioni (secondo una forma di scambio che ricorda quello della vendita dell'anima, in cambio infatti l'eggregore si alimenta della forza psichica del culto, delle preghiere, delle paure e dei millenarismi che genera, tutte cose su cui dovrtesti riflettere). In secondo luogo e proprio per questo, intrappolando in "paradisi" sottili il principio spirituale dell'uomo de facto lo costringe nel samsara, in particolare nel mondo astrale.. Vi è una massima iniziatica sufi che recita infatti: il paradiso è una prigione per un iniziato!

    Lo stato paradisiaco promesso dal cristianesimo e dall'ebraismo non è poi così alto: un kabalista sa che lo stato sottile dei Beati corrisponde in sostanza al reame lunare di Yesod.

    Sai quanta strada da lì fino alla Reintegrazione degli Esseri ?!

    Ti cito Guenon, che per te dovrebbe essere una autorità, nel ricordarti quanto una visione teistica (cioè incentrata sul culto di un dio personale) sia metafisicamente incompleta, cioè insufficiente a far elevare oltre la sfera dell'Essere cioè oltre la Manifestazione. (Considerazioni sulla via iniziatica, gli stati moltelici dell'essere, la grande Triade). Da un punto di vista che il nostro francese di Blois chiama metafisco, il massimo livello escatologico che può garantire una via religiosa (quandanche sia pura e non copromessa) è quello al massimo degli stati informali (o angelici), gli a-rupa loka della tradizione hindu. Poi da lì a sbloccarsi non è facile!

    Fai tu…

    E questo vale per tutte le religioni teisitche.Ebraismo compreso.

    Qui non si tratta di mettere in disussone un filone (tipo quello "giudaico-cristiano") piuttosoto che un altro. Forse è stata fraintesa la mia posizione. Nessun razzismo malcelato!

    Nel filone "giudaico cristiano" troviamo la kabala, La Rosacroce, la teurgia martinista (di derivazione cohenim e dunque "sacerdotale" nel senso da te citato sopra). Tutte vie esoteriche però essenzialmente gnostiche e dunque decisamente avversate dalla teologia cattolica (per incopatibilità dottrinale, me lo permetterai?). Anche la kabala è vista con avversione dall'ebraismo ufficale perchè inficia la Torah formale!

    Pensa che la kabala ammette testi come il "Sefer-a-Gilgulim" (ah premetto che studio la kabala tradizionale da anni), il "libro delle Ruote", che espone una escatologia basata sulla trasmigrazione delle anime! Pensa quanto può essere tollerata la kabala dall'ebraismo ortodosso!

    Quello che tu dici è errato, permettimi.. Non è il cattolicesimo a detenere un qualche deposito iniziatico, nè l'ebraismo, in quanto religione. Le religioni ri-velate, cioè "coperte due volte" servono a tenere nascoste le verità inizatiche. E' esattamente il contrario di quello che dicono i sostenitori del tradizionalismo cattolico.

    Semmai bisgnerebbe dire che nella vicenda dei vangeli (compresi i quattro sinottici) sono presenti elementi che posson essere letti ANCHE ad un livello esoterico.

    Solo che per accedere a quel livello di lettura bisgona abbandonare completamente la dottrina cattolica che non ammette quel livello stesso. Non sono io a fare la dottrina cattolica, non è colpa mia. Ma è così dal concilio di Nicea, te lo ricordo, altro che degenrazione modernista!

    C'è la sempre avuta: ricordi la fine di Giordano Bruno? dei catari?

    Gli iniziati al rogo, accusati di eresia.Ti sembra un atteggiamento compatibile con lo spirito della "Tradizione integrale"??

    Direi semmai che l'accesso a quei contenuti esoterici che dici tu ha per conditio sine qua non, l'abbandono del cattolicesimo. Infatti: nella teologia cattolica non troverai nulla che possa darti l'accesso ai contenuti esotericid del vangelo. per farlo devi rivolgerti all'alchimia eremtica, alla cabala, alla Gnosi, alla Rosacroce. Ti dirò, quanto più hai avuto accesso a quei significati tanto più sei debitore a quelle correnti che la Chiesa ha sempre avversato (con la sua dottrina formale ma anche con i suoi sistemi di potere politico).

    Ti lascio infine con un consiglio: se vuoi cerca di scoprire nell'ambito occulto cosa si celi dietro le due versioni elohista e jahwista (quelle decisive per lo scontro presente all'interno della spirito ebraico), e che tipo di forze di ordine assai diverso si celino dietro questa svolta…

    Ti do un suggerimento: quel mondo "tellurico" babilonese era tutt'altro che tellurico. E te lo dimostro. Secoli di scuola neoplatonica, di teurgia occidentale derivano dagli Oracoli caldaici, di derivazione babilonese.!! Tellurico chiameresti Giamblico, Porfirio, discepolo del grande Plotino?

    Oltertutto "tellurica" non poteva proprio essere la tradizione babilonese perchè essenzialmente stellare! Perfino il culto plebeo dei babilonesi era religione astrologica.

    Furono gli Ebrei per odio verso altri popoli semiti di alta spiritualità ad invertire il culto, prendendo come dio della versione jawhista (che sia detto chiaramente è la più recente, contrariamente ai dati da te citati) un anti-dio babilonese, un deva del cielo inferiore della luna, assai simile all' Indra della tradizione indù, qualcosa di simile più ad un Arconte che a un Dio… Questo dio fu Enlil/Ea cioè il dio del diluvio, avverso al genere umano. L'eroe del diluvio fu il dio Enki. Che però gli Ebrei, per odio verso i loro dominatori babilonesi trasforamrono in Satana-el. E così dall'epoca della cattività babilonese nacque l'inversione demoniaca della religione ebraica, che fu un segreto conosciuto e custodito dall'alta Tradizione gnostica, nonchè dagli Esseni, dai Terapeuti, dai Nazirei (fra cui il Cristo, che sapeva molto, molto bene cosa diceva quando parlava di genia demoniaca, nell'evangelo giovanneo…).

    Se la tradizione Gnostica identificò nel dio dell'Antico testamento un genio maligno, l'Arconte, ciò è dovuto alla conoscenza segreta che si era tramandata all'interno delle comunità iniziatiche del medio oriente, di questo fatto risalente a Babilonia.

    Piccola postilla:

    ti ricordo, vista l'alta considerazione che nutri per la storia spirituale del popolo ebraico,come fatto unitario, altro mito religioso, che la kabala non c'entra nulla e apprtiene ad un momento completamente diverso. La kabala non è altro che il sistema magico degli egizi. Tutto qui. Che Moishyn- Mosè conosceva bene, essendo tra l'altro un prete egizio, della casta sacerdotale di Amon-Ra, esiliato dall'egitto ai tempi della lotta per il sacerdozio di Atum e la nuova religione. Nulla di semitico, nè ebraico nè babilonese. La kabala è magia egizia e di essa infatti non c'è traccia nella Bibbia.

    Anche il dio che prese Mosè, all'inizio dell'Era dell' Ariete, per vincere le sue battaglie è un altro dio ancora (alla faccia del presunto monoteismo), è quello che viene chiamato Shaddai- Sabaoth il dio delle battaglie. Era un dio minore e locale, il dio della montagna adorato dalla tribù di Jetro (altro che IO SONO…).

    E dovremmo chiamare Tradizione tutto questo?

  13. Paolo
    | Rispondi

    Enki è una divinità tellurica, come si evince dal nome (Ki uguale terra). Guarda caso alcuni culti contro inizitici se non propriamente satanici lo hanno posto ad oggetto di venerazione. Sulla parentela tra ebraismo e culti egizi, chi li nega? Lo stesso Giuseppe, profeta biblico, era un esperto di divinazione!!!

  14. Paolo
    | Rispondi

    Nel caso non si capisse: io sono pienamente cosciente che la Chiesa Cattolica ormai è una pianta sempre più inaridita, e non voglio certo dire che in essa si cela la Tradizione in tutta la sua interezza ( i settori realmente tradizionalisti del mondo cattolico sono sempre più marginali e marginalizzati). La mia è una disputa storica priva di qualunque animosità. Spero lo sia anche per te.

  15. Musashi
    | Rispondi

    Ho ritenuto essenziale ricordare come la kabala non stia nella Bibbia. Semmai la Kabala (tradizione orale preesistente) ha assunto, nel momento in cui venne trasmessa all'interno delle comunità ebraiche, la necessità di rivestire una forma esteriore appartenente a quella cultura, in parte per comodità espositiva in parte anche per ragioni di segretezza. Essere accusaati di apostasia o eresia comportava l'espulsione dalla sinagoga, diventare dei paria sociali, dei ghettizati anche nel Ghetto.

    Ugualmente il sufismo non deriva dall'islam ma dalle tradizioni iraniche pre-islamiche, in parte zoroastriane, leggersi gli studi di H. Corbin e Filippani-Ronconi. Al Hallaj, grande maaestro sufi fiì sqaurtato dagli islamici perchè accusato di eresia e bestemmia.

    Ugualmente l'ermetismo cristiano ha fatto lo stesso per far sopravvivere in europa una tradizione segreta sotto la veste di una scienza "accettabile" all'interno della cultura cristiana. Ciò non impedì comunque che molti finirono sul rogo per opera della controiniziatica Chiesa cattolica, come i Templari, loro sì detentori di una vera iniziazione.

    Conoscendo veramente l'origine del Sufismo, della Kabala, dell'Ermetismo, diventa impossibile sostenere che queste correnti fioriscano all'interno di tre monoteismi, direi anzi che sono sopravvissute malgrado i tre monoteismi. Quanto disse Guenon sulla "necessità di un exoterismo tradizionale" è pura fantasia, ed è l'ennesima dimostrazione della sua figliolanza segreta rispetto ai Gesuiti, di cui fu sempre l'espressione.

  16. Musashi
    | Rispondi

    Assolutamente nessuna animosità, neppure da parte mia.!

    Tuttavia Enki fu il salvatore dell'umanità, nel ciclo storico di riferimento. Fu un Manu (per usare un termine guenoniano). Come contestarlo, visto che salvò l'uomo dal diluvio? Qui direi che sei proprio in errore.

    Oltretutto l'etimolgia da te fornita è cosa piuttosto da prendere molto assai con le molle.

    Vi sono altre etimologie che lo collegano al dio sconsciuto, il Dio supremo. En Kik starebbe per Deus absconditus!

    Culti satanici legati ad Enki, non ne conosco, se ne hai contezza potresti addurne una prova, a patto che non sia paccottiglia wiccana o giù di lì'…

    Del resto sono stato io a dire che gli Ebrei assimilarono Enki al "loro" Satana. Ti sembra una prova? il fatto è che gli Ebrei nella loro storia ne hanno fatto di cazzate, causandosi quella specie di karma collettivo nero che li perseguita da millenni. La prima colpa fu quella di aver inverito un culto per ragioni militari e politiche; in realtà i popoli antichi lo facevano a volte, ma gli Ebrei ne abusarono. Sicchè il dio del loro Antico Testamento, fu ricalcato a modello su un dio minore del Cielo della Luna, Signore dei Nubifragi (Enlil) e terribilmente rissoso, settario, nazionalista e vendicativo (che non sono propriamente i dati tradizionali da attibuire al divino, neppure nei suoi aspetti più terrifici! ). Del resto lo stesso settarismo fu ereditato da tutte le religioni che si colegarono a quella linea…

    La seconda azione cosmico-storica nera e infausta che commisero gli Ebrei fu la messa a morte dell'Uomo-Yoshua che incarnava il Logos cristico. Fatto ancora più grave, e che comunque non può dirsi sconnesso col primo, cioè l'inversione del culto.

    Che il dio dell'antico testamento sia in realtà una potenza arcontica è un retaggio che fa parte della tradizione segreta di molte organizzazioni iniziatiche tradizionali, e che gli Gnostici conoscevano bene.

    Ti invito, per non evadere dall'argomento a leggere il testo in questo più espicito di tutti, il Vangelo gnostico conosciuto come "Ipostasi degli Arconti".

    Visto che qui si crea una frattura insanabile all'interno di ciò che chiami Tradizione, mi viene da chiederti: non è per caso Tradizione, anche lo Gnosticismo?

    Dovrebbe anzi esserlo ad un livello ancora più alto essendo un sistema iniziatico ed esoterico, mentre il cattolicesimo dovrebbe esserlo, per tua stessa ammissione, solo in parte e "de relato"?

  17. Kaisaros
    | Rispondi

    In realtà il collegamento tra Enki e satana è presente;

    sia in correnti occidentali,che in correnti orientali come gli "yezidi",che

    venerano appunto "l'angelo pavone".

    Questo collegamento enki-satana è abbastanza dettagliatamente

    descritto in questo sito "www.freewebs.com/itajos".

    Anch'essi parlano di Enki-satana come salvatore e liberatore dell'umanità

    dalla cattiveria del dio-arconte schiavista ebraico.

    Ecco perchè poi uno si scoccia di fedi,rivelazioni,monoteismi o gnosticismi;

    è tutto uno scarica barile;

    -"quello buono sono io,lui ti vuole male!!!"

    -"no,lui ti vuole tenere schiavo,sono io il liberatore!!!".

    Il Do ut Des dei Romani è molto meno ipocrita e schizofrenico……..

  18. Musashi
    | Rispondi

    Ma per carità, Yezidi satanisti sono una vecchia mena del Guenon. Sono satanisi per gli islamici! Certo se la pensate come i grandi monoteismi…

    Gli adoratori dell'angelo-pavone si iscrivono nella nota visione gnostica consustanziale alla citata "ipostasi degli arconti". Ovviamente l'Islam è un sistema monoteistico che adora in sostanza lo stesso dio del vecchio testamento, ergo gli oppostori gnostici vengono tacciati di satanismo. I cristiani perseguitarono gli gnostici, e poi i Catari, perchè detentori della conoscenza esoterica che il loro anti-dio aborriva, perchè in grado di emancipare dal suo eggrogore!

    gli gnostici ebrei furono perseguitati ugualmente e nel I sec. a.C. il loro Maestro di Giustiza fu messo a morte, come accadrà al Cristo, perchè il suo insegnamento contrastava il rabbinismo formale. Gli islamici perseguitarono gli antichi seguaci del sufismo iranico, ma anche gli yezidi curdi, altra tradizione di marice gnostica, ma anche gli Ismaeliti, maestri segreti dei Templari, e scusate ma la tradzione templare non si sembra cosa da poco, per chi si sente "tradizionalista"… poi cristiani e islamici insieme, bollarono di satanismo i Mandei o cristiani di san Giovanni.

    Per quanto riguarda il ramo orientale della Gnosi:

    cito dal canone buddhista, quindi hinayana: majjhima nikaya XLIX, samyutta nikaya I,4, Sutrapittaka nikaya.. ecc. Ove Brahma, prototipo induista del Demiurgo o dio Creatore, è dichiarato nemico degli asceti, tentatore, e anche lui sotto il dominio illusorio di Mara, il Maligno.

    Nel buddhismo mahayana anche vi è un testo, il Brahamjala sutra, il "sutra della rete di Brahma", dove si insegna che le entità adorate come dei, dai vari culti monoteistici, sono sì molto elevate ma sono ben lungi dall'essere immortali, anche se la loro durata è immensa, si parla di eoni di tempo; non sono metafisicamente nemmeno il vertice dell'Essere: nella cosmologia budhista dei 31 piani (loka) di Esistenza, i Brahma e i loro servitori si manifestano fra il dodicesimo e il quattordicesimo stato dell' essere!

    questo e altri sutra mahayana insegnano come e perchè questi esseri abbiano istituito un culto per essere adorati, e attraverso cui possono protarre la loro esistenza nel cielo dei Deva.

    Il buddhismo vajrayana è ancora più esplicito. Qui il dio delle religioni monoteistiche è chiamato Ishavara il Re dei Demoni, e nel tantra di Kalachakra vi sono persino profezie riguardo alla nascita di alcuni monoteismi. Citavo lo studio di Filippani-Ronconi su di esso. E qui mi fermo perchè il resto è di pertinenza di trasmissioni segrete.

    Insomma vi è un bel po' di materiale tradizionale su cui i tradizionalsiti cattolici hanno da riflettere. A meno che anche la tradizione buddista non divenga "satanica", oppure nichilista come vogliono i preti oppure non rigorosamente ortodossa come diceva Guenon. Insomma a "tradzionalisti" di questa pasta cascano dalle mani pezzi sempre più conistenti della Tradizione. di questo passo gli resta il Sillabo, il Corano e poco altro…

  19. Musashi
    | Rispondi

    Ripeto furono gli ebrei invidiosi dei loro dominatori babilonesi a bollare come satanico Enki (avrebbero fatto lo stesso con Zeus o con Dyaus Pitar degli Arii, anzi de facto lo fanno, come lo fanno i cattolici). Vi sembra un meccansimo convincente??

    …dopodichè altri si sono accodati: è la nascita delle religioni monoteistiche e della loro furia esclusivista. Ovviamente i culti MODERNI che si vogliono definire "satanisti" seguono il modello demonologico imposto dalle religioni monoteistiche. Vi dissi per favore di non riportare paccotttiglia wiccana occultista. il link citato mi sembra proprio tale..

    @ Kaisaros, con cui spesso ho concordato su altri punti, vorrei dire che la spiritualità degli antichi romani- sia detto una volta per tutte- è morta quando il sole ha cominciato a sorgere, all'equinozio, nei Pesci. Personalmente il mio sentire è più orientato verso il paganesimo colto dei neo-platonici. Comunque senza nostalgismi bisogna capire che le forme tradizionali seguono leggi cosmiche e hanno in genere una durata non superiore ai duemila anni. I culti patriarcali e guerrieri tipici dell' Ariete, ove è in signoria Marte, sono stati ad esempio quelli dei Dori, dei Romani… Ma anche dell'ebraismo guerriero del grande condottiero Mosè, sterminatore di popoli interi. Quell'epoca si chiuse.

    Poi venne l'era dei pesci o del Sacrificio ( possibilemnte il sacrificio degli altri, come i cari monoteismi ci hanno insegnato!). Con la fine dell'era dei Pesci tutte le chiese e gli eggregori monastici, anche quelli tibetani, anche giapponesi.ecc. hanno iniziato a sfaldarsi.

    Su una cosa non condivido quel relativismo che tu chiami "scarica barile". Ci sono leggi precise che regolano la successione delle forme tradizionali. Questa è una di quelle.

    Un altro punto:

    mi sembra un relativismo non giustificato (ma forse non era relativismo il tuo, nel qual caso ti chiedo venia). Lo scontro è semplicemente- e solo in questa era- fra monoteismi e Gnosi.

    Vi è un fatto che i tradizionalisti cattolici nel loro parlare di "Tradizione" non considerano.. ed è un fatto di portata generale.

    Esoterismo e religione sono due cose, specie in Occidente, del tutto diverse e separate, e non fanno parte allo stesso modo della "Tradizione": vi è persino scontro fra la gnosi e l'esoterismo da un lato e le religioni devozionali dall'altro (si badi che esistono anche in oriente, pensate ai vaishnava che che inveiscono contro l'advaita vedanta..)

    La differenza è enorme: è diverso 1) il metodo: l'esoterismo segue una via "secca", solare, e individuale. Quella religiosa è una modalità mistica, umida, devozionale, soprattutto collettiva.

    2) E' differente la visione perchè l'esoterismo è depositario di una visione, per dirla una volta giustamente con Guenon, "metafisicamente completa". La religione invece ha una visione teologica e in quanto tale non ammette la possibilità di colmare lo stacco ontologico fra l'umano e il divino. Nel negare una ascesi che possa ricondurre l'uomo allo stato divino (il ritono al Pleroma gnostico, o la realizzazione del Nirguna-Brahman induista) la religione resta essenzalmente dualista e come tale la sua visione ultima è imperfetta e incompleta. (ah, di rigore le dottrine dualiste sarebbero queste sì davvero sataniche, infatti dia-bolos e "due" sono associati non solo secondo la cabala fonetica ma nel senso letterale: diaballein è il verbo della dualizzazione della "separazione").De relato, la visione religiosa è creazionista, nelle dottrine esoteriche si esprime invece l'idea corretta di una emanazione, pro-odos, di plotinana memoria ecc…

    3)Infine è diverso il frutto. Le religioni promettono la Salvezza, cioè la sopravvivenza personale (che in realtà non è mai eterna: infatti tutto ciò che ha forma resta all'interno del Samsara). Sopravvivenza che avviene in questo o quel paradiso eggregorico creato da questa o quella holding di culto.

    Al contrario l'esoterismo è una via per la reintegrazione nell'Assoluto (moksha induista, Nirvana buddhsita, ritorno al Pleroma gnostico, essere tutt'uno col Tao, reintegrazione dell'essere di cui parla la kabala, oppure Realizzazione della Grande Opera alchemica…). E sopratutto non postula la "fede", ma l'azione interiore e la trasmutazione dell'Essere.

    Io appartengo per mia personale vicenda alla tradizione esoterica.

    In ultimo faccio notare una cosa. La via eroica-magica è normalmente giudicata "titanica", "prometeica", se non addirittura apertamente "luciferica", dai sostenitori della concezione devozionale, bontà loro..

    Gli gnostici parlano di Demiurgo, che non è necessariamente satanico. Solo è un dio minore e cieco, che però pretende di essere adorato e servito. Tuttavia il demiurgo (Jehova, Yaldabaoth) a volte assume, in alcune correnti, connotati satanici, questo sì. Può sembare un cavillo però le accuse, kaisaros, non sono reciproche ed equipollenti.

    la Gnosi vede,nelle fedi devozionali, dei sistemi di dominio e sottomissione sul piano sottile e spirituale, a cui compete l'immagine di Satana, specie quando si armano di fanatismo e repressione (cosa che almeno nessuno gnostico ha mai fatto..). L'elemento di Liberazione presente nella Gnosi invece è visto propriamente come "luciferico" dai teisti. "Satana" e "Lucifero" non sono affatto la stessa cosa! Sono due principii cosmici differenti. Rudolf Steiner, indipendentemente dal giudizio sulla sua opera, ha rinominato questa contrapposizone parlando di Arhimane e Lucifero.

    Direi che la contrapposizione fra il mondo religioso ed exoterico e la tradizione esoterica sia un "phenomenon bene fundatum" e come tale credo che il mondo "tradzionalista" dovrebbe avere il corraggio di ricoscerlo e affrontarlo.

  20. Kaisaros
    | Rispondi

    Scrive di più Polia in 4 righe che non calabrese in tutto l'articolo………..
    E' un pò delirante in effetti.
    Oltre a dire "uffa quello è un dio totemico mediorentale"
    e
    "ahahah dobbiamo ridere o piangere",
    poco altro.

    Penso che odifreddi sotto stupefacenti scriverebbe qualcosa di molto simile……..

    Saluti.

  21. Musashi
    | Rispondi

    Si bisognerebbe però chiedere a Polia cosa pensi di Nitoglia, essendo lui un cattolico (un "tradizionalista cattolico" e non un cattolico tradizionalista, cosa che è invece Nitoglia).

    Glielo chiederò la prossima volta che lo vado a trovare al suo museo entoantropologico in quel di Leonessa, sull'appenino laziale.

  22. Francesco
    | Rispondi

    Caro Musashi, parli di cristianesimo e non conosci la sua mistagogia. non sai proprio un bel nulla. sei solo un pallone gonfiato. ciò detto, Nitoglia non conta nulla

  23. Dar
    | Rispondi

    Uffa, che noia continuare a leggere queste invettive neopagane – area da cui ho preso definitivamente commiato – basate tutte sul fatto che si giudica le religioni/religiosità rimanendo sul piano essoterico, formale, di superfice. Certi passaggi sembrano presi pari pari dalla critica marxista alla religione. Con queste basi non si può nemmeno parlare di un fronte della Tradizione. Qui siamo fuori dalla Tradizione. Come non vedere che il cristianesimo ha cambiato le carte in tavola affinché ciò che contava venisse salvato? Come non capire che il mondo antico è diventato il cristianesimo – o meglio il cattolicesimo. La prova del nove è il giudizio che il mondo protestante e i tdg danno del cattolicesimo: paganesimo paludato di Bibbia. E anziché schermirmi – come fanno i cattolici essoteristi (limitati dalla trappola dell’esclusivismo*) – la cosa mi fa onore. Che cosa sono tutte le istituzioni cattoliche se non prassi pagana sub specie haebraicitatis? Cristo ha più in comune con Ermete Trismegisto o con il giudaismo talmudico? A parte che anche l’antigiudaismo indiscriminato rischia di rendere miopi nei confronti di dati tradizionali disseminati anche nella via ebraica. Mai analizzato Sansone alla luce di Ercole? E il carro di Elia non è forse il carro di Helios? Scopiazzature dei pagani? Dai, su, non siamo infantili. Il guaio che attanaglia l’intelligenza (nel senso di comprensione) dell’area è il pregiudizio nazionalista, e il rifiuto di analizzare i dati religiosi con la lente della trascendenza. Ci si liberi dall’orgoglio a non voler accettare l’innesto veterotestamentario e si capiranno molte cose, i dati appariranno sotto una luce molto diversa, meno limitata.

    * (l’esclusivismo non è altro che l’hic sunt leones dell’essoterista: il limite oltre cui non deve andare per non cadere nello scandalo, e quindi nell’irreligiosità; per le masse è un bene che ci sia, le elites possono e devono scavalcarlo; non è questo il luogo per dimostrare come ciò sia un fatto)

  24. Dar
    | Rispondi

    Scusate, solo per commentarne una:
    Scrive Musashi:
    “[…] Dai per scontato che il rito eucaristico connetta alle Potenze celesti “realmente” (mi avessi detto “virtualmente” già potrei capire…), e che questo accada a masse intere!
    ma non è così. Se tu ricevi una iniziazione hai una esperienza trasfigurante, ci posso volere settimane, persino mesi per riprenderti. Chi esce dalla messa la domenica esce con la stessa mente ordinaria con cui è entrato e lo sai benissimo. […]”

    Ma tu che ne sai? Sei in grado di escludere che ciò sia avvenuto o avvenga?
    Azz, saper leggere nel cuore di qualche miliardo di persone (anche del passato) è una dote non da poco, devo riconoscerlo.

  25. Sandro
    | Rispondi

    Evola era SICILIANISSIMO, sia pur nato a Roma!!! La madre, Concetta Frangipane, apparteneva alla nobile famiglia siciliana dei Frangipane, presente in Sicilia fin dal Medioevo!!! Per quanto concerne la parte paterna di Evola, anch’essa siciliana, la situazione è alquanto problematica, in quanto che ad un certo momento l’albero genealogico degli Evola si interrompe per mancanza di documenti! Da questi documenti si evince che gli Evola erano di certo una famiglia benestante, ma non se ne evince la nobiltà, tanto che qualcuno ha osato dire che il padre di Evola non fosse affatto nobile, prendendo anche spunto dal fatto che il cognome “Evola” è abbastanza presente e popolare in Sicilia, soprattutto nel palermitano! Tuttavia si sono fatte delle ipotesi più o meno probabili: alcuni hanno detto che probabilmente gli Evola non figurano registrati nell’Albo d’Oro della Nobiltà Siciliana, in quanto che, come molte altre famiglie nobili siciliane appartenenti alla piccola nobiltà, non procedettero per qualche motivo a tale registrazione quando i vari sovrani la richiedevano per riconfermare titoli, privilegi e proprietà (costoro quindi ipotizzano che gli Evola probabilmente appartenessero alla piccola nobiltà siciliana); altri, come l’introduttore all’edizione tedesca di Imperialismo Pagano, ipotizzano che gli Evola fossero dei siciliani di origine normanna, deducendo questo dal significato che essi attribuiscono al cognome “Evola”, che conterrebbe un significato normanno; altri ipotizzano quanto detto da Musashi, cioè che gli Evola fossero degli spagnoli-castigliani, successivamente passati in Sicilia, durante la conquista spagnola della Sicilia, visto che effettivamente una famiglia nobile castigliana con tale cognome esistette davvero, ma il collegamento tra questa ultima e la famiglia paterna del grande tradizionalista, come dicevamo, è problematico, in quanto, sia pure ipotizzabile, non certo!

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