Alla scoperta della lingua etrusca

Risultato del lavoro venticinquennale del prof. Massimo Pittau (1), glottologo, esperto di linguistica sarda ed etrusca, autore di circa quaranta libri e di più di trecento studi (2) concernenti questioni di linguistica, filologia, filosofia del linguaggio, questo Dizionario della Lingua Etrusca (sigla DEtr) è il primo ed unico vocabolario generale fino ad ora pubblicato sulla lingua etrusca.

L’Autore nei circa 8.500 vocaboli che compongono il Dizionario raccoglie e presenta tutte le scoperte fatte dai linguisti precedenti e quelle fatte da lui personalmente, non tralasciando alcuno dei lemmi rinvenuti nelle varie iscrizioni scoperte fino alla redazione del medesimo. Oltre all’esposizione delle singole voci, Pittau offre la traduzione dei “testi lunghi”, fra i quali ricordiamo “Il Cippo di Perugia”, “Le lamine auree di Pyrgi” e l’ormai famosissima “Tabula Cortonensis”.

Degna di nota è la seguente affermazione tratta dalla lunga Prefazione dell’Autore: “È cosa abbastanza nota che l’antroponimia etrusca corrisponde in larga misura a quella latina e viceversa, come ha luminosamente dimostrato la geniale opera di Wilhelm Schulze, Zur Geschichte Lateinischer Eigennamen (1904)” (p. 12). Corrispondenza riscontrata dal Pittau in circa l’80% degli antroponimi etruschi.

Questa “larghissima corrispondenza della antroponimia etrusca con quella latina è carica di un importante significato sul piano propriamente socio-politico-culturale: essa dimostra chiaramente che le due società, quella etrusca e quella romana, hanno vissuto a lungo in forte colleganza ed anche commistione, quasi in stretta simbiosi, soprattutto nei secoli della monarchia vigente a Roma e della repubblica” (p. 12).

Del resto all’inizio Roma sarà stata una città “socialmente e linguisticamente mista, dato che era sorta esattamente sul confine tra l’Etruria e il Latium Vetus” (p. 12), costituito dal fiume Tevere. “E non a caso lo stesso nome di Roma è molto probabilmente etrusco” (3). Concludendo, “sul piano propriamente linguistico, quella corrispondenza lascia intravedere che molti vocaboli etruschi – assai più numerosi di quanto si è fino ad ora pensato – siano entrati nel lessico latino ed inversamente molti vocaboli latini siano entrati nel lessico etrusco” (p. 12).

Un libro non solo per specialisti o appassionati di etruscologia ma anche per i curiosi.

Note

1) Per il curriculum e la bibliografia vedi il sito: pittau.it.
2) Ne vorremo segnalare alcuni, ma l’elenco sarebbe troppo lungo per la natura di questa recensione; pertanto rimandiamo alla bibliografia di cui alla nota precedente.
3) Id. Cfr. M. Pittau, Etimologia del toponimo Roma [http://www.pittau.it/Etrusco/Studi/roma.html]. Vedi anche C. de Simone, I nomi Romolo e Remo come etruschi, in A. Carandini (a cura di), La leggenda di Roma, vol. I, Dalla nascita dei gemelli alla fondazione della città, Fondazione L. Valla, Milano 2006, pp. 455-468.

Massimo Pittau, Dizionario della Lingua Etrusca, Libreria Editrice Dessì, Sassari 2005, pp. 528, € 30,00; pubblicata in “La Cittadella”, VII, n. s., n° 26,apr.-giu. 2007, pp. 104-105.

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Nato a Prato nel 1953. Collabora alle seguenti riviste di studi storici e tradizionali: Arthos; La Cittadella; Vie della Tradizione; ha collaborato a Convivium ed a Mos Maiorum. Socio della Società Pratese di Storia Patria; dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri e del Centro Camuno di Studi Preistorici. E' stato tra i Fondatori del Gruppo Archeologico Carmignanese.

  1. Giuliana Poli
    | Rispondi

    Lavoro immenso…Molto interessante il rapporto simbiotico e la commistione del mondo etrusco e romano nella lingua ma soprattutto nella ritualità e sacralità. Complimenti.

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