Le ultime novità della Fondazione Julius Evola

A gennaio del 2008 è stato pubblicato Julius Evola, Anticomunismo attivo, n.43 della serie “I Quaderni di testi evoliani” pubblicati dall’editore Controcorrente di Napoli. Si tratta della raccolta di tutti gli articoli che Evola ha dedicato a questo problema dal 1938 al 1968. Curato da Marco Iacona, pur non configurandosi evidentemente come una monografia specifica, assume tuttavia carattere di completezza, specie se si tengono presenti i libri nei quali Evola aveva accolto il poco che aveva scritto sul comunismo.

Nella sua lunga introduzione, che in realtà è una vera e propria presentazione di un modo particolare di studiare il fenomeno rivoluzionario, Iacona fa notare con puntualità che gli studi evoliani non devono essere inquadrati nel consueto panorama della politologia accademica, ma scaturiscono dal retroterra dottrinale nel quale si collocava Evola. Lo stesso fenomeno rivoluzionario viene affrontato nei suoi contenuti culturali e tendenzialmente pervertitori, poi nel significato che ha assunto nei confronti del diritto internazionale, la sua tendenza alla “rivoluzione permanente”, il suo tendere al capovolgimento dei tradizionali valori politici e sociali che avevano retto l’Europa nel corso dei secoli. Un discorso a parte va fatto per le riflessioni evoliane sul ’68 e i tentativi velleitari fatti da alcuni giovani di costruire una specie di schieramento “nazi-maoista” che visto 40 anni dopo, mostra solo l’inconsistenza culturale e politica di molti giovani di quel tempo.

Qualche mese prima era stato pubblicato il n. 42 dei “Quaderni di testi evoliani” dedicato a La via della realizzazione di sé secondo i Misteri di Mithra. Curato da Stefano Arcella, il libro può essere diviso in due parti. La prima comprende un lungo saggio introduttivo scritto dal curatore che delinea il “luogo storico” del mithraismo, e poi due articoli evoliani sui Misteri di Mithra, due sul natale solare e altri due sull’imperatore Giuliano. La seconda parte del testo, configurata come un’Appendice, è formata da una introduzione di Arcella al Rituale mithriaco e dallo stesso testo del rituale quale era stato presentato, tradotto e commentato nella rivista UR.

Come si vede, si tratta di un libro di interesse che illumina su alcune prospettive evoliane, specie se si tiene presente che il primo articolo dedicato da Evola al dio Mithra risale al 1926 e il secondo fu scritto nel 1971, come a dire che l’attenzione per questa forma di misteriosofia non cessò mai e si snodò per tutto il tempo del suo impegno culturale.

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