La rosa e la croce

L’uomo è una pianta rovesciata.

Come il positivo e il negativo stanno sulla calamita così l’uomo e la pianta stanno sulla terra.

L’uomo ispira aria pura, l’ossigeno, e libera nell’aria un veleno: l’anidride carbonica. La piante assorba questo veleno e lo trasforma in vita; libera così nell’atmosfera attraversata dai raggi del Sole l’aria che entra nei polmoni degli uomini e degli animali.

L’uomo ha la sua testa in alto, immersa nella luce, e vive una esistenza cosciente: si chiede come vivere, cosa fare, perché accadono le cose e quando gli capiteranno. La sua coscienza è però ricolma di egoismi e di brame.

La pianta vive una esistenza senza brame, ma immersa in un sonno senza sogni. Le sue radici affondano nella oscura terra, laddove non penetra la luce del Sole e non giungono i pensieri e le emozioni.

Il fiore manifesta nel suo verde stelo la purezza della vita vegetale.
Le passioni che si agitano nel sangue degli uomini si dipingono sul suo volto attraverso tutte le sfumature del rosso. Il rosso esplosivo dell’ira e dello sforzo estremo; il rosso acceso della passione carnale. Il rosa dell’imbarazzo e del pudore. Il pallore dello spavento, quando il sangue si ritrae all’interno del corpo.
Ma l’uomo può nobilitare le proprie passioni e trasmettere ad esse la purezza della vita vegetale. Nell’immagine della rosa, il rosso del fiore sboccia sul verde del gambo. Per questo la Rosa è il mistico fiore dell’Occidente.

L’uomo si sviluppa lungo l’asse che congiunge cielo e terra. Ma i suoi organi genitali sono posti in basso: la forza del sesso come gravità lo attira verso il basso, verso istinti terreni.
La pianta senza malizia mostra al cielo i suoi organi riproduttivi: il fiore si apre alla luce e riceve in sé il raggio del Sole per una fecondazione priva di brama.

L’uomo e la pianta si dispongono così lungo lo stesso asse che congiunge cielo e terra. L’uno con il capo verso l’alto, che riflette nei suoi colori i colori del cielo. L’altra con le radici immerse nella terra.
Tra i due si pone l’animale, con la spina dorsale parallela alla terra, come il secondo braccio di una croce.

L’animale solleva il capo da terra, ma non lo alza al cielo. La corrente che attraversa il suo corpo tende a porlo in parallelo alla terra (1).

Le terra, il regno minerale, è la base. Su questa base la pianta e l’uomo si dispongono lungo le due direzioni dell’asse verticale; l’animale – in posizione orizzontale – forma l’altro braccio della Croce del Cosmo.

La meditazione sulla rosa e la croce apre così le porte ai segreti del cosmo e dell’uomo (2).

NOTE

Franz Hartmann, I simboli segreti dei Rosacroce 1) Un caso particolare è dato dalla scimmia, la cui andatura è semieretta e la cui figura rappresenta una degenerazione dell’archetipo della forma umana. Cfr. l’esaustivo saggio del biologo genetista Giuseppe Sermonti, La luna nel bosco. Saggio sulle origini della scimmia.
2) Cfr. in Esercizi di Formazione, l’esercizio della Rosa+Croce.

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2 Responses

  1. Raffaele Giordano
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    IN VERITA^ IN VERITA^ VI DICO 3,3 PERIO-DICO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    IN CRUCE SUB SPHAERA STAT SAPIENTIA VERA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    AL GHIBLI AL RASOULI CUSTODE DEI VENTI DELL?ATL R+C

  2. Illes
    | Rispondi

    Grazie per l interessante e profondo articolo cordiali saluti

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