La Reconquista

reconquistaIn un momento in cui l’Europa per l’ennesima volta si trova sotto invasione musulmana, è quanto mai opportuno ripercorrere episodi storici che presentano affinità con l’epoca contemporanea. A questo proposito giunge opportuna la pubblicazione del libro La reconquista di Alessandro Vanoli.

Il termine reconquista viene utilizzato per indicare la progressiva avanzata dei regni cristiani contro gli invasori musulmani nella penisola iberica, e il libro di Vanoli ricostruisce le vicende storiche spagnole dopo la caduta dell’Impero Romano. Nell’alto medioevo la Spagna si caratterizza come il Regno dei Visigoti, e in questo ambiente vede la luce l’opera di Isidoro di Siviglia, uno dei grandi intellettuali di riferimento dell’età medievale. Nel 710 comincia l’invasione islamica: tutta la storia della Spagna medievale sarà segnata dallo scontro fra cristiani e “mori”. I musulmani avanzano fino alle pendici dei Pirenei e compiono incursioni in Francia, dove vengono fermati nella storica battaglia di Poitiers da Carlo Martello nel 732. Gli Arabi chiameranno la terra conquistata al-Andalus, mentre i regni cristiani superstiti sono schiacciati nella parte settentrionale della penisola. I cristiani che vivevano in territorio musulmano, definiti “mozarabi”, dovevano pagare una tassa speciale per poter godere di diritti civili. Ma si verificarono anche casi di rivolta dei mozarabi contro i dominatori musulmani: i ribelli, uccisi dalle autorità islamiche, furono onorati con un culto dei martiri che sarà oggetto di grande devozione in tutti i regni cristiani.

Fra i monti delle Asturie si riorganizza il primo regno cristiano per opera di Pelayo (ca 718-737). Il regno asturiano si richiamava al passato romano-visigoto e si trovò a combattere non solo contro i musulmani, ma anche contro i bellicosi vicini Baschi e Galiziani. In quest’epoca si delineano regni cristiani anche in Aragona e in Catalogna: i cristiani di Spagna cominciano a elaborare una coscienza identitaria per affrontare il nemico comune musulmano. In questo clima ebbe grande risonanza fra gli intellettuali dell’epoca il Commentario all’Apocalisse di Beato di Liébana, un’opera che mostrava come il Regno dell’Anticristo fosse ormai alle porte: per la mentalità dell’epoca i saraceni erano evidentemente le orde di Satana che assediavano la Città di Dio.

I regni cristiani iniziano a fare alleanze contro i saraceni: nel 919 si registra una prima importante vittoria contro l’Islam a opera delle forze unite di Navarra, Castiglia e León. È in questo periodo che acquisisce grande popolarità il culto di Santiago de Compostela, che diventerà una sorta di protettore della riconquista cristiana.

cantare-del-cidAlla fine dell’XI secolo si collocano le celebri gesta del Cid Campeador, che nell’immaginario collettivo spagnolo diverranno un altro potente elemento di coesione in funzione antimusulmana.

I successi cristiani spinsero i musulmani a cercare aiuto in Nord Africa: nel XII secolo gli Almoravidi, nomadi del deserto, guidarono le forze musulmane in al-Andalus. Ma ormai l’impeto cristiano era inarrestabile e l’ideologia della reconquista tendeva a collegarsi a quella delle crociate: la Guerra Santa nella penisola iberica veniva gradualmente associata a quella che i crociati conducevano in Terra Santa. Infatti si recavano a combattere nei regni spagnoli molti giovani provenienti da tutte le parti d’Europa, proprio come si andava a combattere in Palestina. Anche gli ordini monastici militari erano impegnati sul fronte spagnolo: accanto ai Templari e ai Cavalieri di San Giovanni venne creato l’Ordine di Calatrava per i cavalieri iberici.

Inoltre nel XII secolo, con la presa di Lisbona, nasce un nuovo regno cristiano che sarà destinato a un futuro di grande potenza coloniale: il Portogallo.

fra-cristiani-e-musulmaniI musulmani reagirono conseguendo importanti successi, quindi il papato stimolò i regni cristiani a una grande alleanza contro gli infedeli. Il 16 luglio 1212 si arrivò al più grande scontro fra cristiani e musulmani in territorio spagnolo: la battaglia di Las Navas de Tolosa, che registrò una vittoria decisiva cristiana. I racconti della battaglia tramandati dai cronisti dell’epoca narravano l’evento con toni edificanti: i militi cristiani si svegliarono a mezzanotte, nell’ora in cui il Cristo era risorto dalla morte, celebrarono la Messa, fecero la comunione e si presentarono così in battaglia come autentici combattenti della Guerra Santa. A dare man forte ai musulmani era, invece, il demonio.

Da quel momento in poi i musulmani saranno sempre sulla difensiva, fino alla definitiva cacciata dei mori con la presa di Granada nel 1492. Isabella di Castiglia emanerà il famoso decreto di espulsione di ebrei e musulmani, e la monarchia spagnola troverà il suo mito fondante nella secolare guerra contro l’Islam.

La reconquista è sicuramente uno degli episodi storici che mostrano in maniera lampante l’impossibilità di far convivere culture profondamente diverse, e in un’epoca in cui una debole e anemica Unione Europea cerca un’identità, l’epopea dei regni cristiani in lotta contro l’Islam si presta a diventare nuovamente un mito di fondazione per uscire dal vicolo cieco del mondialismo.

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Alessandro Vanoli, La reconquista, Società editrice il Mulino, Bologna 2009, pp.240, € 12,50.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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3 Responses

  1. […] un ruolo cruciale nella storia dell’umanità: lo scontro tra Cristianità e Islam, con la reconquista della penisola iberica a occidente, le crociate e la disperata lotta per la sopravvivenza […]

  2. Paganitas
    | Rispondi

    La Reconquista fu uno dei più grandi momenti dell'Europa moderna. Chiaro esempio di Rivoluzione Conservatrice resterà a Gloria perenne della Nobiltà Ibero-Visigota.

  3. Paolo
    | Rispondi

    Nonchè a gloria della Cattolicità (quella vera, non quella odierna che se ne vergogna e chiede scusa!).

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