La dittatura del PIL

Verrà presentato lunedi 11 febbraio dalle ore 21 in poi presso Le trottoir di Milano (Piazza XXIV maggio) il libro La dittatura del Pil di Pierangelo Dacrema, edito da Marsilio Editore, una suggestiva e disincantata analisi di una delle più grandi ossessioni che ammorba economisti e politici di tutto il mondo, una sigla entrata ormai nel linguaggio comune di tutti: il Pil, ovvero il prodotto interno lordo.

Pierangelo Dacrema, La dittatura del PIL
Pierangelo Dacrema, La dittatura del PIL

Dacrema, che ha insegnato Economia in diverse Università Italiane, parte dal principio che la classe politica di quasi tutti i paesi industrializzati indica nel Pil il dato indicatore del benessere di una nazione o meno, senza tenere conto delle condizioni di vita reali delle persone. Dacrema nella sua analisi ha un illustre precedente; uno dei primi a battersi contro il valore assoluto del Pil fu addirittura Bob Kennedy che nel 1968, durante il celebre discorso all’Università del Kansas, così profetizzò: “Non possiamo misurare i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana. Contabilizza le serrature speciali per le porte delle nostre case e le prigioni per coloro che cercano di forzarle…Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari…Si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere e l’onestà dei pubblici dipendenti. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell’equità dei rapporti tra noi. Non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra compassione…”.

Dacrema, con un’arguzia e una sensibilità che si riscontra sempre meno tra gli economisti, analizza la situazione del nostro paese che naturalmente non sfugge alla cosidetta “dittatura del Pil”, come peraltro dimostra un passato scambio di battute tra Zapatero e il nostro Presidente del Consiglio, ciascuno teso a dar prova di come il PIL del proprio Paese fosse superiore a quello dell’altro: “Il mercato è una giungla… Sappi che devi essere un leone, che alla caccia è affidata la tua sopravvivenza, all’abbondanza delle prede il vigore dei tuoi muscoli, la forza delle tue mascelle e la lucentezza del tuo pelo. Il tuo PIL è il numero delle gazzelle che riesci ad abbattere e sbranare. Occorre essere veloci e possenti, astuti e spietati. Ma come, ti chiedi, ti hanno insegnato a dire buongiorno e buonasera, a essere civile e gentile in tanti momenti della giornata e dell’esistenza, per poi costringerti a comportarti come una belva in materia di economia?”, dice Dacrema.

Partendo da questi presupposti la presentazione milanese del libro sarà un’occasione per ampliare questi argomenti con il pubblico e per entrare nel vivo di questioni più pratiche che teoriche. Dacrema tenterà infatti di dare una spiegazione a dati economici pressochè incomprensibili: “Come mai a Milano, una delle città più ricche di un Paese che, come il nostro, è dotato di uno dei PIL pro-capite più alti del mondo, il 30% delle famiglie stenta ad arrivare alla fine del mese? Come mai un autoferrotranviere della Lombardia, regione italiana a elevatissimo PIL pro-capite, percepisce uno stipendio che gli consente di vivere appena sopra la soglia dell’indigenza, mentre un autoferrotranviere della Calabria, regione che quanto a PIL è fanalino di coda d’Europa, gode di una remunerazione che gli garantisce un relativo benessere? E se questo non bastasse Dacrema cercherà di spiegare perchè in Spagna, Paese che, come si è affannato a puntualizzare il nostro Primo Ministro, ha un PIL inferiore a quello italiano, si ha la percezione, a detta di tutti gli osservatori del mondo, italiani e spagnoli compresi, di un benessere superiore e più diffuso? Nel corso della presentazione interverranno numerosi personaggi tra cui Paola Fiorido, anima culturale di Markette, che leggerà la pagina 57 de La dittatura del PIL. Nel clima di una Milano-Expo 2015 immaginato da Roberto Triolo sulle note del jazz metropolitano di Michelangelo Mazzari, verranno messe all’“asta” le opere dell’artista Michelangelo jr. L’arte come parte eccellente dell’economia è il tema su cui il pubblico interverrà con Pierangelo Dacrema, Paul de Sury, Running Mannarelli, Michelangelo jr e Andrea G. Pinketts, autori delle Lezioni di Indisciplina già tenute all’Università La Sapienza di Roma, all’Università della Calabria e al Teatro Strehler di Milano sempre in compagnia di Dacrema.

“Dacrema- dice Pinketts- è un economista innovativo e geniale, capace di incantare le folle con le sue teorie da genialoide che sono alla portata di tutti, un’istrionico nell’insegnamento dell’economia. Non a caso fisicamente assomiglia ad Einstein”. Lo stesso Pinketts durante le Lezioni di Indisciplina ha trattato l’argomento della “circolarità dell’accendino” del quale il noirista milanese ha detto: “Sono partito dal fatto che sono un cleptomane di accendini, tutti quelli che me ne prestano uno difficilmente lo rivedono. Contemporaneamente il chiedere da accendere rimane per me uno dei modi migliori per avvicinare il gentil sesso”.

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Tratto da Il Secolo d’Italia dell’8 febbraio 2008.

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Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, scrittore e giornalista del Secolo d’Italia, vive e lavora a Milano. E’ autore del saggio Triora Anno Domini 1587. Storia della stregoneria nel Ponente Ligure e dei romanzi Il pietrificatore di Triora, Il collezionista di Apricale, Le notti gotiche di Triora. Con Mursia ha pubblicato insieme a Gianluca Padovan Milano sotterranea e misteriosa (2008). Il suo sito web è www.ippolitoedmondoferrario.it

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