Silvio Waldner è il tipo di intellettuale di cui c’è bisogno nel XXI secolo: una mente lucida che è in grado di focalizzare in termini precisi i temi strategici del mondo contemporaneo senza farsi condizionare dai miti incapacitanti della correttezza politica.
Waldner ha scritto il saggio La deformazione della natura che affronta i due problemi chiave che la classe dirigente è chiamata ad affrontare: la questione ecologica e la questione razziale.
Tra i segni dei tempi che annunciano l’Apocalisse il più chiaro è quello di un’economia fondata sull’usura e sulla speculazione, che ormai si configura come una vera e propria dittatura delle banche. Il capitalismo, infatti, ha bisogno di abbattere caste, razze, gerarchie, confini e differenze. Negli ultimi decenni i mass media si sono quindi scatenati in una campagna pro immigrazione così martellante da far impallidire la propaganda dei regimi totalitari del XX secolo. Il risultato è che il fenomeno più caratteristico dell’attuale temperie storica è il caos etnico che nel giro di pochi anni ha dato origine alla società multicriminale. Ancora oggi l’establishment non fa altro che propagandare i dogmi dell’omologazione planetaria, lanciando continuamente slogan egualitari che sono in stridente contrasto con la realtà. Una delle argomentazioni più utilizzate dagli scribacchini di regime sta nel fatto che le differenze razziali riguarderebbero una parte minima del DNA: secondo alcune ricerche soltanto il 2% del DNA umano. Ma a questa affermazione Waldner risponde che fra il DNA dell’uomo e quello della scimmia la differenza è dell’1,6%…
Non mancano, inoltre, studiosi prezzolati che negano ogni differenza razziale anche a livello genetico con l’evidente scopo di assecondare le politiche mondialiste; così gli studi di psicoantropologia sono stati frettolosamente esclusi dal mondo culturale e i mass media montano campagne d’opinione che inducono all’autoflagellazione e all’etnomasochismo. La fondamentale distinzione fra “razze di natura” e “razze di cultura” è totalmente ignorata e perfino i test sull’intelligenza che sono stati effettuati sui diversi gruppi umani sono stati occultati e interrotti per non turbare l’ecumene del libero mercato. Eppure la società contemporanea si avvia pericolosamente a uno scenario di degenerazione in cui c’è da temere l’assuefazione a fenomeni come il sacrificio umano o il cannibalismo, che sembravano relegati definitivamente a fasi superate e non più percorribili della preistoria umana…
La seconda parte del saggio tratta il tema della devastazione ecologica, strettamente connesso a quello del disordine razziale. Infatti con la rivoluzione industriale si è perso il concetto di “finitezza” del mondo e le risorse del pianeta sono state consumate in maniera indiscriminata, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi! Negli ultimi decenni c’è stato un risveglio di coscienza ecologica, che però troppo spesso è stato inficiato dalla collocazione dei movimenti ecologisti nel fronte marxista o socialista, cioè con le ideologie maggiormente responsabili dell’industrialismo e dell’economia speculativa.
Waldner si sofferma sulle varie ipotesi di scenari futuri: scioglimento dei ghiacci, piogge acide, deforestazione, esaurimento dell’acqua potabile…
Come se non bastasse le manipolazioni genetiche e le fughe di materiale radioattivo potrebbero creare scenari totalmente inediti e inimmaginabili.
Queste circostanze renderanno ancora più feroce lo scontro razziale che inevitabilmente si innescherà su scala globale, per colpa di una classe politica egoista e incosciente che ignora la nozione di bene comune.
Infine una vera “chicca” è l’appendice del libro che riguarda la diffusione dell’AIDS e che esamina le inquietanti ipotesi sulla nascita della malattia. Waldner poi non trascura gli importanti risvolti razziali di questa epidemia di cui è ancora difficile immaginare le ricadute future.
La globalizzazione sta portando l’umanità alla convergenza delle catastrofi, ed è evidente che non c’è molto tempo per cambiare rotta. Per questo sempre più attuale suona il monito di Spengler sugli “anni della decisione”, e Silvio Waldner ci indica chiaramente quali siano le decisioni da prendere: auguriamoci che lo seguano in molti!
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Silvio Waldner, La deformazione della natura, Edizioni di Ar, Padova 1997, pp.84, € 8,00.
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