Il Blasonario dei Gran Maestri dell’Ordine del Tempio

Jacques de Molay (1243-1314), ultimo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio
Jacques de Molay (1243-1314), ultimo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio

Il Blasonario dei Gran Maestri dell’Ordine del Tempio (1118-1314) di Gaspare Cannizzo (Edizioni di Vie della Tradizione) è un volume pregevole tanto per la veste grafica quanto nei contenuti. La cura editoriale infatti è notevole: la carta bianchissima è di grande qualità, le riproduzioni a colori dei blasoni sono ottime; ricco di illustrazioni, e con la copertina in caratteri gotici dorati su sfondo azzurro. A parte queste note editoriali, che non mancheranno comunque di interessare gli amanti del bel libro, l’ultimo lavoro del compianto direttore della pluridecennale “rassegna di orientamenti tradizionali” «Vie della Tradizione» costituisce un nuovo importante contributo alla storia e all’araldica dell’Ordine del Tempio. L’Autore si dimostra profondo conoscitore dell’epopea dei Templari, che costituirono, con il loro prezioso esempio, uno tra i più risalenti esempî di un vero e proprio esercito transnazionale europeo.

Il volume reca l’Introduzione di Loredana Imperio, una nota studiosa di templarismo, vicepresidente della L.A.R.T.I. (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani), in cui si può leggere: «Ricostruire la storia dell’Ordine del Tempio è come cimentarsi nella composizione di un mosaico, un lavoro lungo e faticoso, ma esaltante e splendido. Un tassello oggi, uno domani, poi un altro ancora e la meravigliosa storia dei Templari si disegna innanzi ai nostri occhi». Queste parole non sono solo un tributo al valido Autore di questo studio, ma anche una significativa indicazione della direzione operativa e di studî.

Nel testo di Cannizzo le figure blasonarie vengono illustrate con precisi riferimenti alla storia delle casate dei Gran Maestri e ampî cenni alle loro biografie, dalle quali emergono in particolare due dati: il primo, del resto ben noto, è che la maggior parte di questi condottieri gloriosamente cadde sul campo di battaglia; l’altro circa la possibile nazionalità nostrana d’alcuni di essi. Sin dal primo mitico capostipite dei Gran Maestri, Ugone dei Pagani (1118/19 – 24 maggio 1136), la attribuzione della nazionalità è dubbia da lungo tempo. Cannizzo ne sostiene, soprattutto su basi araldiche, la nascita a Nocera: «L’attenta indagine di particolari collegamenti e di certe memorie avvalora questa tesi. Noi concordiamo quindi nel ritenerlo un cavaliere crociato italiano dell’omonima famiglia Pagano di Nocera in Basilicata. Ciò che ci pare invece molto verosimile è che si trattasse di un ramo proveniente dalla Francia e che ancora, in quel tempo, esistessero rapporti di reciprocità e sentita parentela fra i rimasti in Francia e quelli venuti in Italia».

Ancora, del quindicesimo Gran Maestro, Pietro di Montaigu (1219 – 28 gennaio 1232), Cannizzo scrive: «Apparteneva a una delle più illustri famiglie del meridione di Francia. Da qualcuno si sostenne che fosse di origine italiana, della nobile famiglia dei Monteacuto. Non propendiamo per questa tesi, semmai è possibile che il ramo francese e quello italiano avessero comune origine. È però un fatto che lo stemma di questi Montaigu di Francia e quello dei Monteacuto d’Italia è pressocchè identico». Aggiunge inoltre l’Autore nei dati biografici: «Ritenne di non dovere obbedienza all’imperatore Federico II e venne da Roma esentato dalla giurisdizione del Patriarca di Gerusalemme».

Questo articolo è stato tratto da Algiza 8 (1997).

Il ventesimo a reggere la Gran Maestranza fu poi Tommaso Berardi (o Berard), «originario d’Italia – e su questo pare che si sia quasi tutti d’accordo – molto verosimilmente fu piemontese». Il libro offre poi un ulteriore elemento di particolare importanza, la descrizione di scudi di antichi cavalieri templari particolarmente noti. Vi figurano, tra gli altri, i blasoni delle famiglie Falcone, Moncucco, Biandrate, Ponzone, Malaspina, Monferrato, Pallavicino e Lupi. Inoltre numerose illustrazioni corredano le pagine di questo volume appassionante, che non può mancare all’appassionato medievista e al cultore di studi templari.

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Gaspare Cannizzo, Blasonario dei Gran Maestri dell’Ordine del Tempio (1118-1314), ed. di Vie della Tradizione, £30000.
Questo articolo, parzialmente rielaborato alla data della pubblicazione sul sito, venne scritto originariamente in Algiza 8 (1997), p. 26.

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Alberto Lombardo è stato tra i fondatori del Centro Studi La Runa e ha curato negli anni passati la pubblicazione di Algiza e dei libri pubblicati dall'associazione. Attualmente aggiorna il blog Huginn e Muninn, sul quale è pubblicata una sua più ampia scheda di presentazione.
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  1. Pasquale Sicilia
    | Rispondi

    Gradirei avere una copia del Blasonario di Cannizzo potete fornirmi indicazioni grazie

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